129 MDXXV, OTTOBRE. 130 grisoni erano in arme in Vallolina per voler andar a Chiavetta, et de lì ei a nova che in Spagna a Madrìl il re Chrislianissìnao era sialo in extremis, ma andato l’lmperator a visitarlo era varilo. Item, come da Lion era parlilo uno nominalo Gregorio..... oralor d’Ingìllerra, destinalo a la Signoria nostra e poi va a Roma. Scrive esso Proveditor aver ricevuto ducati 5000 mandatoli de qui ; è pochi e si mandi dì altri, perchè il lempo di la paga è passato zà più zorni e non pagando le faularìe seguiria qualche disordine, et di danari dìi sai di Bergamo non 81 sì poi aiutar. Scrive, quelli recloi'i volendo danari di tal conio, bisogna 20 zornì avanti avìsarlì aziù pro-vedino eie. Item, scrive aver ricevute nostre di 19 con il Consejo di X con la Zoula zerca luor ogni danaro ubligato di le camere eie., et sopra questo scrive, ut in litteris. Da Crema, dii conte Alberto Scoto, di 22, drizata al Proveditor generai. Scrìve successi di spagnoli, et come hanno inviali fanti in Cremona et voleno venir in Geradada et passar Ada come è diio, poi venir a danni di la Signoria nostra come si dice in loro campo. Di Bergamo, di Camillo Orsini, date a dì 22, drigate al Provedador generai. Come, per uno suo venuto dì le parte di sopra, scrive grisoni sono in arine, etiam 12 milia sguizarì vien zoso, el che 400 fanti cesarei erano passati per la pinza, fati per il conte Girardo di Arco, et vanno a Leco et al castello di Mus, et è capo uno veronese, chiamato il Grasso di San Bonifazio. Scrive, è stalo acompagnar il Verulano uuuiìo pontificio, qual partile di Bergamo, è andato su lago de lse a uuo monastero ditto di frali di Servi, chiamalo .... qual è a Cordoglio; zerca quelle occorrenlie, ut in litteris. Item, scrive, aver fallo reslrenzer li cavalli lizieri erano sul bergamasco, a le rive de Ada. Di rectori di Bergamo, di 22, al proveditor generai Pexaro. Come, zerca li danari, non è ordine el la raxon ut in litteris, et hanno fallo li cavalli lizieri dii territorio andar ad alozar propinqui ad Ada. Scriveno aver mandato nuutii per intender li andamenti di spagnoli. Manda avisi di grisoni è in arme, e come haveano tolto il possesso di Leco e il fiol dii magnifico Moron partilo de lì, che ’I loco era suo, et altri avisi, et di 400 fanti venuti utsupra. eie. Di Brexa, di sier Nicolo Tiepolo el dottor podestà, et sier Piero Mocenigo capitanio, di 23. Mandano al Proveditor zeneral una lettera di Valcamonica, li scrìve Andrea dii Duca capitanio di Valcamonica, data a Brè, a dì 22, come era venuto / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX. ' a dirli domino Antonio da Non che Stefano di Mazo feva fanti 300 per passar verso Mus el passar per quelle valle, et prima erano passati 400 fanti fati per il conle Girardo di Arco sullo uno Zuan Balista da Ponte venitian eie., et nomina il Grasso di Ve- 81* rona capo etiam di fanti, et scrive alcuni avisi, ut in litteris. Fu poi letto, per Zuan Balista di Vieimi secretano dii Consejo di X atende ai Savii, do oppinion dii Collegio senza nominar chi le nrele; qual lede lo ditto si dovesse pensar fin doman, qual si chiameria questo Consejo, e ordinato grandissima credenza. Fu posto, per lì Savii ai ordeni, non era sier Lu-nardo Boldù et sier Hironimo Querini provedador sora Tarmar, di scriver al Provedador di l’armada mandi a disarmar le 8 galìe vechie a do a la volta, non havendo però mazor bisogno di lenirle, e da da mo’ sia preso che subito se intendi il mandar a disarmar di le galìe predille avanti debbano metter banco altre galìe, siebè si armi 4 galle, et poi si vadi armando, sicomc parerà, ut in parte. Ave: 171, 9, 5. Fu presa e spazò subito lo lettere. Fu posto, per li Savi dìi Consejo e terra ferma, una contirmation dì privilegi di Grado, zerca poler far salar i soi pesci, etc. ut in parte. Sier Andrea Foscolo proveditor al sai, che li altri colleglli Copo et Longo non si volseno impazar, andò a li Cai di X dicendo è danno di la Signoria, et era sta alita il dazio dii sai di qui con questa condilion, e non era da innovar alcuna cosa, adeo li Cai di X mandono a suspender che la parte non andasse ; el cussi fo lìcenlià il Pregadi a bore zerca 3 di nolle. Da poi comanda la profondissima credenza per 82 il Canzelier gratulo e tolti in noia quelli non è stali 1’ ultimo Pregadi et zurato la credenza in man di Cai dii Consejo di X, fo principiato a lezer queste lettere drizate al Consejo di X. Di Bontà, di l’Orator, di 20 Settembrio. Di coloquì hauti col Papa, qual voi far una inlelligentia secreta con la Signoria nostra intervenendo fiorentini a conservalion di sladi. Et Soa Santità li delle una scrittura come la voi star, solloscripla per Soa Beatitudine ita volo, di man dii Datario ; et voi la Signoria ne mandi una altra a l’incontro, et voi mandar uno breve di questo a la Signoria, el qual breve fo ledo. Et ledo, a dì 29 li fo risposto per Collegio che si muda li Consegli questi do giorni, però non se li poi faraltra risposta, ma ben, fati, si sarà con li Consegli et se li scriverà. Di Boma, di l’Orator, di 29 Septembrio e 9