487 MDX, OTTOBRE. 488 cussi volendo ¡1 papa. E per tal efecto ha mandato sier Francesco Corner a Roma, et qual li ha scrito, im brevi zorni bari provalo al bisogno, zoè de cantera C00, che sono corolla 1000 miera; tamen ne hanno bisogno di mazor quantità. E scrive, si pagi li danari, tolti a Roma, a Cabrici de Sandro, per que-slo, aziò non si perdi el credito; e dei mie sia previsto in futurum di biscoli. El qual Cabrici non voi dar si non ducali 200 al mexo, justa 1’ bordine ha-vuto ; et li 300, dati a l’orator, non è sta ancora satisfate etc. Item, il provedador dimanda a hi Signoria, venendo le 8 galie di Spagna, si la Signoria vuol che le investa, overo le lassino passar. Di Cypri, di sier Nicolò Pixani, luogotenente, et consieri. Scrivono più avisi di l’arma’ dii soldan, pasata a presso l’ixola etc. Il sumario, perchè io le vidi a dì ultimo seplembrio in camera dii principe, et perhù qui non scriverò. Di Damasco, di sier Piero Zen, consolo, di 36......Zercha il garbujo di Ateppo, scrito por avanti, che quello è sta conio con ducali 1000; sì che non sarà altro. Da poi disnar fo pregadi, e iutrò el pregadi nuovo, cambiati mimerò . . ., che metcno balota questo anno. Et fo ledo, Di campo, di provedadori generali, piti le-tere, c dii Capello solfo, e dii Griti, dii Polese-ne. Et primo, dii perder di Ruigo, poi la recuperatimi de quello, perchè feraresi si parlino; e nomina sier Zuan Diodo, provedador, ito lì. Et avisa, esso provedador Griti, la custodia lassata, ut in lit-tcris. Et sier Pollo Capello, el cavalier, provedador, sotto, da Montagnana. Risponde aver auto la letera dii senato, zercha consultar col governador e ¡diri, di mandar.parte di le zente sul Polesene. Et risponde, il Griti è partito per il Polesene, et la Signoria ordeni quello 1’ habi a far. Di provedadori, di primo et di 2. In la prima, di 100 sacomani, presi per nostri a Caldiera. Itevi, starano lì a Montagnana col campo, per non separar l’exercito; et hanno consultato di mandar 250 homeni d’arme, 500 balestrieri et 2000 fanti sopra il Polesene; et sarà capo di dite zente, over lo illustrissimo governador, o il marchese di Man-toa, qual lo aspectano con desiderio. Item, per la letera di eri sera, scrìveno dii zonzer lì di Folegim e Vigo da Campo San Piero, vieneno di qui, per andar a Mantoa. Item, hanno ricevuto li ducati 8000, da esser dati al marchese ; el hanno scrito al marchese, avisi dove li debino aviar. Item, scriveno dii consulto, fato a dì primo, a la olia’ di Cavri ; et che ’I gran maistro, va a la volta di Parma con le zente francese, volse aver il passo di Mantoa, e non lo potè haver. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, prove-dador, di primo Chome, hessendo levà il campo, hisogneria mandar fanti do li, por custodia di quella terra ; e. a te porte è il contestabele sollo, poi è la peste. E altre occorenze, et provision bisogna far de lì. Da Chioza, di sier Zuan Moro, capitanio zeneral di Po. Di quello à fato poi è lì, e interza ■ le galie, et exequirà li mandati etc. Fo publichà per Gasparo, ciré quelli sono debitori vallino a pagar per tutto limi, perchè, passado, sarano publichadi, e li debitori mandati zoso di pregadi justa la forma di la parte. Fo ledo una parte, presa nel oonsejo di X, eri, slretissima, a obviar le pregierie si fa al far di la zonla al consejo di X, che quelli, pregerano alcun, sia bandizà per anni X di oficio, beneficio, rezimento o consejo di la Signoria nostra; et quelli sanno pregali, e non acuserano, anni 5, ut in parte. Et questa provisiom fo fata, perchè questo anno, nel fardi la zonta al consejo di X, è stà fato grandissime pregierie. eh’ è cossa vergognosa a tanto consejo. Fo lelo letere, serite p' r colegio, a l’orator nostro in corte, a Bologna, con li avisi, il gran maistro con le zelile francese vien conira il papa, et perhò soa santità lazi provisione etc., oferendossi in tutto. Et li oratori nostri vieneno, subilo sarano do lì. Fu posto, per li savij dii consejo e di terra ferma, la commissione a sier Domenogo Trivixan, cavalier, procurator, et sier Lunardo Mozenigo, oratori nostri, vano al pontifice (i qualli questa matina si partileno per Chioza, con grandissimo vento e pioza), ut in ea; e di la bona mente di la Signoria nostra versso la beatitudine pontificia; et le offerto, se dia far di le zente nostre, e di l’armada e dii sta- lo etc.; etsolicitar a l’impresa di Po ara, et nonindu-siar più, e altre particularilà, ut in ea; et zonti a Chioza, montino su le galie, sino a Ravena. Et sier Luca Trun, savio a terra ferma, sier Domenego Piza-mano, sier Alvise Capello et sier Antonio Loredan, savij ai ordeni, messeno, che lutti do montino su una galia et vadino a Ravena; e le altre galie resti, a far quanto occore etc. Parlò primo sier Luca Trun ; li rispose sier Zorzi Pixani, dolor et cavdier, savio a lerra ferma ; poi sier Alvise Capello sopradilo, et fo pocho aldito. Andò le parte: 39 dii Trun e com-pagui, 134 dii resto; e fo presa.