777 _ mdxi, è partita di qui. El Cardinal di Mantoa è venuto iterum questa matina qui; tien, sia venuto per far far congregation di questi cardinali pochi,'per esserli promesso lo episcopato di Mantoa; perchè, si ’1 papa morisse, e cussi di li altri, non li aria. Et à fato benissimo etc. Da poi disnar fo pregadi. Et fo leto la letera, di 23, di quanto à exposto quel domino Zuan Colla, nontio di lo episcopo curzense, licet li 40 compiva fino a zorni 5. Fu poi, d’ acordo, scrito al provedador et orator nostro, che debbino dir al pontiflce, che nui semo contenti remetersi in la beatitudine sua, e darli quella recognitione honesta per le terre ; e altre par-ticularità, ut in litteris. Et fo comanda di questo grandissima credenza. Et vene zoso pregadi a hore 24, et restò consejo di X con la zonta ; ma stete pocho, perchè la zonta non fo il numero. Et fo licentiato, et rimesso a farlo doman. Et è da saper che il colegio, deputato a li patri-cij retenuli, tuto ozi fonno in camera. Examinono sier Bernardo Venier, 'sier Zuan Foscarini et sier Zorzi Valaresso ; al qual sier Zorzi, perchè el denegoe molte cosse verissime et chiare, li fo dato do scassi di corda, si chome se intese per la terra ; nè questi tali, poi che veneno di pregadi, tornono suso, ma steteno tardi sopra tal colegio, et examinato lì retenuti. A dì 28. Da matina. Fo letere di la corte, di la Mirandola, di l’orator et provedador, di 25.11 su-mario scriverò di soto. Et di Napoli, dii consolo, di XI. Chome à nova, per una caravela venuta di Mesina, ivi esser zonte XI nostre galie, et esser perite 3, videlicet la Faliera, quella fo Poiana, et una candiota ; et do altre esser in certo locho, ut in litteris. La quid nova di queste 3 galie fo noiosa a la terra ; ma non si sapeva ancora il vero successo. Quello seguirà, scriverò. Le do galie è la Cuora et quella di sier Sabastian Tiepolo. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Noto. Eri im pregadi, per parte posta per li savij dii consejo e di terra ferma, fu preso, che sier Ferigo Contarini, provedador executor in campo, con sier Pollo Capello, el cavalier, sij provedador sora i stratioti, ut in parte. Dì sier Hironimo Lipomano, date in la Mirandola, a sier Vetor, suo fradelo, a dì 25, Ime 3 di notte. 11 papa fece eri la mostra al ducha di Urbino, e ozi à fato a Zuan Paulo Bajon, doman I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI. gennajo. 778 la fa a Zuan Vitello, poi tornerà dentro ne la terra. Diman si comeuzerà aviar le nostre artellarie versso Sermene, per andar a Ferara, e cussi di man in man quelle dii papa ; e il provedador solicita molto, crede le zente se partirano questa setimana a la più longa. El papa voi esser im persona, eussì ha dito, si ’1 non muta opinion ; e il papa spera aver vitoria a Ferara, et manda Marco Antonio Colona a Modena, per guardia di quella terra, e forsi anderà domino Francho di Uberti. 11 papa voi ducati 6000 di la Mirandola, per dar a li fanti ; et ha fato, che alcuni primi di la terra sono restati in castello, e bisognerà trovino danari. El signor Troylo Savello è cavalcha-to, di là dii fiume Sechia, con cavali et fanti ; forssi farà qualcossa. Domino Zuan Paulo Manfron è zon-to questa sera qui, in la Mirandola. El provedador à saputo la retention di suo zenero Alvise Soranzo, perchè il pagador li dimandò, come è andata la cossa dii Soranzo ; unde se li convene dir, el che era stà retenudo, et poi esser ussito, per aver roto etc. Et nota che, per le publice, li ducati 6000, voi dar 2000 a li nostri, 2000 a*li spagnoli dii signor Fabricio, et 2000 a li soi ; et il signor Fabricio voi restar. Et altre particularità. A dì 29. La sera tardi, avanti, vene letere clìl provedador Capello, di 26. Come il papa si avieria, a di primo, per Sermene, con le zente et le artellarie nostre ; e quelle dii papa erano aviate verso Sermene. Item, che à inteso la retention dii suo uuicho fiol Filippo e suo zenero Alvise Soranzo, con grandissimo dolor ; de che suplicha di gratia la Signoria, li dagi licentia a vegnir a difender et ajutar suo fiol e zenero, con altre parole in tal maleria etc. Di sier Hironimo Lipomano, a sier Vetor, suo fradello, date in la Mirandola, a dì 26, hore una dì note. Come il papa ozi.à compito di far le mostre; et è venuto in la terra, e se à fato portar per tutto, sentado, a veder la terra, licet ozi sia stà gran fredo ; ma non stima ni fredo ni neve : natura terribele. El provedador, per il caso dii fiol, è molto di mala voglia, non fa altro che zemer e sospirar, e voi omnino licentia, e la dimanda a la Signoria, dicendo non è possibele el possi far cossa buona. Lo conforta che non. sarà nulla, e sono cosse da zoveni. Risponde: Tu dici pur la toa; vedo che pre-sonieri è oficio di l’avogaria; e questo è di lo excelen-tissimo consejo di X. Io delibero omnino qndar a caxa ; voglio difender il sangue mio. Io mi ho posto a mille pericoli, e sì me metcrò ; ma voglio prima 50