327 MDX, SETTEMBRE. 328 di... Dii zonzer de 11 sier Zuan Mudnzo, quondam sier Daniel, con il suo brigantini, per andar in soccorsso de’ nostri, vieneno mal tratati da’ triestini. E altre particularità, ut in litteris. Da poi disnar fo pregadi. Et non vene alcuna letera, si non da poi venuto zoso pregadi, come dirò di soto. Fu posto, per li savij d’acordo, una letera a l’orator nostro in corte, avisarli questa nova, auta per via di Mantoa, zercha sguizari ; et di la eletion di do honoreveli oratori nostri a'sua santità, nominandoli. Item, debbi esso orator solicitaril papa, vengi a Bologna, per ultimar la impresa di Fepara. Item, desideremo veder letere soe. Il nostro campo è vicino a Verona, et è per expugnarla, justa li ricordi di la sanetità pontificia ; et aspetamo la resolution et conclusion dii marchese di Mantoa, al qual li habia-mo mandato li capitoli eie. Ave do di no. 155* Fu posto, per i savij dii consejo, excepto sier Marco Bolani e sier Francesco Foscari, e li savij di terra ferma, poi loto la oblation dii turcho, venuto di Dulzigno, di aceptar cavali 200 turchi, a ducati 4 per uno, et a li capi ducati X. Et sier Marco Bolani, il Foscari e li savij di terra ferma, messeno tuorli, ma vengino al tempo nuovo. Et Jo, Marin Sanudo, missi tuorne 300, perchè volcno danari su Lio e non avanti ; e sia mandalo i navilij a levarli al porlo di Alexio c non a Dulzigno. Andò le parte: una non sincera, 13 di no, la mia 22, perchè la non fo intesa, quella di sier Marco Bolani e compagni 32, quella di savij dii consejo 99 ; e questa fu presa. Fu poslo, per li diti, una parte, di dacij di 1’ una per 100, intrada el ussida, qualli si hanno dolesto dii grosso più messo, pertanto li sia perlongà li diti dacij per uno altro anno, con quello li tolscno; sì che habino a star dazieri 3 anni. Ave 29 di no; fu presa. Fu poslo, per li diti, che sier Alexandro Minio, qual fo camerlengo a Faenza, et fato prexom, et è debitor di la Signoria nostra di ducati 80, al monte vechio et novissimo, et havendo persso lutto il suo, che ’1 babbi termine uno anno a pagar diio suo debito, e in questo mezo el possi esser provato ; et fu presa. Ave 22 di no, 135 di sì. Fu poslo, per li diti, dar licenlia a sier Andrea Badoer, orator nostro in Ingaltera, che '1 vegni via ; et, non potendo ha ver salvo conduto, resti in la dila legalione, con ducali 50 al mexe e non più, che borra ne ba 100 al mexe, sì come fu crealo con tal condilion nel consejo di X, et andoe. Et Jo, Marin Sanudo, sier Lorenzo Orio, dotor, e sier Piero Mo- rexini, savij ai ordeni, metessemo prò nunc indusiar la dita licentia, et resti con ducati 70 al mexe. Parlò sier Lorenzo Orio, per la nostra oppinion, dicendo non è tempo di levarlo de lì. Poi sier Francesco Pa-squaligo, quondam sier Filippo, dicendo è bon provederli di danari, perchè’lstà vergognosamente, perchè ’1 non ha ducati 30 al mexe, non cha 100. Andò poi suso sier Hironimo di Prioli, quondam sier Ruberto, el 40, e disse aricorderia a tenirlo con solimi ducati 20 al mexe, zoè si dagi licentia a sier Zuan Diedo, è provedador in campo, con ducati 80, e non fa 0, e a questo modo si avanzeria la spexa dii dito orator; et tutto il pregadi si cazò a rider. Et li savij tuti introno in la nostra oppinion. Sier Piero Capello, savio dii consejo, siete saldo, perchè con effo-cto fo sua opinion. Andò le parie: 14 dii Capello, 122 la nostra; e questa fu presa. Et etiam fo inju-sta parte. Fu posto, per li diti savij tutti, sier Hironimo da Mulla et sier Alvixe Capello, consieri, di tuor licentia, che ’1 colegio possi vegnir con le sue oppinion, di proveder a sier Michiel Navajer e fioli, padre dii quondam sier Sabastian, qual è sta amazato provedador nostro a Moncelese. Andò la parte: 56 di no, 116 de sì. E perchè, per le leze, la voi i quatro quinti, iterum balotata, pezorò, et ave 71 di no, 104 de sì ; e fu presa. E nota, el dito sier Michiel, per la morte dii fiol, è rimaso per avanti governador di l’intrade. Et venuto zoso il pregadi, a borre 24 vene letere di le poste, et Jo, Marin Sanudo, e sier Piero Mo-rexini, savij ai ordeni, chiamati dal principe, per po- 156 ter aprir le letere. Vene poi sier Luca Trum, cao di X, et sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, e altri di pregadi, in camera dii principe, et fonno lede le infrascriptc letere : Di campo, da San Martim, di provedadori zenerali, date a dì X, hore 4 di note. Come, justa le letere nostre, per rimover dii Polesene el conte Guido Rangom, hanno mandato Piero Spolverini, con li soi ballestrieri, qual vadi a Montagnana, e Piero Testa, è lì a Montagnana, vadi sopra il Polc-scne, et domino Hironimo Michiel, qual à bona compagnia. Item, di danari, scrive longamente il bisogno dii campo; e voleno tuor l’impresa di Verona. E à ricevuto l’hordine di far li fanti 2000, ma il mandato è ristreto. Item, dii signor Troylo Savello, li piace la deliberatiom fata ; di Mantoa, 0 hanno. Andrea Mauresi non è tornato, andò a compagnar Zuan Francesco Valier. Il colateral zeneral, à scoperto zerti inganni si feva per il canzelier dii Zitolo, si al-