695 MDX, DECEMBRE. 696 Dii provedador Capello, fo letere, date a la Concordia, a dì 23, a horre una di note. Come le fanterie dii ducila ili Urbino si hano ozi coni in-zialo acostar a la Mirandola; et questa notte si pianterà le artellarie, e le nostre zente dimane simel-mente si acosterano. Ma vede tanta mala disposinone ne le gente pontificie, che dubita, le cosse non ' dover succeder tropo bene ; pur non mancherà, dal canto nostro, lar quanto si rizercha ; ma, per non haver artellarie grosse, non poleno far troppo fa-cende etc. Item, fonno letere, di la corte, di oratori nostri, di 22. 0 da conto più dii solito; solum che a di 21 il papa havia dito a li cardinali, si metesseno in bordine, che voleva levarsi a dì 2 zener et andar a Ravena. Item, il papa è più caldo cha mai aver Ferara. Item, li oratori di sguizari è parliti senza aver auto danari dal papa. Concludendo, si ’I papa si parte, zonto el sij a Ravena, subito l’anderà a Roma. Item si tien, Maleo Lunch non vegnirà a la corte. E altre particularità, ut in litteris. 350 Copia di una letera, di sier Lodovico Falier, scrita a soi fradelli, data in campo dii papa. Nara V aquisto fato di la Concordia, venuta per avanti. L’ ultime mie fo di 15 de l’instante, per le qual vi scrissi quanto achadeva. Al presente vi si fa questa, per dinotar il mio ben esser; deinde, come siamo venuti con le nostre gente sotto la Concordia, credendo quella dovesse renderse, ma non hanno voluto. Subito gioliti, che fu luni passato, la sera, furono piantate le artegliarie, che sono picole, et con quelle la nocle fece uno boli bater. Quelli dentro respondevano assai, ma non con grande artigliarla. Facto il giorno, se messeno in ordine li fanti, et de-lero la bataglia animosamente, tanto quanto forono facta za molti giorni. Cussi quelli dentro simelmente se defendeano, et rebateteno li nostri per due volle; et questo, perchè le scale erano strette, et molli, erano suso, curri polvere et lassine li rebatevano. Tandem animosamente inlrorono, et la terra sachi-zorono. Molli de quelli fanti se reduseno in la roclia, et quella a descrilione al nostro proveditore se dote. Forono, chi facli presoni, chi despogliati da li nostri; qualcheuno sono slà mastruzato et ferito. La terra è forte, et molto più la rocha. È slà veramente una, per picola* expugnalione bellissima, et in podio momento; etera dentro dà fanti 200. lo non son Sialo a veder, perchè non credeva se dovesse dar la bataglia sì preslo. Siamo alogiati, con li cavali lizieri, 4 boni miglia lunlani da la Concordia, verso Serme-ne. Me dispiace assai non mi haver atrovato; ma, aehadendo un’ altra volta, io li sarò sempre. Questo è il successo de la bataglia. Il ducila di Urbino con la sua gente se ritrova luntan da nui miglia 4 ; la persona sua è alquanto indisposta. La andata nostra serà a la Mirandola con tutto lo exercito. È uno loco ben munito el fortissimo; dentro si trova cavali 400 et fanti 400, nè so come lì se farà dii successo. Per mie ne haverete aviso ; ben vi dico, che se ogniuno vorà far il suo dover, come farà le nostre gente, quella se haverà. lo son facto soldato grande ; et la ragion è, per- 350* cìiè patimo gran sinistri. È XV giorni, che non mi ho dispoglialo, et la nocte dormo ini paglia, el qualche volta con le arme indosso; tamen non mi par bora de stranio, per esser a questo uso. Questo è quanto è degno di vostro aviso. Date in Villa Nova, in lo alogiamento di missier Francesco Barbaro, a dì 19 dezembrio 1510, a bore 18. A dì 26 dezembrio. La malina fo pioza, et pe- 351 rhò il principe non andò a messa a San Zorzi, justa il solito ; et fo a messa in chiesia di San Marcito, con il legalo, qual menò poi al pranso. E portò la spada sier Hironimo Contarmi, electo capitanio a Padoa ; fo suo compagno, sier Alvixe Arimondo, qual era electo podeslà a Padoa, ma va orator a Constanti-nopoli. Etiam non fo Irato il palio a Lio, ma fo rimesso al primo di de zener a trar ; e cussi quelli. andò a Lio ritornò indrio. Da poi disnar fo pregadi. El ledo molte lele-re etc. Di Alexandria, di sier Thomà Contarmi, consolo, di 22 septembrio. Nara, chome il consolo di catelani fu retenuto et mandato al Cajaro, e cussi noslri merchadanti. E altre particularità, ut in litteris. 11 sumario di qualche nova di Alexandria sarà scrita qui soto. Fn posto, per li savij, letere in corte, a li oratori, persuadi il papa a non levarssi di Bologna, e vo-glij atender a ultimar Ferara, c nui faremo armata, e non li mancheremo di zente, e tutti li sufragij da la banda nostra ; e, partendossi, saria mal etc. Presa. Fu posto, per li savij, che alcuni, che hanno dato panni a la Signoria per ducati 600, possino scontar in le sue graveze et quelle d’altri, ut in parte. Presa. E questo, per li presenti a 1’ orator va a Constati* tinopoli. 19 di no.