G93 MDX, DECEMBRE. — Sier Lunardo Mocenigo, è ambasa-dor a presso il summo pontifice, quondam serenissimo . . . 810. 808 Sier Lorenzo di Prioli, fo consier, quondam sier Piero, procura- tor..........3-20.1201 Sier Bortolo Minia, fo podestà a Padoa, quondam sier Marco . 492.1117 Nominadi questi anatro: 1561 Sier Piero Balbi, fo podestà a Padoa, quondam sier Alvise . . 510.1051 Sier Lunardo Mocenigo, è ambasa-dor a presso ¡1 summo pontifico ......... 494.1067 t Sier Antonio Grimani, el savio dii consejo, quondam sier Mario . 1036. 531 Sier Hironimo Donado, dolor, è ambasador a presso il summo pontifice....... . 754. 801 Et non fonno tolti questi : sier Marco Bolani, fo podestà a Padoa, sier Zacaria Doltim, fo capitanio a Padoa, sier Francesco Bernardo, fo consier, sier Francesco Trun, fo savio dii consejo, sier Piero Morexini, fo consier, sier Marco da Molin, fo consier, sier Alvixe Arimondo, va orator al signor lur-cho, sier Zorzi Emo, fo savio dii consejo, sier Antonio Loredan, el cavalier, fo savio dii consejo, sier Andrea Corner, fo consier; et cussi non fonno nominati procuratori. Et questo, perchè non andò de li soi in eletione. Et non fo balotato altre voxe, ma licentiato el consejo ; le qual voxe si baloterà il primo consejo. E tutti li zenthilomeni andono a cha’ Grimani, ad ale-grarsi di cossa vechia, ma più honor è sta questo cha 349 il primo, che si poi dir: bisprocurator et restitu-tusinpristinam dignitatem, padre di un Cardinal, che spera esser papa in locho di questo, e lui principe, si ’1 vive, in locho di questo, judicio multorum patriciorum. Questo è miinicissimo dii doxe etc. Or, poi disnar, vestito di scarlato, andoe dal principe, im palazo, e li fo dato le chiave di la procuratia, et insieme veneno in chiesia, con il legato dii papa, a P oBcio et messa. Di sier Polio Capello, el cavalier, proveda-dor generai, fo letere, di 21 et 22, date a la Concordia, zoè in campo lì a presso, a hore 7 di nocte. Come stano in monitione con le zenle nostre et desiderosi di far facende, expectando che quelli ministri et execUtori pontifioij li metano ad opera, etoglia la impresa di la Mirandola, over vadino di longo a Ferara. l'ugeno el scoglio, e ancor non si Im risoluti, nè li vede modo. E che ’1 sia il vero, sono venuti con do canoni soli el con 30 bai-loie sole per canon ; si che si poi considerar, si ha bona volontà di far facende. Da lui non inanella so-licitar et importunar da ogni canto; si doveva, presa la Concordia, andar subito a la Mirandola; non poi più. Si ha, fra Rezo e Parma sono lanze 500 solamente de’ francesi et pochissimi fanti, nè fano alcuna mocione, nè per ofender Modena, nè venir a trovar il campo ; sì che, quando rigasseno tulli drelo, le cosse harian bon exito. Dii dito, di 22, hore 4 di note, ivi. Scrive la condition di la Concordia. Qual, prima, dentro da le mure, è tanto alto el tereno, che non avanza di sopra salvo la merlatura; poi ha fosse grandissime et profonde, piene di aqua, con turioni, che bateva per fiancho et intorno intorno ; dentro, rippari de terreno fortissimi ; poi la roclia seperata, con le sue fosse et turioni inexpugnabeli,- che stupisse al modo la fu presa, non havendo nostri artellarie grosse. È stata una cossa molto degna ad aquistarla. Item scrive, fin bora è stati in aspelatione de andar a la Mirandola; ma quelli ecclesiastici mai si bau risolto, salvo ozi, che han dito voler dimane stringersi a la terra, el piantar le artellarie. Per nostri non mancha. A dì 25. Fo el dì de Nadal. Hessendo conzato 349 * l’aitar grando, con le zoje di San Marco solite, et uno alicorno novo, auto da Corfù, mediante sier Bernardo Barbarigo, fo a Corfù, hessendo cao di X, qual è stà mandato a la Signoria per sier Marco Zen, baylo, tolto da uno corfuato 1’ havea etc. ; sì che mo’ sono tre corni de lioncorno nel santuario, e tulli tre questa matina è stà su l’aitar grando. Da poi disnar vene etiam il principe, vestito di reslagno d’oro solo il manto di veludo cremexin, e il bavaro, che più, poi la rota, è stà visto con vesta d’ oro, e il legalo, vestito di scarlato, et il pri-mocierio di San Marco. Fo predichato, breve, per fra’ Francesco Zorzi, a San Marcilo. Poi il principe, con le cerimonie ducal, andò, con li piati, a San Zorzi, a vesporo. Portò la spada sier-Bernardo Barbarigo, va capitanio in Candia ; fo suo compagno, sier Francesco Foseari, olim suo cugnado, vestiti tuti do di veludo cremexin. Era sier Antonio Grimani, procurator, vestito di veludo cremexin, e sier Andrea Ve-nier, sier Antonio Trun, sier Thomà Mocenigo e sier Zorzi Corner, procuratòri, el altri patricij, convidati. al pasto, vestili di scarlato.