833 MDXI, FEBBRAIO. 834 movesta su el statlo di Milana. Item, anno mandato altri exploratori et messi per intender la verità ; unum est, eri diio campo francese si levò di le rive di Po, dove era alozato. Fu posto, per li savij, una letera a 1’ orator Donato, chome femo 1’ armada, et altre particularità, et non mancheremo. Fu presa. Fu posto, per li diti, una altra letera al proveda-dor Capello, laudarlo a star riguardoso, e svisarlo •. (di) questa levata di francesi ; el cussi fo avisalo 1’ orator nostro in corte; et si atendi non sia strata-gema. Fu posto, per li dili, una letera al provedador Griti a Monlagnana, come in questa sera se li manda ducati.... ; et che doveva punir quelli tristi slra-tioti, usono lai parole, et lo fazi etc. Presa. Fu posto, per li savij tulli, excepto sier Alvlxe Capello, di mandar uno secretarlo, per colegio, in Almissa, per la cossa intravene a li turchi, e veder di far ogni provision per la soa relaxation etc., ut in parte. Et sier Alvise Capello, savio ai ordeni, coniradisse, dicendo era stà manda per sier Alvise Capello, fo provedador in Almissa e, Poliza, a la Si-426* gnoria uno processo di tal materia facto. Et che prima el sia ledo e visto, poi si vengi a questo con-sejo ; et cargo il colegio, che non lassava far l’oficio ai savij ai ordeni, et sollo (re sempre parlava etc. Li rispose sier Domenego Pizamano, savio ai ordeni. Andò le parte: 74 dii Capello et 90 di savij ; et fu presa. E fo preso la pezor parte. In questo pregadi, prima, poi leto le letere, sier Domenego Trivixan, el cavalier, procurator, savio dii consejo, venuto con sier Lunardo Mocenigo, orator dal papa, andoe in renga, et fe’ la sua relatione, più di una horra. Narrò quello si havia inteso prima, et haveano scripto, et di la condition dii papa, et come è homo pericoloso, e molte parte, che fu degne de intenderle dal senato, et di l’acordo el voria el seguisse con l’imperador e la Signoria nostra, e le parole soa santità li disse sopra questo. Et chome era con lui 13 cardinali, videlicet tre francesi, videlicet Renes, Libret et........; tre ze- noesi, San Zorzi, Urbim et Sinigaja; do nostri, Gri-mani e Corner; do fiorentini, Voliera el Medici; item Saleruo, Sicullo et Ragona, napolitano, et Pa-via, eh’ è da Ymola......•. . . . De Ingaltera, di sier Andrea Bacloer, orator nostro, date in Londra, a dì 15 getter, ricevute a dì 19, fo ìeto letere in questo pregadi. Qual dice, a questa majestà li è nassuto uno Gol maschio, el primo di de anno, zoè di zener, una horra e meza poi meza note ; fo batizà la domenega se-quente, a dì b, con grandissimo (riumpho e fausto. Eravi li oratori dii papa, Pranza, Spagna et lui veneto. Poi fonno a visitar la raina, e alegrose de sì nobel parto. Folli messo el nome dii padre, zoè Henrico. Item scrive, vien di qui uno vescovo, am-basador dii re di Scoda, videlicet episcopus mo-raviensis, qual vera a la Signoria nostra. Item, uno altro englese, per comprar arme, va a Milan, chiamato missier Rizardo Ziorningani, qual etiam vera a veder Venetia. A dì 21. La matina. Fo letere di Monta- 427 gnana, dii provedador Griti. Chome à certo, francesi esser levali, ma non si sa dove vadino. Di Mantoa, di Vizenzo Guidoto, secretar io, di 20. Di questa levata eri de’ francesi da Revere, e il gran maistro havia falò preparar per lui alzamento a San Bendo ; non si sa dove i anderano ; poiria esser si calasseno a la Mirandola. Item, à di Pranza letere dii suo secretano, che ’1 re è amalato, qual si trova a.......... Di sier Zuan Diedo, provedador, fonno letere dii Polesene,e, altrove, dii Griti. Che. ha, francesi aver messo in Ferara ... burchij con farine et zercha fanti.. ; et di quelli francesi ussiteno, par erano 200 lanze, e se unì con il resto dii campo, e fo mandà in Ferrara altre 50 lanze nove. In questa malina li zenthilomeni, hanno posses-sion su quel di Ravena e Zervia, fono a la Signoria in colegio, e oteneno, in execution di la parte, presa im pregadi za 6 mexi, a l’orator Donato, una altra letera al dito orator, perchè tre di lhoro voleno andar a dimandar al papa la restitution di ditte soe possession ; qual hora è a Ravena ; e cussi li fo fata la letera. Et nota, tre di lhoro vanno a spexe di altri e soe, videlicet sier Francesco da Leze, quondam sier Alvixe, sier Hironimo da Molina, quondam sier Antonio, sier Alvise Venier, quondam sier Domenego. Nola. In questi zorni, per il falir di Alexandro di Franza, vene in questa terra uno Agustim Gixi, senese, tien bancho a Roma, et è richo di ducati 100 milia, à officij in corte e intrada ducati ... Arivò in caxa di Bexalù, in cha’ Nani, et portò brevi dii papa a la Signoria, caldi a darli ogni ajuto et retenir dito Alexandro, si ’1 fosse ben in chiesia, qual li dia dar