15!) UDX, AGOSTO. ICO Trieste; el qual liavia la boleta per Dalmatia o Alemagna. Et per colegio li fo scrito dovesse mandar ditto navilio in questa terra, per- esser di subditi dii papa; et fo scrito a Roma di tal materia. Fo posto, per sier Andrea Corner, sier Hironimo da Mulla, sier Alvise Capello e sier Francesco Bra-gadim, consejeri, sier Piero Dolfim, sier Hironimo Bragadim, cai di 40, sier Marco Bolani, sier Antonio Grimani, sier Andrea Venier, procurator, sier Tlio-mà Mozenigo, savij dii consejo, il resto et quelli di terra ferma erano cazadi, che quelli di le nave fonno retenute in Cypri, habino tanto et altratanto da la Signoria nostra, et siali fati a questo modo li soi mandati et balotati in collegio. Sier Piero Contarmi, è di pregadi, quondam sier Zuane, parlicipe di una di le dite nave, andò in renga, dicendo era injusticia, nè mai si consueto ; hanno li so crediti, fati per li tre savij et li tre sora il regno di Cypri; et sia ben viste le sue raxon, si la Signoria è inganà, e non tuor cussi la lhoro l'acuità. Sier Marco Bolani, savio dii consejo, li rispose ; qual à questa cossa molto a cuor. Et .Io, Marin Sanudo, sier Faustim Barbo, sier Lorenzo Orio, el dotor, sier Piero Morexini, savij ai or-deni, missi a l’incontro una parte, notada di mia man, la qual l’altro pregadi la missi e la perssi, che tal revisiom sia commessa iterum a tre oficij di Rialto, videlicet X oficij, provedadori di comun et essi 3 savij sora i conti, et alditi li avochati fiscali, et le raxon di questi di le nave, debino a bosoli et ba-lote expedir tal lhoro erediti, potendo di quello hanno li mandati sminuir e non acrescer, et hessendo in dito colegio di cazadi, entri di quelli di X savij, sa-cramentadi tutti etc., ut in parte. Sier Marco Bolani andò a la Signoria, fe’ il tutto, che non poteve-mo meter parte; l’bave pacenlia, ancora che ’1 doxe l’ajutasse. Andò le parte: 2 non sinceri, — di no, 47 di consieri, 63 la mia e di compagni. Et questa fo presa, e fo la dreta. 76 A dì 21. In colegio. Vene sier Beneto Baffo, padre di sier Vicenzo, podestà di Marostega, per una letera, fo scrita za do zorni a lui podestà, a re-quisitiom di li bomeni di Marostega, che comparseno in colegio, a dolersi di questo podestà ritornalo, et per il colegio foli dito, lhoro medemi governasse e guardasse quel locho, et fo scrito al prefato podestà si partisse de lì subito. Et disse, che dito suo fiol era andato con hordine et mandato di provedadori ze-nerali, et aversi ben portado, nè abandonò il locho, come à fato di altri, se non con licenlia di provedadori; et vene a Padoa in campo, dove sempre è sUto, et monstrò il mandato. Tamen l’ave pacientia e niun Io ajutoe; Jo non poteva, perchè non era mia materia. Vene uno, con letere dii governador di Ravena, per la restitutiom di uno navilio, con lane, preso per la fusta, patron Andrea di la Janina, qual lo prese et lo conduse a Chioza, pregando la Signoria lo ’1 • facesse restituir, per esser di subditi dii papa. Unde per colegio fo scrito al podestà di Chioza facesse restituirlo; et fo risposto al dito governador in conformità. Vene sier Nicolò Dolfim, l’avogador, al qual fo commessa la cossa di domino Zoylo Detrico da Zara, e disse, lui non è il debitor di la camera, come scri-veno quelli rectori, ma ben li altri fradelli etc. Et cussi fo scrito ai rectori di Zara. Fo fato la commissioni, per colegio, a Vicenzo Guidoto, va secretarlo dal Cardinal Pavia ; et azontoli, a spexe di la Signoria possi menar con si uno mullo. Et fo contra le leze. Fo parlato di mandar l’armada ini Po; et Jo parlai, dove la poteva andar la menuta, et la grossa altrove. Fui laudato aver bona oppinion. Item, di far proclamar, chi voi andar a’damni dii ducha di Fe-rara vadi ; et cussi fo ordinato la proclama. Etiam mandato il sumario di la scomunicha al patriarcha, acciò la fazi publichar in dì solemne, justa la bolla dii papa, auta di Roma, che comanda a tutti cussi debano far etc. Veneno sier Zuliam Gradenigo et sier Francesco Capello, el cavalier, rimasti executori, et introno in 1’ oficio suo. TU campo, di provedadori zenerali, date a le Brentelle, a dì 20, horre 2 di note. Come apenna in quel zorno, hessendo ussiti col campo di Padoa, et zonti in quel alozainenlo, ebbeno letere dii capilanio di Po, di borre 12, de haver auto in quella borra Ruigo, e aver il pontifice auto Modena a pati ; le qual sono optime nove. Item, il campo nimicho non è mosso dove l’era; ma ben hanno, che ozi sono stati in arme tuto il campo, e tien sia per la ussita di nostri di Padoa. Item, hanno letere di sier Ferigo Contarmi, è a Monlichio di Prechazim, come 1’ avia manda 30 cavali di stratioti, di miglior e più pratici, verso il campo preditto, et per il suo ritorno saperano qualcossa. Etiam, diman lhoro proveditori manderano 50 cavalli de stratioti versso 76' Vicenza. Item, che ozi è sta visto assa’ fumo di fuo-go versso Vicenza, eli’ è signal i nimici vanno bru-sando. Item, hanno ricevuto la zifra, mandata al marchese di Mantoa, e la userano in scriverli. E do-man consulterà no, col governador e capi, zercha li