110 MI)X, AGOSTO. 120 qual parte sia inviolabili ter observala, sotto pena al scrivan di l’armamento, che sera sta ad armar la ditta galia, che non aricorderà la execulion, di priva-tion perpetua di 1’ officio suo ; et, tochando danari questi sopra più di una galia over navilio in uno tempo, ultra le altre pene, siano etiam bollati sopra tute do le galte, cum un San Marco, aciò sieno cognosciuti da li altri. Quelli veramente che non havesseno refusura nè credito in la dieta camera, et locheranno page sopra le galie che si armeranno, over aliro navilio, per conto di la Signoria nostra, et falliranno, sì al far di la cercha come da poi, ultra che ’I piezo pagi per loro, etiam questi, essendo trovati, siano bollati sopra tute do le galle, ut supra. Verum, trovando che havesseno tochà danari in uno tempo di la Signoria nostra, su più di una galia, over altro navilio armato, et di quella o quello fallito fusse, tnne li sia taglialta la cima dii naso, aciò siano exempio a li altri. Et quelli che accuseranno questi che falliranno, ut supra, a li savij nostri di ordeni, che per tempo scranno, haver debbino immediate, di danari di la Signoria nostra, che a l’armamento seranno, ducati 5 per cadauno, et sia tenuto secreto; cum questa condition, che ’1 dillo accusador debbi dar lai modo, che ’I delinquente se possi haver ne le man, per far poi la puniiion soprascripla. Et la deliberation soprascripla sii registrada a l’officio di l’armamento, et si debbi proclamar ogni fiata che si darà principio ad armar alcuna galia nostra, over altro navilio, aciò di la pena predicta tuli li galioti, et altri, che voranno tochar danari, haitiano noticia di la pena, si guardano di fallir, per non esser puniti. Sia ulterius data noticia di questa de liberalion al provedador nostro di l’armada et capi-tanio de le galie bastarde, et in luti i lochi dove acca-derà armar, come in Dalmalia, Candia et altrove. A dì 14. In colegio. Vene sier Marin da Molin, fo consolo in Alexandria, e dimandò a la Signoria una letèfa al rezi mento dì Cypro, per una nave di l’armirajo di Alexandria, qual si rompe’, e le robe di la nave fono recuperate, parte, e sono fi in Cypro, che le sia restituite al messo dii dilto armirajo. Et cussi fo fato la letera. Item, fu termina, per colegio, e falò uno mandalo patente, che le do nave vano in Soria, zoè Tie-pola et Polo Bianeho, che debano andar unite, e sier Vicenzo Tiepolo, di sier Hironimo. patroni di una di le dite, sia capilanio fino in Soria. Vene domino Bernardo Zane, arziepiscopo di Spalato, tolse licentia per andar a Spalato al suo ve-scoado. Et cussi si partite. Et fo expedito la cossa dii vescovo di Trevixo. Qual, referì sier Francesco Foscari esser slà, con sier Nicolò Bernardo, eri sera col prefalo episcopo, voi promeler. Et cussi l'onno mandati iterum a ultimar la cossa, e voi prima parlar col dito conte Filippo. Vene il conte Vido . . .'....., nontio dii conte 1 „ • Zuane di Corbavia, qual Jo fici expedir. A ’uto ducati 800 a conto di suo stipendio, tochò la man al principe, et partì assa’ salisl'ato. Li fici donar ducati XV per farsi una caxacha. Di campo, da Padoa. di provedadori venerali, di eri, liore 3 di note. Come hanno, per alcuni venuti, licct molli siano fuori, che missier Zuan Jacomo è partito con 100 lanze e andato versso Milani, perchè sguizari hanno roto; et è resta in campo de’ francesi da 450 in 500 lanze solto varij capi. Item, che il campo prelato inimicho si lieva dove era, e si dice va versso il Friul ; al qual effetto il principe de Aynalt è arabiato. Item, è venuto da essi provedadori uno trombeta di monsignor de Ru, zer-cha presoni ; et par che sier Borlolo Dandolo e sier Lodovico Coniarmi, presoni, erano zonli a Verona, e li altri vieneno drio, et sier Piero Gradenigo è amalato. Item, di le mostre fate, ilcolateral vera in questa terra, si piace a la Signoria nostra, e referirà il lutto. Di. rretori, di Padoa, di eri. Come hanno, le zente alemane vanno versso Verona, et llioro aten-deno a fortifìchar Padoa. Dii colatemi generai, di eri. Di mostre fate al conte Lodovico di San Bonifazio, qual è slà bona, e Guerier et Marco dii Caslelazo, perfeta, et Nicolin da Dresano, trista. Di sier Alvixe Mocenigo, et cavalier, provedador generai, date eri, in Castel Francho. Zer-cha il fradello dii marchexe di l’Anziza, fo fato presom in Marostega. Come lo tien,juxta le lelere nostre, e aspe la risposta quello 1’ babbi a far. Biasema sier Zuan Diedo, non à fato 0 a l’impresa andò di tuor Cividal di Belimi. Item, scrive avisi 1’ ha, dii campo, si lieve dove I’ era alozato. Inlrò li capi di X in colegio. Sleleno assa’, per letere longe hanno auto di campo e altro; et fonno su danari, per mandar in campo. E nota, eri sera fo manda ducati 4000, et questa sera se ne manderà ducali 3000, ad ogni modo. Et noia, sier Hironimo Grimani, di sier Antonio, sier Domenego Capello, quondam sier Nicolò, e altri alexandrini, che li soi