317 MDS, SETTEMBRE. 318 vixan, clic sier Zuam Navajer, clccto provedador a Liesna, si debbi partir per tuta questa setimana, e vadi a dretura a Liesua, ini pena di ducati 500. Et qual à ’uto li ducati 80 di la Signoria nostra, et da li nobeli ducati 40, da esser restituiti di danari di la camera di Liesna. Ave 2 di no; e fo parte notata di mia man. Fu posto, per tutti i savij et nui, una lelera a l’orator nostro in Hongària, a risposta di sue: avi-sarli le nove di queste parte e di campi, e dii papa, qual vien a Bologna etc. Presa. Fu posto, per li ditti et nui, una letera a sier Andrea Badoer, orator nostro in Ingaltera, con avi-sarli le nove di qui, e ringratiar la regia majestà di 1’ orator mandato in Alemagna, qual tenimo farà bon oficio con l’imporador per la Signoria nostra, per venir a lo acordo. Item, per il capitolo di lo galie, fato con Franza, non mandemo le nostre galie, justa il consueto, per causa li nostri merchadanti non si voleno fidar di Franza. Fu presa. Fu posto, per lhoro savij, dar di conduta al signor Troylo Savello, qual è in campo, 100 homeni d’arme et 100 balestrieri a cavallo, et ne fazi al presente solum 50 homeni d’arme et 50 balestrieri a cavalo, il resto li fazi a tempo nuovo, et li sia dato do page per farli ; sia conduto per do anni et uno di rispeto, in libertà di la Signoria nostra, et ducati 15 milia a l’anno in tutto, sì chome formo conduti li Vitelli. Et ave tutto il consejo. Fu posto, per lhoro savij, excepto sier Andrea Trivixan, el cavalier, savio a terra ferma, atento la oferta fata di condur beslianji di qui, per il bisogno di la becharia. che a Ferigo Grimaldi, zenoese, ha-bita in questa terra, li sia facto una patente, possi far condur diti animali di qui, per Po, et siano tolti di lochi alieni, e niun li possi dar impazo, pagando li soi dreti etc. Et dito sier Andrea Trivixan, el cavalier, contradise, dicendo torà li animali di Ferara, el ducha li venderà per aver danari, et, intendendo, il papa 1’ averà a mal ; et messe farli la dita patente, excepto de quelli el trarà di Ferara el ferarese. Andò le parte : ‘22 quella di savij, 150 di sier Andrea Trivixan ; et questa fu presa. Fu posto, per tulli i savij e nui, che tulli li merchadanti trazino di doana, in termine di zorni X, le lhoro merchadanlie ; aliter vadino lì uno savio di colegio per ordine, e le fnziiio vender, e pagar li dacij et angarie. Et fu presa. Fu posto, per lhoro savij el per nui, una parte, fata notar per sier Marco Bolarii, di anullar tute le eletion facte por colegio, per la Signoria, per li pro- vedadori zenerali c capitanio di Po, di (ulti li rectori e caslelani e provedadoci, posti in lochi nostri rea-quistati; et che tulli si fazi nel nostro mazor consejo, ut in parte', la qual sia posta in gran consejo. et presa. Et fu presa : ave 10 di no, 152 de sì. Fo fato il scurtinio, con boletini, di do oratori 151* al summo pontifice. El rimaseno sier Domenego Trivixan, cavalier, procuralor, et sier Lunardo Mo-zenigo, fo dii serenissimo, siali ultimamente per la absolutiom. 1 qualli, chiamati a la Signoria, tolseno termine a risponder a domani. El qui solo sarà po-' sio il scurtinio, qual è questo: Electi do oratori al summo pontifice : t C. Sier Domenego Trivixan, el cavalier, procuralor, fo savio dii consejo..........130. 34 3. Sier Antonio Trum, procuralor, fo savio dii consejo......54.115 9. Sier Zorzi Emo, fo savio dii conse- jo, quondam sier Zuan, cavalier. 45.122 8. Sier Andrea Loredan, fo luogole- *1N ■ nente in la Patria.....I 40.122 1. Sier Alvixe da Moliti, el savio dii ♦- consejo, quondam sier Nicolò .. 24.136 5. Sier Antonio Grimani, el savio dii consejo, quondam sier Marin . f 57.109 4. Sier Rernardo Bembo, dolor; ca-W valier, fo ambasador a Roma. .151.111 7. Sier Nicolò Michiel, dolor, cava-fl lier, procurator, fo savio dii con-1 sejo..........I 80. 83 10. Sier Alvise Malipiero, fo consier,B quondam sier Jacotno. . . .■59.106 f 2. Sier Lunardo Mocenigo, fo savio* dii consejo, quondam serenis-B simo.........tj95. 75 Noto, in questa sera fo mandà in cattlm ducali 3000. Di domino Lunardo Grosso, pròIhòmtarlo, a sier Nicolò Zorzi, date in campo, a dti8, borre 17. Ozi, per uno suo, venuto fuora di 'Verona, ha, che li homeni d’arme dii signor Zuane^i Man-toa, per nome lhoro e de li altri, erano andati a dimandar danari al vescovo di Trento. El qual li detono bone parole; e lhoro diseno voler danari, ali-ter si partirono; et li promisse mezo flfjnes per homo d’arme, prometcndoli fin 4 zortiilli tjaria la paga. Non steteno saldi, el sono rimasti in disacordo,