387 MDX, SETTEMBRE. 388 qual, atento il bisogno, contentai di mandarli in campo. Et fo leto la deposition, prima di sier Francesco Pasqualigo, fo provedador di stratioti in Istria ; item, le ietere dii podestà et capitanio, e dii Zivran, provedador presente, di la sua pocba obedienlia. Et venuto in colegio, il principe li le’ uno rebuffo ; et fo dito, el si partisse subito per campo ; et fo ordinà darli una paga. Et balotata, ozi, sier Zulian Grade-nigo, executor, andò a Lio, e prestò li danari et li expeditc. Di Castel Baldo, di sier Lunardo Boldù, de sier Piero, provedador, di 16. Come i nimici, ' sono in Lignago, cavali... et fanti . . ., veneno lì, et dete la bataja a quello castello, e lui era dentro e si defesc con saxi. Era con lui sier Piero, suo padre, e sier Cbristofal Duodo, quondam sier Lunardo, et per lboro fo morto uno francese. Fo ferito sier Cbristofal Duodo di uno vereton in la testa, ma non bavera mal. 1 nimici feno X presoni et butini, et ritor-norono in Lignago. Itpm, dimanda artellarie e mo-nitidi, ut in litteris. Di Moniagnana, di sier Jacomo Venier, provedador, di 19. Come non poi mandar guastatori e cari in campo. Item, dubita di li francesi sono in Lignago; à solum 50 fanti lì. Di Citadella, di la comunità, di 15. Dimandano fermenti da semenar, zoè per li soi danari, la trata di qui ; pregano sia confìrmà sier Gregorio Pi-zamano, è provedador al presente, per suo provedi-tor vero etc. E nota, la comunità di Bassan e Axolo etiam dimandono questo instesso. E col colegio di le biave poi fo terminato questa cossa. Di Padoa, di rectori, di eri. Come il Manfrom sta mal ; il fìol miorato, imo varito. Item, Latanzio la sua malatia sarà longa ; ma, dicono i medici, non pericolosa di vita. Fo scrito per colegio a sier Tbomà Tiepolo, so-pracornito, qual è al governo di l’armata è in le Fornase, et fo mia opinioni, che ’1 vadi con le galie e fuste in la......, sì per segurar Are, come per levarsi de lì, che, stando lì in bocha, li galioti si infermerano, per esser mal ajere, tra l’aqua dolze e salsa. Da poi disnar fo gran consejo. Et nota, dii con-sejo di X fo tolto sier Zorzi Emo, fo savio dii consejo, quondam sier Zuan, cavalier, stato altre fiale; et non passò. Fo suo piezo sier Zuan Cosaza, fo fiol dii ducha Vlaticho, e fiastro di sier Marco Loredan. Item, fu dato scurtinio di tre al luogo di procuratori. Et in dito scurtinio, in uno bosolo di ba-182* lolini, fo buia in uno bosolo, non si intese per chi, uno boletim, el qual diceva cussi : Fate vodo publice a Santo Antonio de Padoa, che havereti Verona ; e questo è certissimo. E dato questo boletim in man dii principe, e leto, li parse, con li consieri consultato, di mandar a dimandar a li savij di colegio, e mostrarli il boletim, quello li pareva si facesse, o pu-blichar il vodo publice o farlo o non. Et cussi fo varie opinion tra li savij, et li mandono a dir a la Signoria, che non erano risiolti ; sì che nulla fu facto. Vovite et reddite. Et redulo il colegio, fo aldito Francesco Sbroja-vacha, qual à 110 cavali lizieri, è venuto con la compagnia a Mestre. E fo expedito et mandato a la volta dii campo. Et zonse in questa terra quel prexon, preso soto Verona, Francesco Maldonato, spagnol, capo di fanti, et con letere di retori di Padoa. Fo mandalo ai cai di X, et posto im prexon. Di campo, vene, a hore 24, letere, di provedador i generali, date a presso San Felixe, a dì 20, hore 4 di note. Qual fonno lecte da basso, in camera dii principe, domente i savij si vo-leano partir. Scriveno, come, per nostri, tien ai passi di Val Pelosella, è stà prese alcune letere, erano portate a Trento, tra le qual una di la comunità di Verona, qual le mandano a la Signoria nostra. Item, nostri sono in pessimo alozamento, fanlarie sul monte, le zente d’arme al piam. Laudano sier Zuan Diedo, provedador, qual vene a dirli, da parte dii capitanio di le fantarie, che le artellarie stavano mal poste, e, venendo pioza, non si potriano levar. E cussi fonno essi provedadori da lo illustrissimo go-vernador e capi ; e datoli sacramento a tutti, e consultato la cossa, tutti laudono il levarsi. E cussi li mandono a dir le trazesseno ditte artellarie, per il signor Troylo Savello e Chiriacho dal Borgo, ai qualli comesseno fosseno quelli le facesscno levar e condurle al basso, et col campo redursi poi a San Martini e lì star. E, ben che dito signor Troylo, domino Agustim da Brignan e il colateral, fusseno di oppinione de presentar dite artellarie a la porta dii Vescovo, e lì far una experientia, tamen ancora non sono risolti, ma voleno atender a conservar quel exercito, e poi col tempo si potrà aver Verona ; e di questo voleno risposta di la Signoria. Item, per dite zente, è in Val Pelosella, hanno, il ducha di Brexvich con 200 cavali era arivato a la Chiusa ; e li vieni altre zente drio. Item, solicitano se li mandi danari etc. Di la comunità di Verona, eoe de li provedadori, date a hore 20, a dì 19, in Verona, dri-zate a domino Zuan Lodovico Faela, cavalier,