377 MDX, SETTEMDHE. 378 Di Lodovico da Campo Fregoso, data in campo, eri, drizata a Piero di Bibiena, fo leta in colegio. Come de li nostri fanti, quella nocte fon-no asaltati da li inimici, n’ è morti 200 ; e diti inimici veneno fuora per una porta, 200 passa di soto Castel San Felixe. Citolo morì da una alabarda su la testa. Fu preso per nostri quel capo di spagnoli, et uno capo di bomeni d’arme francese etc., ut in ea. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, provedador, do letere, date eri. Zercha il zonzer' lì di Francesco Maldonato, spagnol, preson. Dice, li nostri sono valenti fanti, e li soi lassono lanze et arme. Jtem, lo manda a Padoa, justa 1’ hordine di prove-dadori. Di Padoa, di rectori, di eri, borre 3 di note. Dii zonzer lì il corpo dii Zitolo, datoli una casa ; et aspetasi la mojer, non sanno se li vorano far exe-quie lì. Jtem, dii zonzer quel Francesco Maldonato, spagnol; e Fàuno posto a presso uno altro spagnol fu preso, bomo dii ducha di Ferara. Item, scrive di pam mandato in campo, polvere e balote. Di la Badia, di sier Jacomo Marzeli'o, pro-vedador, date a dì 19. Come in quella matina 100 cavali e fanti 150, inimici, erano ussiti di Lignago e venuti versso Castel Baldo et fato bulini e presoni. Quel provedador in rocha si difese, e i nimici la di-mandoe; li rispose volerla lenir per la Signoria nostra. Molli di quelli di Castel Baldo è fuziti a la Badia. Lui sta riguardoso, con li fanti I’ ha ; et alcuni slratioti li à promesso mandar il capctanio di Po. Dii capitanio vice dal colfo, sier Hironimo Capello, date a le Fornase. Come, per la egritudine T ha, e per la licentia à ’uto, si parte, lassato in loco.suo sier Thomà Gradenigo, quondam sier Anzolo, era nobele su la galia Tiepola. Et lassa vice capitanio al governo di quella armata, fin el ritorni, sier Thomà Tiepolo, sopracomito. Lì è tre fuste, le do galie et la barbota, qual à compito il mexe. Di Cità Nuova, di sier Andrea Magno, podestà, di ... Come sono venuti lì cavali CO de i ni-176* mici, stati soto Buje, el falò assa’ damni a una villa soto quel tcritorio di Cità Nova, chiamata Servene-go. Lui fece venir li animali in la terra, et provisto meglio à potuto. Di Cao d’Istria, dii podestà et capitanio, di 17. Come di la compagnia dii conte Cristophoro è venuto uno da lui, e ditoli, el dito, e il conte Micho-vile, conte Nicolò da Sdregna, e Pas Marco sono ussiti di Goricia e yenuti versso Vilaco, poi il Cara-tan, zornate 6 da Vilaco. E per danari ritornò Pas Marcilo con Ilercech, et zonse zuoba a Cranburch, terra in Cragna, e terminò corer in Ilistria, 11 conte Christoforo vene a Postoina con i cariazi. Dii dito, di 18. Come eri, al tramontar dii sol, sentite trar colpi di artelarie ; e, per letere di Muja, Mochò e San Servolo intese, li inimici erano a Mo-chò, et a hore 8 si ave i nimici esser a le ville. 11 provedador di slratioti montò a cavallo, con cavali 50, et andò contra diti inimici. Era il conte Christoforo, conte Michiel, missier Bernardini Bauniear, con zercha 500 cavali, e andavano scorsizando, o feno gran preda de animali. Et i nimici inveslileno li nostri fino in Campo Marzo, uno mio lontan di la terra; et sier Jacomo da Puola, citadino de lì, fu-gendo, li caschò el chavallo soto, fu ferito ne la sche-na el fato presbm. Il provedador di slratioti ritor-noe. Tien, dili inimici ritornerano per Pixin versso Lupoglavo e Castel Novo; voria si provedesse di cavali 100, per custodia di quella Istria etc. Item, à letere, di hore 2, cri, da Mochò, di Zuan Balista di Mazeli, conteslabele, qual dimanda danari per le lhoro page etc. Di sier Andrea Zivran, provedador di stra-tioti, date in Cao d’Istria, a dì 16. Come a ili 5 montò a cavalo, con li slratioti e corvati; el slratioti feno una coraria fin su le porle de Postoyna, e trovò certa quantità de animali e li conduseno via. E nel ritorno, uno corvalo de li inimici vene da lui provedador, dimandata la fede ; li disse esser in ar-guaito, da una banda, versso Trieste, 300 pedoni boemi, ben in hordine de schiopeli e balestre; e da l’altra, erano cavali corvati 40 et pedoni 400 di cer-nede. E lui, inteso, deliberò luor la via più presto de li cavali cha de li boemi, per esser lhoro fanti usadi; e, mandato il botim avanti, e’ restò solum con cavali 20 da driedo. E, cavalchandò a passo a passo, in mancho di meza borra discoprileno li diti cavalli, con li pedoni 400, quaìli non felino mai sogno de investirli. E cussi esso provedador vene sopra Draga, dove i nimici comenzono a investirli. Esso provedador, con cavali 20, combatete per bon spazio di tempo, dove i nimici, vedendo non poter romperli, se retirono indrieto; e nostri, per il combaler e per la continua pioza relaxati, e perso 14, Ira morti e tosati presoni, di li nostri, con parte de li diti botiui veneno in Cao d’Islria. Scrive, se li mandi danari per li slratioti et li corvati ha con lui. Fo parlato in colegio di proveder a la gran spe-xa di le procuralie ; et promosse sier Luca Trun questo, e voi far tre sora. Et sier Thomà Mocenigo, procurator, parlò non si poi far, è contra le leze. \