293 MDX, SETTEMBRE. 294 pratichi con chrisliani contro il suo signor, perhò voi concluder le trieve ; e il so signor è potente, e darà ajulo a la Signoria, e non voi far trieve con Hongaria per mesi 8 solamente. Item, essd sier Nicolò li disse assa’ cosse. E di le cosse de Italia, e il papa e altri signori, tutti è contra il suo signor, e voi ruinar la Signori^ per esser poi uniti a la de-strution soa; e il re di Spagna à mandà potente armata in Barbaria eie. Item, poi parlò a Chapizi bassa dentro, qual li disse molte parole di coloquij auti. Item, è zonto lì uno mandatario dii re di Poiana con X cavali. Item, io da AHI bassa; scrive coloquij auti in materia subsidii. El qual li dimandò, si di la Bossina potea venir li cavalli dii signor in Dal-matia, quando el volesse mandar soccorsso ; li ri-140 spose de sì. Poi disse dove sariano li navilij; e lui disse, la Signoria provederia a li navilij e a tutto, pur sij presto. Dito bassa in fine disse, sperava il signor faria; il qual signor è sdegnà con il re di Hongaria, qual lo farà venir con la corcza al collo. Item, Achmat bassa li disse : Mustafà bassà è caldo a questo, ma non troppo. Dii dito, di 30. Tal parole, coloquij eie. senza conclusioni. Ma è longa, e perhò più di solo scriverò il sumario. Dii dito, di 4 avosto, ivi. Come a dì do l’o-rator di Poiana parlò a li bassà. Li qual bassà li disse in favor di le cosse di la Signoria ; et havia 50 rnilia persone ini Bossina, per ajutar la Signoria contra quelli la vorà offender. E l’oralor predito disse è ben facto. E Allì li disse, el signor voi dar ajulo a la Signoria. Poi dito bassà parlò con esso sier Nicolò Zustignan, dicendo, li ducati 12 rnilia, promessi al signor, a l’anno, dando il subsidio, sono pochi. E lui li de’ la letera ; el lhoro li dissono poi, averla data al signor. E questo fo, hessendo un dì de Porla. E poi Mustafà li disse: Se li nostri turchi vegnirà in vostro favor, dove averai viluarie e strami? Li rispose, luto ariano. Et andati dal signor turco, poi ussiti, dillo Allì el Achmat bassà, hessendo da lui richiesti risposta, discno : Sla al signor, non sapemo. Item scrive, a dì diio zonse uno olacho de l’imperador de’ tartari a presso Caffi, con nova l’avia sottomesso l’altro imperador di tartari; per la qual nova quelli turchi de lì a la corte sono rimasti storni. Item, è venuto uno allro dii signor di Trabesonda, per cosse de imporlanlia. Item, eri fo nova esser compilo el Demoticho, fato lavorar per questo signor. Et che za zorni X a Conslanlinopoli fo sì gran terraiuolo, non di ruina ma di paura, et il focho se impiò e brusò 1500 case; e che janizari messene a saclio molle case de zudei, 11 vicine. Item, l'andata dii signor, non si sa, a Constantinopoli, quando debbi esser; ma, seguito questo, eh’ è gran segni, tien soprasterà di andarvi. Item, in quel zorno, a di 4, fo a la Por* ta; Achmat bassà li disse non parlasse. Item, l'olacho dii signor di Trabesonda venuto, fo perchó ’I voleva le chiave di le forteze è in man dii signor turcho. Di sier Andrea Foscolo, baylo a • Constanti-nopoli, di 24 lujo. Come a dì 15, a horre 4 di note, intrò fuogo in la terra, da 1& banda di la Zuecha, o brusò 800 tra caxe e botege; li janizari e turchi messe a sacho li zudei. Poi a dì 10 di note fu posto, per li turchi, fuogo in caxe di zudei, per sachizarle; fo remedià. Conclude, non è timor de 11, per non vi esser el signor. Item, il messo dii soldan, venuto per legnami e arlellarie per far armada, il signor li à concesso tulio quello l’à voluto, e partirà per Alexandria. E slà retenuti tutti li navilij, vanno in Alexandria, per andar uniti, e fato notar etiam nostri navilij; unde esso baylo di questo si à dolesto a l’agà, ma nulla à fato, et à scrito al secretano, è in 140* Andernopoli, si doglij a li bassà di questo. Scrive, etiam Camalli anderà con la dila armata. Item si dice, el signor voi far sentar signor, iu locho suo, in sua vita, quel suo fiol, sta in Amasia. Dii secretano dii baylo, Lodovico Valdrim, fonno letere, pur in zifra, qual poi fonno trate ; et ben che il zorno drio le fossetto lecte, tamen V ho volute qui poner. La prima di 22 lujo, ultimo dito, et 3 avosto. Scrive coloquij auti con li bassà zercha li subsidij ; (pialli voriano, la Signoria havesse mandato oralor a rediieder questo ajulo. Item, che l’oralor di Hongaria ave audientia, confirmò la trieva per uno anno, e parli a dì... lujo. Item, l’oratordi Poiana è lì; e Allì bassà li disse bone parole zercha la Signoria nostra, e cussi a l’oralor liun-garo. Item, a dì 2(5 è vernilo uno oralor dii soldan, a dir al signor, che suo fiol Curcut, ch:é al Cajaro, vegnirà al suo sanzachato. Il signor li piace; et havia venduto li animali e schiavi soi, et ha fato tornar tutto al suo sanzachato. Questo havia 24 volte 100 milia aspri de inlrada, borra li dà 30 milia volle 100 milia. Item, scrive la nova de l’imperador di tarlari di Calia, aver fato gran damili de animali e altro a l’altro imperador, pur di tartari, chiamalo Ogni. Iu conclusion, le cosse dii sussidio vede sarano tarde. Da lhoro non mancha usar ogni solicitudine, ma li bassà li rispondeno: Non mancha per nui, sta al signor; e farà, ma el convegnirà tuor guerra con chrisliani ; e li dimandano le vie ariano a far, man-