7 MOV», MARZO. 8 1 ' vulgo da principio si diceva la cason esser de l’ab-scentia sua, perchè la colora gli passasse, et non si haver ad volger conira diclo Mostala bassa. Ma continuando quella, fu dicto esser amalato, et da |*>i morto; laiche tuli'marchadanti, si christiani chomo turchi et di ogni altra seta, inconminciarono a nasconder tute soe marchantie, et altre robe; et li figliuoli proprij del signor si mossero da le loro sedie : degli qualli uno vene con una fusta fino a la fiumera de Michaliza, et inteso non esser sucesso altro, se ne ritornò adriclo. Perchè fu fatto intender al dicto signor, per uno de’ suoi più secreti, che non si mostrando, la terra tuia andarebe a saeho. E1 qual sì presto si dimostrò publichamente, et andò a la sua moschea facla da novo, dove che luto il po-pullo gli andò contra, grandi et picoli, cridando: Laudato Idio che li habiamo veduto. Et facta che liebe la sua oratione se ne ritornò a chasa. Et al presente, chomo io ho ditto, principe serenissimo, lui sta bene, et tien Porta, secondo il suo solito, zorni 4 in septimana, zoè sabato, domenicha, luni et mar-ti. Et a la cara so ne va spesse volte, a presso a la bocha do Mare Minore sopra la Natòlia, et sopra la Clretia anchora ; esercitando la sua persona, con Parelio maximamenle, a tute salvadcsine che lui truo-va. Va etiamdio al seraglio de le done, et a la sua moschea facta da novo; la qual si dice che (pianilo egli incominciò a fabricharta, pregava Idio che gli donasse gratia di compirla, sì che ’1 potesse far la sua oratione in quella, che lui prenderebe impresa contra christiani. Et a questo mazo proximo passato, che fu compita, gli fece la sua prima oratione. Per la qnalle si judicava alora el ditto signor dovesse far ellemoxinc infinite, liberar presonieri, el altre bollii cosse assai degne di memoria, chomo in tale exigentia sogliono costumar. El tandem liberò solo disdoto presonieri, i qualli erano stati amalduri, el za forsi anni vinti incarcerati ; fece amaiar a presso numero grandissimo de animali per far le sue elle-moxine. El s’inlesse che, per il mal governo di coloro che hebeno tal ehargo, che poi eh’ è amazati quelli, per haverli (Misti luto 1’ uno sopra 1’ altro, maxime che alora era il tempo caldo, tuli si vasU-rono, in modo che ellcmoxina alcliuna quasi non fu facta ; cossa clic mollo dispiaque al signor, et che gli fu molestissima certamente. Et in quel tempo fu facto intender, per mostanzì bassi, al nostro baylo, che la sason sarebe di far che gli bassa cerchassino dal signor, che missier Marcilo Orio et compagni fussino liberati de la carcere; cossa che non hebe locho al-chuno. Va olirà di questo el prefacto signor al suo seraglio, nel qualle si atrova haver dui nostri zentil-homeni, l’uno da cha’ Ferro e l’altro da cha’ Die-do. J1 qual da cha’ Ferro era mollo amato dal signor, et, per quanto si divulga, li ha posto assaissime male impresion ne l’animo, a dano el jactura di questo excellentissimo stato; et si diceva certo, che '1 dicto doveva ussir capici bassi, che hè officio mollo liono-rato, nè par che sia seguilo, anci non più si parla di luj. El Diedo veramente hè ussito fora con pocliis- -sima riputatione, salariato ad aspri 15 al zoruo, che mancho quasi non si costuma a dar a un homo. De un pocho de dubitaiion che hebe el signor de’ suoi gianizari. In ne li giorni passati, che ’1 signor era ussito del suo seraglio, per andar, si dice, alquanto a spasso, una certa quantità de gianizari, da circha 50, se gli messe, vistolo, a far compagnia ; et altri, visti quelli, si messeno in compagnia loro, acliompagnan-do dicto signor.- Il qual tutavia gli diceva : Fiuoli, audate con Dio, io ve ringratio; quasi se di loro ha-vesse dubitato. Ma quelli non si partendo, anci tuta-via più ingrossando il numero, el prefacto signor se ne ritornò al suo seraglio ; et gionto che ’1 fu a la porta di quello, gli fecie donar CCC milia aspri, da esser divisi, pari portione, infra di loro. Et dagli deli gianizari questa cossa era Risonala per un solazo a chui Li voleva udire. De li 4 agà che stano nel seraglio del signor. Dentro dal suo seraglio tien 4 agà dii continuo, a guardia de la sua persona el de la sua famiglia, che sono da persone 300; degli qualli ne sono da otanta garzoui, el dicessi anchora alchune done. De il suo gran pottrr de' paesi. Quanto sia granila la amplitudine degli paesi che questo signor domina, principe serenissimo, assai credo che sia notti) a la serenila vostra : che gli suoi coulini siano quasi iitcominciaudo a presso al Friul nostro, et, dislcndandossi |>cr la via dal mare, si con-giongmo con li termini de la Soria, el da quella, per l’altra volta, con la Persia etTarlaria; et haver luto il Mar Mazore a suo governo, che volze da III mila miglia; et, da l’altra banda poi, con boemi, polani et tute due le Machie (degli qualli re vlachi, l’uno gli rende obedicntia el 1’ altro non) ; et se ne retorni da capo peri confini de 1’ Ungaria a presso al Friul prediclo.