357 MDXXV, NOVEMBRE. 358 zonti a Chiavena nel campo de grisoni alcuni amba-salori di sguizari, quali traclano acordo con il castellano de Mus, et si pensano che ’I cas elano darà Mus a grisoni. Et essi ambasatori offeriscono per nome de svizeri a grisoni gente et danari ; ma non ho inteso la quantità. Da Verona, dii provedador zeneral Pexaro, di 25, liore 4 dì notte. Come ha aviso da Milan, che ogni dì quelli dii castello escono a scaramuzar con li cesarei, et ne amazano assai, et che spagnoli et li lanzinech temenn et fano bona compagnia a milanesi dove alozano, et questo instesso fanno li spagnoli alozano in Geradada; ma sono mollo odiati da tutti. Il mnrohexe di Pescara non sta bene, et ha do dono che lo Intano. Scrive esso Provedilor haver inteso per lettere di la Signoria noslra, come se li manderà ducali 5000. Ringratia perchè bisogna pagar le compagnie che lo molestano, et è passato il lempo. Sier Piero Maria Michiel camerlengo di Brexa, qual fa 1’ officio di Pagador, è tornalo di 'trema: hora potrà mandar il mensual di Octubrio, et il calcolo di quelo bisogna questo Decembrio. 241 * Di Udine, di sier Agusfin da Mula luogo-tenente, di 23. Come li oratori di la comunità di Venzon sono li per certa diiTerentia ; li hanno dato una scrittura con certi avisi di le cose di sopra, qual manda inclusa. Et scrive, come per zornata zonzenn fanti bohemi in Canal di Ronzina per venir a Mifran et Gradisca, olirà li 125 introno in Maran per avanti come scrisse. Et che publice dicono sarà guerra tra la Signoria e la Cesarea Maestà. Item, scrive di la roca di Monfalcon è bon ultimar la cosa. Per ogni rispetto, li noncii è venuti a Venetia siano presto expediti. Relation di alcuni citadini di Venzon stati a Vilaco, tornati a Venzon. Afìrmano di la crida falla che li vilani stali con-tra li nobili in termine di giorni 15 debbano partirsi e andar in exilio, per il che ne hanno visto da 100 da soldati quali vieneno verso la Chiusa come dispersi per venir a Maran, et che le strade non sono sicure. Et si dice, si fosse la verità, di novo vilani si suleveriano conira li nobeli. Item, manda una lettera, videlicet da Cividal, scritta per il ga-slaldo et queli deputali, a di 23, a esso Luogotenente. Come, per venir a Gorizia, Gradisca e Maran vieneno per Canal di Ronzina 300 bohemi, i quali è zonti et hanno hauto per uno sohm soldi 4G. Et prima passono altri 150 bohemi e andono a Maran, e danno fama ne dieno venir al numero di 600. Dii ditto Luogotenente, date a Udene, a dì 24. Come ha inteso per cerla via, turchi che vieneno verso Lubiana feno poco danno, solum di anime 150, perchè i fono avisali di tal incursion dal conte Anzolo da Brignà e si salvono. Tamen, ditti turchi bruxono caxe etc. E nel ritorno fo presi alcuni di loro dal iìol dii conte Michiel di Corbavia. Item, manda una lettera hauta dal copilanio di Gemona, la qual dice cussi : Da Gemona, dii Capitanti, di 24, al Luogotenente. Come era tornalo uno sier Biasio suo ciladin stalo in terra todesca, qual dice haver veduto molli fanli che tornavano a caxa stati con il conte Nicolò di Solm a la ruina di Slamiti, e non voi più Slamiti sia redificato; e allri avisi ut in lit-teris. E si aspetta la resolulion di oratori sono a Venetia, e si divulga sarà guerra con la Signoria. E a uno capilanio di bohemi è slà richiesto 2000 fanti bohemi per condurli in Friul. Et di la dieta si fa iti Augusta etc. A dì 27. La matltoa, fo lettere di Udene, et al- 242 Ire non di momento. 11 sumario di le qual scriverò di sollo. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonla, et prima fu semplice. Poi veneno lettere di le poste, qual con la Zonla fo lette. Fo preso una certa oblation con uno dacier di Verona, videlicet darli il dazio dii sai a li comuni per anni 6, come si deva a li dazieri, ai qual loro siano queli che li toy tra loro comuni, et donado a la Signoria ducali £000. Fu posto certa parte zerca Jacomo da Pergo che fa il lotto, videlicet.......... Fu posto, per li Cai di X, che zerca la cosa di la comendaria di Cipro, eh’ è dii fiol di sier Zuan Corner di sierZorzi procurator, per il pasalo sia asolto, ma de coetero debbi pagar la decima a la Signoria, ut in parte, Ave :.......... Da Crema, dii Podestà et capitanti, di 25, hore . ... dì notte. Come si ha da Milano, che del trattalo che s’ è dillo non è cosa alcuna, e che quelli dii caslelo Martedì, fo a dì . . . . sallo-rono fuora et inchiodorono pezi tre di artillaria grossa da baler, qual guardavano li lanzinech da la banda de Ponte Vetere, et ne amazorono molli de ditti lanzinech. Item, che ogni zorno queli dii ditto