459 MDX, SETTEMBRE. • c rupe XX lanze de’ francesi, e prese quel capo, chiamato Corha, qual fu preso col Beraldo e poi lassalo; et mudò tre cavalli. Item, il conte Guido Rangom si portò ben, li è slà amazà il cavallo solo. Item, li presoni è di condition, che sarano boni a rischatar di nostri zentilhomeni e altri, maxime quelli erano in Lignago, dando le taje a chi li hanno presi ; et a domino Dominico Busichio saria bon darli la pro-vision, che ’1 dimandava, in Candia, come scrisseno per avanti. Item, li fanti dii Zilolo voi licentia ; è bon, partendossi, farli svalisar. Eri vene Zam Cobo, con lelere nostre a 1’ orator in corte, va a Bologna ; li hanno dato scorta -versso Mantoa. Dii colatemi generai, Piero Antonio Bata-ja, (late in campo, a Montagnana, a dì 26. Scrive la ’vitoria di eri. Nostri fo quelli combfiteno 200 cavali lizieri ; lauda il conte Guido Rangon, il Cavriana e Batagino; e stratioti si portono ben; e nostri venivano inanimati tuthora. Item scrive, molti dii campo è partidi. Di Padoa, di reofori, di eri. Zercha le labri-che si lavora, et il cavar di le fosse, sopra de si. Laudano sier Alvise Barbaro, provedador, qual sta sora. Item, è zonti ducali 3000 per campo. Item, mandano una relaliom di uno, vien di Salò. Come il gran maistro è zonto a Peschiera, con 200 lanze e boche 8 over 12 di arlellarie; e dice, uno di Iboro vele passar le dite zente a la cha’ di Cavri, va a Verona; e che sguizari è acordà con Pranza eie., ut in relatione. Di Vicema, di sier Vetor Capello, provedador, di 26. Come ¡ì recevuto nostre lelere zercha non moversi ; cussi exequirà. À ’uto l’aviso di Montagnana, di la vitoria anta conira francesi Dii morbo, che morì 5 in la barcha dii Zingano, avanti arivaseno a Monte Galdera. Item, à lelere dii provedador di Cavalli, da Schyo, che i nimici si preparavano a voler calarsi zoso eie. Di Schyo, di sier Sigismondo di Cavali, provedador executor, di 26. Come è zonto lì, con li altri capi, Zuan. Grecho....., Bernardini da Sexa; 218 et che i nimici hanno fato predarne, per aver home-ni, zoè a Trento e li atorno, e voleno venir a sachi-zar a po’de’monti. À expedilo exploratori; il riporto aviserà. Di Citadella, di sier Gregorio Pisamano, provedador. Manda certo processo formato de lì, et zercha rebelli eie. Di Ruigo, di sier Zuan Diedo, provedador, di 27. Come li inimici pareano voler ritornar. E fra’ Lunardo è ilo a Pontichio, e manda una lelera. Li scrive non è vero nulla, sohm parse 8 barche de’ feraresi fino a Pontichio; e, inteso nostri erano in-trali in Ruigo, non veneno piò olirà. Di Cataro di sier Polio Valaresso, retor c provedador. Di quelle occorenze. E dii zonzer dii sanzacho a Montenegro, qual è quello era a Castel Novo, homo cativo, bisogna strangolarlo con presenti. Vene il fratello dii Zitolo, dito Zavatella, vestito con uno mantello negro. Era al soldo dii papa, havia C00 fanti, voria conduta di la Signoria, et presentò letere dii Cardinal Pavia in sua recomandatione, e 'come è homo da heneefc. Il principe li usò bone parole, dolendossi di la morte dii fratello, che era nostro fidatissimo; et si vederia eie. Vene uno stratioto, con letere dii vice locole-nente di Udcne, in soa recomandatione. È stato preso in man de i nimici, era con Alvise da Porto, fu preso a Cividal di Friul. Portò con si in colegio le cadene, dove è sta incadenalo, nome Martini da Napoli di Romania. Fo commesso ai savij di terra ferma. Veneno do oratori di la comunità di Cao d’Istria, dicendo quella provintia è depredata, e voriano 200 altri cavali lizieri per poter contrastar a li inimici etc. Il principe li disse si vederia, et si faria provisione. Vene uno orator di Udene, domino Bortolo di Gemona, doclor, zercha pressidij da esser lassati in la Patria etc. Et fu commesso a li savij da terra ferma. Di Udene, dii vice locotenente, et sier Zuan Vi turi, provedador, di 26. Mandano una letera da Gradiscila, li scrive quel provedador, la qual imporla che si mandi danari, perchè quelle zente si voleno partir, non habiando li soi danari; et hanno . gran raxon, lì è il morbo. Item, Thodaro dal Borgo è li a Gradiscila con la compagnia sua. Item, la peste eresse etc. Di Monfalconi, di sier Michiel Foscarini, provedador. Come la peste è intrata lì eie. Nolo. Fo manda sier Nicolò Minio, qual è più mexi fo electo per gran consejo podestà, et' esso sier Michiel Foscarini ritornò a repatriar. Di Vicemo Guidoto, secretorio, date a Modena, a dì 19. Come il campo dii papa, che era al Fosso, \ò andato a San Zuanne ; et à aviso, sguizari è acordali con Pranza. Item, la fama è, che in campo dii papa sia fanti >-000, e cussi monsignor dii Cardo è venuto a far la monstra, et in Modena non è fanti 2000 ; sì che questo è l’eror etc. Item, hanno letere 218* di Mantoa, di P arsalto feno i nimici, ussiti di Vero-