559 MDX, OTTOBRE. 560 andar bene, perchè la brigata si vuoila a podio a podio. Ma si duol, li boni rnardieschi, come li imperiali et francesi, sono messi ad uno segno, zoè fati presoni e tenuti vilmente, con ferri a li piedi e gravemente tormentati; in modo die non li vede modo, che li imperiali et francesi diventino marcheschi, ma li marcheschi si meteno in desperaiione, che si da-l’ian al gran diavolo, non che a lo imperator et Pranza. Et dice, è sta preso citadini di Verona marche-sclii, et hanno pagato, cui 100, cui 60 ducati di taglia. Di sier Pollo Capello, el cavalier, proveda-dor zeneraì, date eri, a Figaruol, a hore 19. Come lutto è in bordine, et passerà questa malina, 27, certo; e tiem vera e tiara il marchese, qual è a Sermene. El che sier Francesco Capello, el cavalier, non è ancora zonto dal dito marchese etc. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, proveda-dor, di 26, hore 3 di note. Come, per uno Miehiel de Hasu, venuto ozi ila Verona, con uno salvo con-duto, era ili la compagnia dii Cingano, persona discreta e praticha, dice, in Verona esser solum pedoni 3000 ; el che a’ lodescbi mercore (lassato fu falò la mostra al ponle de le Nave, et foli date raynes do per uno, exbursali per Pranza; genie d’arme, solum la compagnia dii ducha di Termeni, e molli de li soi erano parlili, e cussi facevano.continuamente; et lui stava malcontento, dicendo: Mai saria vero, io andasse conira li mei proprij, che tutavia giongieno in favor del ponlifice, nè die mai sia amico de’francesi, che hanno messo la man nel mio sangue. El che el ce era el ducila de Bransvieh, homo di pocho governo, qual se deleta solum de sporcharie et non de altro; de cavali lizieri, la compagnia del granscudier, et che manchavano do terzi de li cavalli; et monsignor da Persi era capo di francesi. La eitadella è ne le man di Pranza, a la custodia di la qual erano va-sconi, spagnoli el alcuni pochi italiani ; l’altra l'or-teza in man de’ lodescbi ; et che a la piaza non se fa-zeva alcuna custodia. El morbo era assa’ grande in ne li borgi, et poco ne la cita. De vilualie pativano assai; et per la discrition facta, non ce era in tutta la cita minali 100 di biava da cavallo. Li animi de li populari, tutti marcheschi ; et alcuni citadini, che erano imperiali, havendo provato le extorsiom de questi barbari, desideravano la Signoria nostra. In Lignago è fanti 2000 et lanze 100, capo monsignor de la Grota ; a Peschiera se atrova, con meno de fanti 300, el Tarlalino; et che a Brexa, excepto el ostello, non ce era francesi alcun, et cussi Bergamo ci Crema, ne li qualli lochi el dillo era stalo pochi jorni fa. Che ’1 gran maislro non havea con si più di lanze 600 e fanti 6000. El signor Zuan Jacomo Triulzi era andato per asciar le cosse de’sguizari; alcuni diceva le conzeria, alcuni di no. E dice, che l’era confirmata la liga tra Pranza, lo imperador, Spagna, Ingallerra el llongaria etc. La terra di Vicenza va miorando; et hanno lato Antonio da' l’A-qua, e Ire altri citadini, sopra la sanità, et cassalo qud missier Zeutil Brazoduro vi era, qual non era a proposito. Borra le cosse anderano bene. Da poi disnar lo gran consejo. Vene il principe, vestito di scadalo, con manto, per la morie dii fratello. Et fu fato, in Iodio di tre rectori morti, vide-licet podestà et capitanio a Treviso, in loco di sier Antonio Loredan, è morto, sier Andrea Donado, è di la zonta, quondam sier Antonio, el cavalier, qual poco è havia refudà podestà et capitanio in Ciò d’I-slria. Item, conte a Spalato, in loco di sier Jacomo Lion, è morto, sier Andrea Baxejo, lo provedador a Brixigele e capitanio di la Val di Lainon, quondam sier Nicolò, da sier Zuan Malipiero, è di pregadi, quondam sier Bironimo. Item, podestà a Marau, in loco di sier Nicolò Barbo, è morto, sier Alexandre Bmi, quondam sier Scipion. El Jo fui in letione, e mi lochò Maran. Et da poi gran consejo, giunse, per via di Bavella, lelere di oratori nostri, da la corte, di 22, longe. Come il papa havia dato la benedition al populo di Bologna, reduto in arme im piaza; e altre particula-rità. El qual populo è ben disposto per il papa; sì che lo acordo con Pranza è andato in fumo. Noto. In questi zorni passati, in quaranlia criminal fonilo expediti li zentilhomeni, e altri, menali per li avogadori, qualli andono in caxa di quella meretrice, videlicet a sier Piero Trum, di sier Silvestro, compia 6 mexi im prexon, pagi ducati XX a lei, e sier Zuan Memo, di sier Lodovico, asollo, e altri condanati, utpatet. Nolo. Achadete, che tre done, madre, ila et neza, in questi dì morite do, zoè la fia lo di sier Mallo Zen, di sier Luca, procurator, erieda, et la madre ; el la vechia varile. Po stranio caxo. A dì 28. La matina non lo dito 0 esser di novo. Fo San Symion. Da poi disnar fo pregadi. Et vene le infrascriple lelere : Di sier Pollo Capello, el cavalier, provedador zeneral, di Figaruol, di 27, hore 23. Come, assetando il marchexe, non è passato di là di Po. Et era in moto per passar, havendo auto la ultima conclusione di passar quella malina ; ma tutto è man-