553 MMIII, GIUGNO. 554 pregacii, concludendo, francesi non havia voja si concludese le Irieve; et die lui era sta martire e confessor. Fo letere di Hongaria, di 4. Di la incoronation dii Gol in Alba Regai, come di solo copioso scriverò. Da Milani. Come è aviso di Spagna, che la rai-na, lia dii re, relita il re di (¡bastiglia, dona vodoa, era graveda, ingravidala dal fiol dii re Fedrico di Napoli, zovene di anni.., bello et disposto ; el qua], • per dubito di la vita, si era l'uzito di Spagna et andato via. E non fu vero. Da poi disnar fo gran consejo. A dì 19. La malina sier Zuan Diedo, venuto provedàdor di Rovere, fo in colegio, et referì di quelle cosse. Fo laudato, juxta il solito, per il principe, nè aehade referischa altramente im pregadi. Da poi disnar fo pregadi, per la relatione di sier Zacharia Contarini. Et fo lelo molte letere, il suina-rio- è questo : Di Hongaria più letere, numero X, perchè avanti non erano potuto venir,per esser le strade rote, et tic è de vechie et di nove. Avisa dii zon-zer lì di do oratori dii re di romani, et ad quid. Item, di la morte dii vayvoda transalpino; el era sia fato uno altro, qual etiam era amalato, et si dubitava di la soa vita. Item, zcrcha li danari dia aver il re di la Signoria. Item, a dì 4 zugno in Alba Regai, con gran cerimonie, come dirò di soto a la copia di la letera, fo incoronato il fiol dii re, di rnexi 23, nome Lodovico, vivente patre. Scrive il modo e chi vi fu, et col consenso di baroni. Di Milani. Di quanto ho scriplo di sopra di la rama yspana. El zercha le Irieve fate, quelli francesi hanno auto piacer, perchè ritornano in Frauza. Et il gran maislro sta cussi; et altre occorentìe, ut in litteris. Di Crema, di sier Andrea Gritti, proveda-dor z neral, di 17. Come era compito di passar tulle le zenle francese di là. Et lui provedàdor havia tolto licenlia da missier Zuan Jacomo Triul/.i ; et parole usate, e come l’è servitor di questa illustrissima Signoria nostra. Di Goricia, di sier Zorzi Corner, cl cava-ìier, provedàdor zeneral. Come fin quel zorno di ... niun havia mandato a dimandar il loco di Postomia. Né ancora é nova, in Lubiana sia sta pu-blicà le trieve, et à mandà imo homo a saper, et non è ritornato ; ne manda uno altro. Et lhoro in campo fenno subito la [lublication, jusla li mandati. Item, che si atende a le fabriche di Goricia. Scrive poi zercha il signor Bortolo etc. I Diarii di M. Sanlto. — Tom. VII. Nolo. Per colegio fo scrito a sier Donà da Leze, restasse ancora a Cremons, a far compir le fabriche bisognava. Item, a sier Zuan Navajer, vie» capela-nio di Raspo, cavalchi per quelli castelli e Pexin, e vengi, ben informato dii lutto, ai piedi di la Signoria nostra. Da Fiume, di sier Rironimo Contarmi, prò- 2G2 vedador di V annoda. Come aspelava la «»missione di quello 1’ havesse a far, la qual ancora non era zonta. Scrive di quelle occorentìe etc. In questo pregadi sier Zacharia Contarmi, el ca-valier, fe’ la sua relatione. Fo molto laudato da tutti di aversi ben portato. Disse le pratiche traiate,-per noticia de li 40 nuovi nitrati ; el come l'era slà martire et confessor col presidente di Milan, domino Zufre’ Girlo, cl missier Zuan Jacomo Trkilzi. Et mirò quanto li ha dillo pre’ Lueha ; et laudò il suo secretano Zuan Jacomo Charoldo. Disse di Riva, e laudò sier Marco di Renier, provedàdor, et altri. Fo laudato dal principe. Nè altro fu fato in questo pre-gadi. A dì 20. La raatina in colegio fo sier Lunardo Bembo, venuto baylo di Conslantinopoli, vestilo di veludo negro, manege dogai, con barba. Iteferì alcune cosse di Constautinopoli e di Sophì, et fo rimesso che ’1 referisse im pregadi. A dì 20 dito. Fo pregadi, da poi disnar, et fo secrelissimo : fonilo su le cosse dii signor Bortolo d'Alviano, zercha la conduta Iralata di qui, per la ferma se li à (a) dar; et par li soi agenti fossono parlili in disacordia di qui. El fono lelo letere di sier Zorzi Corner, el cavalier, sop-a tal materia, et altre depo-silion. El come è rizerchato di esser condulo col papa, con Franza et con fiorentini. Et tandem fu posto, per alcuni di colegio, condurlo con ducali 30 milia a l’anno, per do anni di fermo, el uno di ri-speto, in libertà di la Signoria ; et li sia donalo in feudo il castello di Pordenon in Friul, noviter aqui-stato, con le soc babentie et perlinenlie, a luì et soi hcriedi legitimi, ut in parte; et scrito al proveda-dor Corner trati tal cossa, atenlo che lui voleva ducati 35 milia a l’anno. Or fo dispulaliom ; e fu preso . di darlo, et comandà gran credenza. Di Franza, di V orator, date a Moratino, di 15. Come andò dal re, a dirli di la conclusion di la Irieva, juxta i mandati. Qual fulminò, usando gran parole; et che la Signoria non doveva mai far • tal cossa, el altre parole, ut in litteris. Roan non era lì ; et l’orator, visto era in colora, ancora che havesse lei re di la liga, non li parse di dir altro.. A dì 21. Da poi disnar fo pregadi, per i sinici 3(5