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MDXI, FEBBRAIO.
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gino solimi uno over doi anni, et le 30 et 40 per 100 rimagni in camera, nè si possi pagar, se primq la Signoria non averà aule il suo. La qual parie si meterà uno altro pregadi.
    Fo leto una parie, presa nel consejo-di X, che niun stagi a le scale a procurar, quando va pregadi suso, sotto pene etc. E questo fo fato, perchè molti procurava capitanio di le galie bastarde a le scale.
   Di Mantoa, fo letere, di Vicenzo Guidoto, secretano, di 6. Coloquij dii marchese, e come in un ponto preso, venendo francesi, el farà e si dimostrerà etc. ; et che è anialato. Et altre zanze, et parole senza fondamento, el bararie.
    Noto. Eri sera, perchè alcune letere <li ..., che la Signoria scriveva in risposta al provedador et ora-tor Donato, par siano sta smarite, fo replichate et mandate per la via di Ravena. Et etiam el signor Constanliu Amiti, non havendo potuto passar Po se-curamente, vene a Chioza ; unde per la Signoria foli dato una fusta, era lì, et barche 16, qual l’acompa-gnasse fino a Ravena, perchè va, ut dicitur, per bone cosse dal papa, zc rcha lo acordo con l’impe-rador. Et etiam leverano li do oratori nostri, qualli dieno esser a Ravena, aspetando questo pasazo. Et è da saper, il capitanio di Po, è a Chioza, armate fin qui barche numero .., è stà leva man di armar il resto, aspetando saper quello farà il papa.
    A dì XI. La matina. Fo letere, di X, hore 18, di la Badia, dii provedador Grifi. Chome ha, francesi erano a Revere, et fato il ponte per passar a IIo-stìa. E voleva le forteze dal marchexe, qual li ha mandato a dir, voler le forteze lenir lui. El che diti francesi parevano di là di Po su le rive, e alcune bandiere di fanti,.andati versso la Stella ; et tien, vogliano mandar vituarie su burchij a Ferara, etiam qualche pressidio di zente; sì che usano nostri ogni diligentia, et hanno mandato exploralori etc., ut in litteris.
    In questa matina veneno in colegio li soracomili electi per ii consejo di X, justa la oblation per Ihoro facta, et acceptali, et erano li cai di X ; et perchè sono rui numero.... electi, alcuni di lhoro non vo-leano andar, dicendo non hanno il modo al presente. Bbr il principe li disse, bisognava andaseno ad ogni modo, over exborsaseno li ducati 1500 per uno.
    Da poi disnar fo consejo dì X con la zonta.
    Not'o. Eri im pregadi fo leto letere, da Con-stantinopoli, di sier Nicolò Zustignan, quondam sier Marco, di 5 desembrio, vechie. Come il signor mandava uno orator a Soffi, con gran presen-
    1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI.
li,	qual era parlido, et mandava un gran numero di aspri a. donar a so fioli. Item, quel fiol che sla in Trabesonda, vicino a Caffa, volendo il tartaro re maridar lar fiola soa, clic, fo data a uno fiol di esso lurcho sopranominato, che era morto avanti 1’ ha- 4Ì •vesse menala, esso tartaro voi darla a 1’ altro fra-delio, e à mandato a dimandar licentia al signor turcho, e si tien non ge la darà. Item, aspela zonzi l’orator nostro. E altre particularilà, ut in litteris.
    A dì 12. Fo gran pioza. Vene in colegio il legato dii papa, con domino Carlo Grato, era comis-sario dii papa a Sermene, qual, volendo tornar a Bologna, non havendo di là di Po securo adito, è venuto qui, e navegerà a Ravena. Fo carezado da la Signoria.
    .Et dii provedador' Griti si ave letere. Come ha, esser zonlo a Verona domino Matheo Lanch, episcopo curzense, va a la corte dii papa, per tra-tar acordo con l’imperador e la Signoria nostra ; e par habbi auto a dir, il suo re voi cazar francesi de Italia etc. Et questa nova fo divulgata per la terra, e tulli si alegrono, atento questa malina, in colegio, il doxe liavia diio aver bone nove, e le mior che si habbi aute za molti mexi.
    Da poi disnar fo consejo di X simplice, per ex-pedir li zenlhilomeni retenuti. 4 qual fonilo cavati dove erano, e lutti sono insieme in camera dii cava-lier dii doxe, excepto sier Alvise Soranzo, eli’ è soto la quarantia novissima, et lì io messo sier Zorzi Vala-resso, quondam sier Marco ; i qual tutti stanno con guardia, ma se li va a parlar. Or ozi fo leto il processo ma non compito, inanellava 12 carte ; rimesso a doman.
    Dii provedador Griti vene letere. Qual è pur a la Badia con le zente e col governador. Etiam di sier Zuan Diedo, provedador, eh’ è a la Canda, a custodia dii [ionie, co.n i Brandolini e Zuan Gre-cho etc. E par prima che nostri, volendo saper i nimici erano passati Po, a la Massa, certo numero di cavali e fanti con burchiele, fonuo mandati alcuni balestrieri dii Grecho per sopraveder; i qualli andono tanto in là, Che da li inimici diti numero XI fonno presi, et uno scampoe el referì quello liavia visto de’ ditti inimici. Item, che etiam lhoro inimici, passati di qua, haveano paura e voleano fuzer di là di Po etc.
    Item, le nostre zente di Montagnana, par alcuni slratioti cavalchoe in veronese, e preseno X homeni
d’arme ... armati, di quelli erano in......... E
altre particularilà, chome più di soto scriverò il successo.
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