77 MDX, AGOSTO. 78 bini per Barbaria; i qual mal volenliera vano con esse, ma non potino far altramente. Haveano cargà, fin al suo partir, da colli 350, e tute le specie sarà su una nave, e sopra le do altre sarano mori vano a Tu-nis, e de lì quella con le specie torà la volta di Mar-seja. Hanno grandissima paura di le nostre galie bastarde. Item disse, navilij 12 ragusei navegano lì in Alexandria. Fo laudato esso consolo dal principe, justa il solito. Vene 1’ orator raguseo, restato fin horra in questa terra, e tolse licentia di repatriar. Ringratiò la Signoria; et li fo dito la parte, presa eri nel consejo di X, videlicet che ragusei de ccetero potesseno portar etiam lhoro arzenti in questa terra etc. Li piaque. Vene Stani Clementi, stratioto, che prese Sou-zin Benzom, et fu fato cavalier per il principe. Era vestito di una caxacha d’ oro, la qual la Signoria ge la dtmoe, justa la parte presa. Et li cinse li spironi sier Andrea Trivixan, el cavalier etc. Di campo, da Padoa, di provedadori generali, di eri, hore 3 di note. Come haveano ricevuto do nostre letere : la prima, zercha le fraude fanno le zente d’arme; rispondeno non si poi obviar. Item, dii signor Renzo da Cere, à ’uto la letera etc.; et mandano dito signor Renzo il suo canzelier di qui, per dar forma a la fonduta. Itoti, uno aviso di uno di domino Lunardo Grasso, qual à visto, sopra uno monte, questa matina per tempo, il campo francese esser aiozato a Strego, e quel di alemani a Meleo, et sentito trar tre colpi di artelarie, si levò per venir a la volta di Padoa; e cussi vete levarsi. Scrive 1' bordine dii retroguarda: 2000 cavali et fanti 1000 et pezi 18 de artelarie, e sono andati versso Creazò, Olmo e Suizo. El qual loco di Olmo è mia do di Vicenza. Item, quanto al gran maistro, è andato, e monsignor di Aiegra e monsignor di la Peliza con lanze 300, e quelle andono in ferarese fono 300 lanze francese; sì che è restà solum 1000 lanze col Triulzi in campo, e le condute non sono piene. Item, che 500 cavali con il marchese de l’An-cisa sono iuirati in Vicenza, si dice per tuor 1’ artelarie, altri dice per socorer Marostega. Si doleno essi proveditori, che ’I Zitolo sia. andà a quella impresi!, e manda la copia di la letera dii provedadùr Mocenigo, li avisa questa andata ; et lhoro li hanno scrito si lievi, insieme con Zuan (ìrecho, di l’impresa. Item, hanno mandato fra' Lunardo, con 500 balestrieri a cavalo, a hore 23, a Bassam, per far spalle a li nostri si lievino di l’impresa di Marostega. Item, mandono 300 cavali di slratioti di sora di la Brenta, versso Marostega. Item scrivono, diurne ozi li in campo è sta usa gran parole, zercha voler danari le zente, adeo non poteano ussir di caxa ; et il gover-nador li hanno dito esser sta da lui assa’ zente d’arme, a dolersi non hanno le lhoro page: dubita etc. Item, come è venuto uno ballestrier nostro, preson dii Triulzi, qual l'uzì questa nocte nel levar dii campo, referisse, ut supra; e dito campo esser alozà ozi a Olmo, e vano a la volta di Bassam ; et che monsignor de.........con 500 cavali intrò in Vicen- : za ; e che questa note, a ineza nocte, dillo campo si comenzò a levar. Item, per uno altro, partì di Vicenza ozi, hore 14, hanno, ut supra. Item, le letere di provedadori al Zitolo, sono che si lievi di l’impresa di Marostega. Item, dii provedador Mocenigo, date ad Axolo, a dì 9, hore 2 di dì. Come havia preso 80 fanti todeschi lì. Item, dii mandar Zitolo e Zuan Greco a Marostega, a tuor quel loco, per aver cussi hordene di la Signoria nostri». Di ree tori.e provedadori venerali, date, eri, a Padoa, in risposta di nostre. Zercha quelle fabri-clie, hanno, lavorato et lavorano. Et mandano uno reporto di Paulo da Crema, fo provisionato a Castel Baldo, partito za tre dì. Referisse che, hessendo a Piasenza, mia 5 di là di Lignago, si partì ; et che monsignor di la Grota è a Lignago; e il conte Car- lo di San Bonifazio havia fato .comandamento a tutti molini, siano conduti a Lignago, et li monari non li hanno voluto condur; et haveano mandà 18 fanti a Castel Baldo, li qualli fuziteno, per dubito di nostri; et come zonseno alcuni nostri, e tolseno li tormenti di molini, et il capitanio havia fato le cride li fosse restituido. Dii colatemi venerai, di eri. Di la mostra fata al conte Bernardini, ho meni d’arme 101. E al Gol, conte Carlo, li inanella, a liomeni d’arme, 18 capi di lanza ; pur à fato bona mostra. De li diti rectori. In laude di sier Anzolo Que-rini, di sier Zanoto, qual è stato a la custodia di Coa Longa, senza alcun salario et a suo spexe. E lo laudano assai, si à portà ben. El qual sier Anzolo Querini vene in colegio. Fo molto acharezato dal principe, et ordinato si lezi la sua letera, di sua laude, ini -pregadi, a notitia di tutti. Di domino Leonardo Grasso, prothonota-rio, vidi do letere, date a Padoa, a dì 9, a sier Nicolò Zorzi. La prima, come ozi, per alcuni ritornati di Verona, ha esser fate le spianate a la Miga, e per le vie vanno versso Lignago, per i ni-inici, che haveano dimandato alcune guide. Item, di Verona, erano ussiti di citadella quelli guasconi