MDX, ACOSTO. 198 versso Vicenza, Ira :ique, in segurtà; et essi prove-dadori vociano levarsi col campo, et andar versso le Torcte, e ll’alozar. Renzo Malizino è andato eri verso Vicenza, et intrò con 8 cavali nel borgo di San Piero fino al ponte di Molini, et prese uno ciladim, qual era sul ponte, et I’ à conduto di qui. Item, mandano una letera, auta di sier Jacomo Marzello, provedador a la Badia. La poli za di Mantoa, di 22. Come il marchese, aprendo la letera di la Signoria, si tajò il dedo e ussì sangue, et disse: questo è podio, al sangue lutto voi sparzer per quella illustrissima Signoria. Lauda la liberatiom di presoni, zoè dii conte Filippo di Rossi. Item, in Verona, essendo sta conduto per borgognoni alcuni presoni, fono toltoli di le man da le femene e puti e homeni, e amazati li borgognoni ; sì che non è tempo di aspettar a far, il signor marchese fazì e stij nel suo bon voler eie. >2 * Di la Badia, di sier Jacomo Marzello, provedador, di 24, a li provedadori generali. Come à, per do ciladini tornati di Ferara, qualli fonno mandati per avanti, per quella comunità, referiscono che 1’ altra setimana, et eri, le zente dii pnpn à ’uto Modena, la Mirandola, la Concordia, el Filini dii modenese, et eri à ’uto Carpi. Il campo dii ducha è a Caxaglia; li citadini dì Ferrara non voleno il vasto. Jtem scrive, lì è rimaso uno contestabele, nominato ........, con fanti ... Dii capitanio di Po, date a la torre nuova, a dì 25, horre . . . Come à recevuto 1’ altra letera col senato, che ’I debbi tornar im Po, o per le For-nase over per qual via li par, verso la Pelosella ; et cussi exequirà. À mandato a veder, se li bastioni sora Po sono stà abandonati ; quanto a vardar, quelli di la armada non robano a’ nostri, scrive aver fato piantar forche, e proclairie niun danizi nostri. Item, manda una letera, aula dii provedador di Kuigo, che fra’ Lunardo, dovea andar sora Po con lì cavali lizieri, li à scrilo lo aspeti con l’armata; ma ben esso capitanio voria aver ordine, tolendo Figarùol, che insegna el dia meter suso. Item, scrive aver levà l’insegne dii papa, et recevuto la bandiera mandatoli su 1’ armada. Noto, fo spazà ozi sier Faustìm Barbo, savio ai ordeni, con ducati 200, per dar meza paga a le barche e ganzare ; e dove si dovea mandar pagador, andò esso sier Faustiu. Et nota, tre di l’hordine nostro ozi alditeno li oratori dii populo di Chersso contra li nobeli ; longa el tediosamente. Di Roma, vidi letere dii conte Hironimo da Po,zi!, a sier Zuam Badoer, dotor et cavatier, numero tre, con qualche aviso di più di le pubi ice : et perhò qui ne sarà scripto il sumario. ■Et la prima è de 16. Come il signor Fabricio è zonto lì, e anderà capo dì le 300 lanze; et si aspecla el (lobo, con cinque galee, da Napoli, per nome dii re di Spagna, in ajulo dii papa, per conzonzersi con F armala nostra a Hostia. 11 papa vi va a Civita Ve-chia e Civita Cnstelana, poi a Loreto, poi a Ferara, e deinde forsi a Venetia. La nave prese 1’ armata nostra, de’ zehoesi, il cargo è di valor di ducati, si dice, vinti milia; il papa à scrilo non fazi altro di la dila nave; sono merce de Adorni et Spinoli. Ozi è stà leda la letera de lo imperatore, in concistorio, rii)-grattandolo di la ecclesia alrebatense, oferendos-sì etc. ; tamen ozi li oratori di la liga sono stati insieme longa mente. Il Cardinal Bajus è sialo im pericolo di andare in Castello ; ha dato fidejussione, con juramento, sub pcena amissionis dii capello. Sgui-zari si dice hanno Cado uno protesto al re di Pranza, si ’I ritarderà il suo venire, che agent contra, ipsum de damnis et interesse, con le arme. Lo mandato di lo imperata*, di far le trieve, pur non viene ; tamen de omnibus est bona spes, effectus non video. • Dii dito, di 17. Come è stalo con pre’ Lucha, 9.3 il quale è il mazor inimico che habia Pranza, pur potesse. El Lanch va in Pranza andando, dubita ; il roy con danari non lo lazi far a suo modo; el qual fa fare quello el voi a l’imperatore. Dito pre’ Lucha ozi li ha scripto, confortandolo el non vadi, e voja redurl’imperador a la volontà dii papa; mollo persuasiva, e lauda mollo ditta letera, ben ditata. Scrive, domino Simon Bagna da Zara, feva I’ oficio dii secretano con il Cardinal regino, e fu facto episcopo di Modrusa, il papa lo mandò in Hongaria, a portar la spata al re, dove è lì domino Achìles de Cr.issis, episcopo de Castello, qual exortava il re non movesse guerra a la Signoria. A l’incontro questo modru-sense episcopo à fato mal oficio; et, nomine ponti -ficis, ausus est suadere regi volesse far guerra a la Signoria. La qual cossa è stata molestissima al papa, et voi che revocet coram rege tam apertum men-dacium, secretissimo ; e che adesso sì fabrieha uno monitorio contra Franza. Per uno, vien di Pranza, dice non si fa molti preparamenti; solum esser a Lion scudi 30 milia, per mandarli in Italia. Doma» il papa va a Hostia, e monterà su tegalia. Dii dito, di 18. Come il papa è ito a Hostia quella matina, starà fin ‘26, eli’ è la festa di Santa Aura, che vien a dì “25, poi partirà per Civita Ve-