179 MDX, AGOSTO. 180 sene, li cavilli li/ieri fanno damno, et« sta per Ihoro tuffo ster:i 200 di biava. Item, à nova di Lignago, •die sono ini paura, hanno comandato cari et carete, vundeno il formento a soldi 11 el ster. Li fanti, enno irn Porto, è reduli in Lignago. Scrive, voi intriir con I’:irmada in canal di Po. Itemi, manda una relation) etc. Rclatione di Marco Antonio Fasuol, cita* din venitian, à possession lì intorno, stato a Verona, a dì 14. Udi il fiol di monsignor di Ghigni, con missier Zuan Jacomo Triulzi, lì in Verona parlar di la scomunichi! fai a per il papa; edito-Obi-guì piirti, e non li voleano andar. E che di Verona passò el dito missier Zuan Jacomo con 2000 cavali; el qual missier Zuan Jacomo alozò a Summa Cam- * paglia, in dia’ di uno citadim, e andò li, e lo trovò nel zardim, che ’1 parlava con uno, crede sia marchese di Mantoa. Item dice, che il vescovo di Trento à fato comandamento, tutti li citadini veronesi di P anno passato, che fonno mandati fuori per sospe-to, che vadino a Mantoa a star; e Lunardo e Francesco Branzon erano di fora e andoe. Item, a dì 1G fo a Mantoa, e vele quelli citadini. E che Lonardo Cevola, provedador di la terra di Verona, disse al vescovo la cita non voléa le zente di l’imperador dentro, per esser amorbate. Rispose, le non verano. El qual Lunardo è aficionato a la Signoria, et è sta orator a l’imperador. E P imperador li disse : Che dicono francesi de mi? Li rispose : Dicono vostra ma-jestà non liaver danari ni obedientia, e atende a caze et a done. Soa majestà rispose : Fino mo son sta sojat™ da’ francesi; non sarò più. E lien si concluderà la ligii con la Signoria. Item dice, 18 citadini è stà mandali a Mantoa per sospeto ; e lì intese, il papa havea auto Modena, per via di conti di Ran-gom, etiam il Final da quelli di Vechij, citadini de lì etc. Et pochi) da poi'gionse Pasqualim Valaresso, ar-mirajo dii capitanio di Po, dicendo esser venuto per danari per l’armati), et per hotneni; mancha numero 50. Et portò letere dii diio capitanio di Po. Dii dito rapi tanto di Po, date a la Badia, a, dì 22, horre 24. Come in quella liorra ricevete una letera di la Signoria nostra, che ’I vengi con tuta l’armata a le Fornase; e cussi vegnirà. Scrive, fra’ Lunardo era andato, con li cavali lizieri, versso Figaruol ; et ben aricorda a la Signoria nostra, de lì non si potrà levar, si non si manda danari a la dita armata. Item à, per uno partito eri da Lignago, lì esser lanze 100, fanti 500; e vendono il tormento n soldi 15 el slaro. E sono r>00 guastatori di Verona, zonti per lavorar de li, e fortifichano uno reparo a Porto, qual è versso la banda di Monta -gnana. Item, scrive aver di Lendenara, di bore 22, che ’1 ducha liavia abandonà Ferara e lassala in man di citadini ; e le zente dii papa esser intrate nel borgo di San Lucha. Di Buigo, di siqr Silvestro Pixani, provedador, di 22, horre 20. Voria incantar li daeij de lì; per tanto la Signoria comandi. Item, in rocha è sier Marco Lombardo per castelan, con X homeni, fanti di Vincivera Corsso, ma sono pochi a quella custodia. Item, fa scuoder dacij di la becharia, e legnini boti conto. Et à nova, che borra per Po è pas-sà uno burchio di artelarie, Irate di bastioni, el qual va in su a Ferara; et era zerdia KM) fanti di qua di Po, su la riva di Po, qualli venivano a far spalle al dito burchio ; sì che à avisato al capitanio di Po, acciò, intrando con le barche in la Pelosela, si guardi e vadi sicuro. Di Lendenara, di sier Julio Lombardo, provedador, di 21. Come intrò lì, di bordine dii capitanio di Po ; fo acetado da quelli. Et scrive il suo intrar, con gran contento Ihoro. Farà etc. Nota, questa matina in Rialto fo dito esser letere di Fiorenza, in Bexalu, de 17. Come de lì era zonto il cardinal di Ferara, e havia tolto una caxa per tre mexi, a ducati 30 al mexe. Et consultalo di rimandar P armirajo dii capita- 85 nio di Po indriedo, atento l’armata non stagi senza di lui et senza homeni, e datoli ducali 50, di qualli cinque siano soi, e vadi a Cliioza a trovar 40 homeni, a un ducato per uno, et meni con si contra 1’armada. Et fo scrilo al podestà di Chioza lo ajuti a darli li homeni. et subito si manderà li danari per-pagar 1’ armata. Et Fo scrito una altra letera, pur contra pregadi .et la diliberatiom facta, die immediate el vegni a le Fornase. Io putì’ assa’ cridar, che parse al colegio di mandarla, non senza qualche parola, che voleva far troppe cosse. El Jo dissi, domani vederia, si el colegio saria sora il pregadi. Di Chioza, dii podestà, di ozi. Come a horre 9 ricevete letere va al capitanio di Po, eh’ è la deli-beratiom di eri dii pregadi. E a horra zonse sier Lunardo Bembo, va provedador in Are, al qual Pii consígnate; sì che le averà. Et quella va al vice capitanio dii colfo ge la dele subito, perchè l’era ini port(>. Item, justa i mandati, à restituito il navilio di le lane a quel Andrea da Salò, preso per la fusla dii Janina. Dii Zi tolo a Piero di Bibieua, date eri, fo