MDV1II, MARZO. d’arme nostre ne havia mandalo una parte, da cavalli..., de diverse compagnie, a la volla di Friul, et tolto di dite zente li cavalli lizieri, ut in numera; et che li stratioti, qualli sono «la cavalli "200, pur parevano renitenti. Qualli, venuti davanti il provedador, che li dimandò quello volevano, et die li daria il tulio, risposeno : Non volano altro cha averli vislo, nuderemo volentiera ; si che il tulio è preparalo. Ite tu, che à inteso che lodesehi fa malia compagna a’ nostri in la Piove, eh’ è contra li capitoli li promeseno. Et a nona vene ìetere dii dito, date eri, 29 de fevrer, horre una di note, » Cao di Fonte. Come 1’ bordine certa è dato per la malina sequen-te; et à fa tu il signor Bortolo intender questo a domino Ilironimo Sovergnan e domino Antonio di Pij, e quelle zelile sono da I' altra banda venute di Friul. Item, è sta bon questa indusia, perché ancora non erano zonte tute le zente nostre, maxime li Malalesla eie. Item, voria do eolobrine et do cano-ui ; el altre occorenze, ut in litteris. E noia, in una leteia, esso provedador scrisse a so Moli, di bore 3, par li fosse referilo esser slà vislo fumo versso la Piove, dubitavano lodesehi non havesseno brusà il Iodio e andaseno via etc. ; tamen, in le publiche 0 diceva. Et molti di qui leniva si partiriano, el non aspeleriano venir a le man con nostri. Da poi disnar fo pregadi; el lelo le infrascripte Mere. Prima queste dii provedador Corner e dii signor Bortolo d’ Alviano, si chome ho scripto di sopra, die qui non replicherò. IH Utlene, di sier Andrea Loredam, luogo-tenente, date eri, a horre 3 di note. E manda una letera di quel dì, aula da domino HironiinoSo-vergnau, è al Foruo. Li scrive, che lodesehi, erano in la Piove, in quella inatina per tempo, numero da 4000, si erano levali et andati per certa via con li bulini. Item, die il eapitanio di quelli fanti, nominato ........... qual è todesco, con zerelia X cavali volendo venir a la via di 3 Ponti, el che al-cuui nostri stratioti è con lui li dete l'incalzo, adeo convene ritornar adrieto. Replicba l’bordine a domali. Di Vicenza, di sier Piero Barbo, podestà et vice eapitanio. I)il zonzer lì in vicentina il conte Bernurdiiu Forte Brazo eoli la compagnia. Qual vicn di veronese, juxta mandata ; e li alozerà. Di Iloverè, di sier Zuan Diedo, provedador, et sier Zuan Francesco Pixam, podestà. Come alendeno a fortiiicliar ; el lì è il eapitanio di le fanterie, hanno fato grau repari etc. Di li 0 senlcuo, el nou dubitano; solum di certe zenit- adunate, qual si tien vorano andar versso la Valle di l-edro, perchè sono a quella via, ut in litteris. Di Riva, di sier Marco di llenier. Questo moderno; et dubita di dite zelile alemane, ut in litteris. IH Sallò, di sier Francesco Querini, provedador. Questo aviso medemo, che dubita non si caliino per quelle valle, a far danno a la Riviera. Di sier Zorzi F.mo et sier Andrea Grifi, provedadori zenerali. Come, inteso 1’ aviso di Rovere c Riva, hanno manda certo numero di fanti a Riva e Torbole. El altre oceorentie, ut in litteris. Di Franta, di sier Antonio Condolmer, orator, date a Burgos, a dì 20. Come il re si mette in bordine et vien a Limi, poi a Milan, acha-dendo. Coloquij con l’orator nostro e card inai Roan, ut in litteris. Di Roma, di sier Zuan lìadoer, dotor, ea-valier, orator, di 26. Come il papa non va a I(ostia, chome liavia terminali) aiutar, ma per le presente occorenze liè rettalo. Item, coloquij dii signor Con-stantim Amiti con l’orator nostro, qual si ù dolio, die le sue Ìetere, andavano al re in Eiemagna, erano slà a Rimano intercepte etc. Item, 1’ orator dimanda sia electo il success ir. Fu posto per li savij, d’acordo, risponderai reverendo domino Luclia, orator cesareo, ehe la Signoria nostra era slà sempre ili un voler, eh' è, venendo la cesarea majestà pacifice in Italia, darli il passo el honorarlo et farli ogni debita cauzion ; et cussi semo di questo voler, per la observantia ha questa republica al romano imperio el a la soa cesarea majestà etc., in questo tenor, come altre volle li è stà ditto. Ave tulio il consejo. Item, di inandarlo via per la via di veronese, aconipagnato. F, nota, Alexandro Capella et Marco Aotonio Zainboni sla con lui a San Zorzi, et nou voi che nium li parli. Fu posto, per li savij, condur a nostro stipendio Pereto Corsso, con 500 provisionati, et babbi a Tanno per la sua persona ducali 300, e lansa per G eavalli; qual è valentissimo. Et questa malina giunse qui ; e il capiUiuio zeneral l’à ricordato. Fu preso. Fu posto, per li consieri e savij, elezer do paga-dori in c:iin|io, per colegio; et sier Lunardo Grimani, savio dii consejo, messe fosscno elecli |ier pregadi, |*r 4 man ili eletion e la banclia ; e chi liarà più balote, vadi dove li piace, con questo, si chazi con quel provedador sarà li; et li altri si tolseno /.oso. E questa fu presa. Ilahbi ducati Gl' al mese per