101 MÜX,' AlÌOSTO. cavali, mandali sulPolesene, quello liabiuo a far, perchè voleno mandar a tuor, con li cavali lizieri, Este, Montagnana el Caslel Baldo etc. Vi reofori, di Padoa, di eri. Avisano il levar dii campo de lì, el esser andato ad alozar a le Bren-telle. Item hanno, per uno explorator, quid mandano la sua relation, come el partì in questa malina da Vicenza, dice il campo non è mosso; et esser zonte in campo XV bureliiele sopra cari. E danno fama levarsi e andar in Friul, ma non anderano, et vanno a Verona, perhù hanno mandalo a tuor le dille bur-chiele etc. Item, de li diti. Come quelli populi e citatiini di Padoa sono venuti a dolersi, che in questa terra si voi vender li pegni lhoro, hanno Vita, hebreo, ne le man ; i qualli forino impigliati ini Padoa, et è meglio venderli de lì. Et cussi per colegio fo ordina facesse. Dii capitanio di Po, drizata a li pruveda-dori generali, data in Ruigo, a dì 20, liore 12. Come in quella borra è intrato in Ruigo, per nome di la Signoria nostra, e posto a quel governo, per provedador, suo zenero, sier Silvestro Pixani, di sier Nicolò. Item ha nova che, ozi terzo zorno, le zente dii papa à ’uto Modena a pati. Dii dito capitanio, a la Signoria nostra, di hore 12. Come à ’uto Ruigo, e lassato al governo sier Silvestro Pixani; et prega la Signoria lo confermi. Et cussi sier Silvestro preditto scrive a la Signoria di questo. Et per la Signoria fo confirmato per provedador. Item, el dito capitanio, di horre 13, scrive una altra letera. Dii modo ebbe Ruigo. Che fo, che i citadini veneno fuora, per la porla di San Bortolo, contra li nostri, andavano a quella volta ; e li inimici feraresi, erano dentro a custodia, fuziteno fuora per l’altra porla. Et intrato, esso capitanio fece aprir le botege, erano serate in ditta terra, e vi messe a custodia Vincivera Corsso, con li soi fanti, et in la. rocha il suo armirajo, con 80 homeni di l’armata ; et vederi di haver Lendenara et la Badia. Et à posto li tre falconeti l’havea in dito loco di Ruigo, e à mandato a tuor le artelarie era a Cavarze-re etc. Et per colegio, per aricordo sier Marco Bolani, li fo scripto al dito capitanio, auto Lendenara e la Badia, vengi con quella armata a la bocha di le For-naxe, et aspeti hordine nostro. Item, mandi le artelarie a Cavarzere,.e lievi li falconeti di Roygo. Item, per una altra letera li fici scriver mi, che ’l cavasse il suo armirajo, con li 80 homeni, di la rocha I Diarii di M. Saluto. — Tom. XI. di Ruigo, e li facesse ritornar su l’armada, ponendo in roclia altra custodia. Di sier Hironimo Capello, vice capitanio al colfo, date eri, in galla, importo di Cliioza. Come le zurme di la sua galia, dubitando andar ini Po, sono sublevade, diga lido esser state fuora me-xi..., el haver la sua licentia in mano, juxta la parte presa ini pregadi, di vegnir a disarmar questo 77 mexe di avosto ; et perhò scrive si debbi far provisione : lui e li soi otìciali sarà a ogni mandalo. Et per colegio li fo risposto debbi dir a le dite zurme, volemo ad ogni modo vengi a disarmar; ma li persuadi andar ini Po conira feraresi, perchè va-dagnerano, e sarà pochi zorni. Di sier Zuavi Diedo, provedador, do letere, date a Cao di Ponte, eri. Come el proveditor Mocenico non è ancor zonto, qual è a Seravalle. Ilem, scrive alcuni avisi di le zente erano in Friul; et lui mandato il provedador di Zazil et il Sbrojava-cha al Pyron, dove è il passo, dove dieno passar i nimici, volendo yegnir in soccorsst» di Cividal. Ilem, dii zonzer li de sier Hironimo Venier, podestà di la Mota, con zente. Et come esso provedador aspela zonzino Zuan Greco et il Zilolo, con le Ihor compagnie, el anderano a l’impresa di Cividal. Di Gradiscila, di sier Fantini Memo, provedador, di 18. Avisa esser parlile le zente erano in Goricia. Itevi, il morbo è lì in Gradiscila ; è morto fin quel zorno numero 12. El provedador DolOrn è andato a Udene. Item, che in Goricia è restali solimi 300 cavali et 400 fanti. Di domino Lunardo Grasso, protlionotario, drizate a sier Nicolò Zorzi. fonno lede alcune letere, date eri, a dì 20, im Padoa. Vidi 5 letere, parte di le qual fonno lede in colegio et ini pregadi ; et questo è il sumario. In la prima, come questa matina è zonto uno Suo messo, qual se parlile la vezilia di la Nostra Dona da Brexa. Dice, li francesi tutti esser passati Brexa, e hanno menato con lhoro artellarie assai, et maxime quelle erano in Lignago e di le altre; e che ini Brexa se aparechiava alozamenti per il signor missier Zuau Jacomo e la sua compagnia, qual se aspelava de borra in borra de lì. Item, quelli populi tuli aspetano con tanta devutione e desiderio, che ’1 campo nostro vadi inanti, che nihil supra, e mai non credeno veder quel zorno. In questa borra, 12, el campo nostro è fuora di Padoa, con bon animo. Le boclie de le artelarie, menate fuora di Brexa, per andar a la volta de Milam, fonno in numero 36 et due grosse. Item, per una altra, scrive dii zonzer uno messo da Li- li