335 MDX, SETTEMBRE. 33C dor, di 12, horre 15. Dii zonzcr lì sier Ferigo Contarmi, va a Padoa per artellarie; lui à manda li cari à potuto versso Padoa a levarle. Doman le zente sarà in campo; e li citadini de lì vanno con zente, ma da Schyo 0 à potuto haver. La terra sta meglio di morbo : l’altro 8, eri 8 solli. Di pam in campo non è penuria, per aver ordina, a li forni ne fazino. Di Lunardo Grasso, prothonotario, date in campo, a dì 11, hore 19, a sier Nicolò Zorzi. Come, a dì !), ussino di Verona 100 lanze francese, andono la notte alozar a Gusolengo, distante da Verona mia 7, è su 1’ Adese e passo, dove è uno porlo. Sacbizono dita villa; poi 50 di dite lanze andono versso Peschiera, le altre ritornorono in Verona, dove stentano di vino e strami, licct vengano di fuora, dal canto di là di 1’ Adexe, securamente, per diti strami. Item, ozi è sta fato una moslra in campagna, licct di qua da San Marlino; la qual si poteva far di là. E facevassi star li inimici in arme, come sono stati questa note, per esser andati alcuni fanti fin a la porla di Verona, e lanzatoli le partesane in li ponti ; e, sentito questo, cridoron dentro : A l’arme ! et stetcno tuta notte in arme. La monstra è stata bella, armata e in bataglia : li homeni d’ arme ben im ponto e volonterosi, in numero 830 ; li balestrieri ben in bordine, zercha ‘2000, olirà quelli sono in Friul e Polesene ; doman si farà de li stra-tioti e fantarie. Questo exercito è ben in bordine e meglio disposto. La terra di Verona è ben univer-saìiter disposta. Dii dito, di horre 22. Come à aviso di sopra, eri zonse de sora di la Chiusa cavali 50, e dicevase dovea venir di li altri. Item, a la Preda, e in quelli altri lochi vicini, si lavorava a far gabioni, per mandar zoso a Verona in Castel Vecbio e Castel San Piero. Per el dito, venulo, à inteso, si lavora a piantar legnami in bonna summa e ben fondati. Di sier Hironimo Donado, dotor, orator nostro in corte, date a dì 8, a Santa Maria di Loreto. Come ricevete nostre, di 30 et 31, zercha il levar de i nimici di Vicenza, e dii prender Maxin dal Forno ; il papa li piaque assai. Poi, ricevute letere di 3, comunichò il tutto al papa ; et li piace. Soa santità ave nova di Modena, quelli esser ussiti e dato una streta a’ francesi lì vicino, eh’ è segno vo-leno bàver fede al pontifìce. Soa santità acelera l’andata sua, sarà a dì 20 a Bologna ; va con bon animo contra francesi e contra Ferara. À ’uto la lista, dal legato Pavia, di fanti 1' ha, numero 7650; à mandalo danari per far fanti 3000, voi averne X milia, et ho-jneni d’arme 50000 (sic). Item, vieni Marco Anto- nio e Mutio Colona. À mandato il conte Philippo a Mantoa, e li dà balleslrieri 100 et 30 slralioli. Item, Vigo da Campo San Piero vene, per stafeta, di Mantoa, dal papa, e lo trovò a Fuligno. Vene per la con-dula dii marchexe. E che l’haviaauto letere di l’im-perador, si alegrava di la libcration sua, e servi il papa contra Ferara, ma non servi li.soi nimici; e perhò volea esser conduto con soa santità et con la Signoria nostra. 11 papa li parlò con colora, che ’1 servisse la Signoria, et che la Signoria el tuo’ ini protetion contra francesi ; e si ’1 re di romani sarà con Franza e con nemici di la Cbiesia, sarà nemicho di soa santità. E li scrisse uno breve, che ’1 si acordi con la Signoria e con li capitoli. El qual marchexe voria provision da soa santità ducali 4000. 11 papa li darà etiam Melara e Castel Novo, e atendi a ex-pugnar Verona, poi vengi a Ferara. Item, il papa fa podio caso de l’imperador, e, compila l’impresa di Ferara, voi mandar il campo a Parma, e le nostre zente di qua col marchexe a Brexa ; e soa santità voi esser capo di le so zelile, e voi cazar francesi di là da’monti. Item, di l’armata, levata di Primier, lauda vadi per la via poi far più damno. Item, di sguizari à ’ulo letere; voleano la terza paga, eli’è ducati 50 milia. À scrito soa santità a lo episcopo sedunense, che i sono in bordine dilli danari, ma non sa dove nè per chi mandarli ; spiera li havera-no. Item, questa malina il papa disse messa bassa in la capella di Santa Maria, poi fo dito la messa grande, dete la benedition. Doman soa santità si parte per Ancona, poi a drelura anderà a Bologna. Et scrive, è zorni 22 è in questo camiti col papa. Dii dito, di 9, in Ancona. Dii zonzer lì ozi dii papa, intrato ini pontificai, con le cerimonie; doman si partirà, il Cardinal de Flisco li ha dito aver, che ’1 thesorier, padre dii Cardinal di Bologna, eli’ è qui, vegnirà, per nome dii re di Franza, per Iratar acordo con soa santità e lassarli Ferara. Li ha risposto, non voi praticha con Franza ; e diio a uno fradello dii dito Cardinal è qui, si lievi davanti esso Cardinal, aliter lo meterà dove è Aus, zoè in Castel Sant’ An-zolo. Et a domino Lionello da Carpi, fratello dii signor Alberto, qual tralava etiam di acordo, li ha ditto si lievi e l’à licentiato; sì che questa è opera di Dio. Item ozi, da poi che esso oralor bave disnato col papa e l’oralor cesareo, dito orator cesareo disse al nostro signor: El vescovo curzense non è ancora partito per Franza, et il mio re è inclinato a la pace, e farà il papa babbi Ferara, perchè el voi mal al ducha. Soa santità aperta voce disse: L’im-perator non poi esser con nui e con Franza. Et seri-