4C1 MDX, SETTEMBRE. 462 na, al nostro campo, e la morte dii Zitolo, e Latan-zio esser sta ferito etc. Dii dito, date ivi, a dì 22. Come il Cardinal Pavia, legato, va a Bologna conira il papa ; e anderà anche lui secretano. Et carga ditto legato, quale causa di ogni mal; si tiem, il papa, zonto sia a Bologna, non li comporterà. Dii dito, date a Bologna, a dì 25. Come eri il Cardinal legalo predito si partì di lì, di bordine dii pontifìce, con el signor Marco Antonio Colona, per andar a Modena. E li disse che ’1 restasse lì, perchè ’1 tornerà subito; sì che sta lì con pocho frutto, et perhò richiede licentia de repatriar, hessendo il papa a Bologna. Di sier Thomà Tiepolo, vice gerente capi-tanxo al colfo, date a Chiotta, eri, a horre una de dì. Come, justa la licentia auta, è venuto, con la galia Capella e do fuste, im porto di Chioza. Scrive, li homeni di la galia Capella sono andati in terra nuando, hanno tolto i piombi di remi, et in la galia è resta solimi li oficiali, sopra la qual è vice soraco-mito sier Thomà Gradenigo ; e che lui fe’ far una crida, niun smontasse in terra, ma non li valse 0. Di sier Hironimo Contar ini,provedador di V armada, date in galia, a Civita Vechia, a dì 18. Come ricevete nostre letere, et quelle comuni-chò a tutta l’armata, le nove in esse contenute ; e che domino Jaimes di Campo Fregoso è bon servi-tor di la Signoria nostra, e voria esser de qui al governo di la sua compagnia, dove si fa fati, tamen voi ubedir et starà etc. Dii dito, ivi, a dì 21. Scrive esser venuto lì a « Civita Vechia con l’arinada, e voleva andar im Provenza per vituarie, e il comissario dii papa volse venisse lì; e à recevuto l’hordine dii papa di tornar a la riviera di Zenoa, e cussi farà. Scrive, zercha bi-scoti, voleno 126 miera al mexe quelle XV nostre galie; à mandalo sier Francesco Corner, sopraco-mito, con la sua galia, a Roma, per aver a cambio ducati 500, per far biscoti. Item, 1’ armala nimicha si dice esser a Porto Venere ; si duol, quel comissario dii papa non spende in saper da novo. Item, à per uno Lauto, venuto di Zenoa, qual vene per saper di quel prexon francese, che fu preso, come l’armata soa lo maltratata da la nostra con le ar-tellarie. Et che a dì 23 fornisse la paga tochono, e non si fa provisiom di l’altra paga, e si disarmerà. Àricorda provisiom de biscoti etc. Di domino Jannes di Campo Fregoso, date a Civita Vechia, drizate a Fiero di Bibiena, fo leto letere. Con li avisi, ut supra. Vene il vescovo di Monopoli, domino Michiel Claudio, orator pontificio, insieme con li do savij ai ordeni, che per lui fo mandato. Qual fe’ lezer il breve li scrive il papa, drizato a lui, come debbi 219 exortar la Signoria nostra a le provisione per la impresa di Ferara e armata im Po etc. Il principe li disse le provision fate, e il capitanio zencral di Po electo etc. ; et che era bon, el fosse presente a quello dirano li noncij dii inarchexe di Mantoa, venuti eri sera qui etc. Et cussi veneno in colegio Vigo da Campo San Piero et el Folegino, con una letera dii inarchexe, data in Mantoa, a dì 24, di credenza in lhoro, soto-scrita : El vostro schiavo in cadena, el inarchexe di Mantoa; et non è di sua mano. E scrive, si ben non è di sua mano, si dagi fede. E nota, era sigi-lata con uno sigillo, di do che usavano insieme, eh’ era una corniola, qual jo la tulssi et 1’ ho per memoria di tal cossa; e parzemi queslo gran rossa. Et venuti, disse Vigo erano venuti con la reso-lulion dii marchexe, et per ultimar la cossa, et con mandato di capitolar. Et cussi fonno a boeha electi 4 di colegio, qualli andaseno di là in salla, a esser con li ditti, et notar li capitoli in bona forma; dove saria etiam il legato. 1 qual savij fonno sier Piero Duodo e sier Alvise da Molin, savij dii consejo, sier Lucha Trun e sier Andrea Trivixan, el cavalier, savij a terra ferma. E nota, prima i venisseno dentro, sier Andrea Trivixan predilo referì, come eri sera Vigo fo da lui, e li disse quello voleva il marchexe etc. Item, lui, per sua fatidia, voria conduta di 100 cavali lizieri con la Signoria nostra, sì chome lui li promisse etc. Ilor questi tutti andono con Alberto Tealdini, secretano, steteno assa’ a formar li capitoli, maxime quelli volse il marchexe, come più diffuse di soto dirò il tutto. Et il colegio stete passà nona ad aspetar ; poi veneno tutti, e il legato, in colegio, et fonno ledi li capitoli, chome il marchexe voleva, et erano rimasti. E cussi ozi si chiameria pregadi, per deliberarli col senato, et questa sera si conclu-deriano. Da poi disnar fo pregadi. Et vene le.infrascrite letere. Et perchè li capitoli questa matina non fonno compiti di scriver, nè de stenderli per Alberto, ozi fo mandalo li 4 savij de suso in colegio, a li do non-cij dii marchexe, Vigo et Folegino, eravi etiam il legato dii papa, se li piacevano cussi; et disseno de sì. Et poi si vene im pregadi, et lhoro aspeteriano ili questo mezo di suso in colegio. Di campo, da Montagnana, di provedadori venerali, di 27, fiore 2 di note, Come non poleno