749 MDXI, GENNAIO. 750 El il colegio di savij consultono certi capitoli dii populo di Sibinicho, dati contra li nobelli. Qualli qui sono, oratori dii populo, et zereha X di nobeli, fuziti de lì per paura de essi populari, qualli hanno» levato contra di Ihoro. Et vene letere, di 15, dii provedador Capello, 11 sumario è questo. 383* Di sier Hironimo Lipomano, a sier Vetor, suo fradelo, date in borgo di la Mirandola, a dì 15, hore 2 di note. Come, in quella note, il provedador ha auto uno podio di doglia di fiancho; ma fo fredo. E questa mattila il suo barbier, li medicha la piaga di la gamba, li messe suso nella piaga certa polvere che lo fece rabiar di doglia, che per do borre oiai feze altro che cridar, e le lacrime li schio-pava da li ochij. El barbier consultò la cossa col medico, senza dirli cossa alcuna al provedador di questa polvere; tamen fu fato presti remedij, eli’è libero dii dolor, ma è slato tuto ozi in leto. Ma bora sta benissimo, nè si medicherà di qua avanti, si non destramente; è non al preposilo, al presente, che ’1 stagi in ledo. Sì che non è stato dal papa, che "1 scriveria qualcossa ; e questa matina fu mandato il secretano dii provedador dal papa, per la gamba. Item, di quel consulto di eri non si farà 0, perchè fo mandato a sopraveder, e quelli di la terra, che stano avisti per tuto (è il contrario di quello dizeva il conte Zuan Francesco da la Mirandola), Irete uno passavolante et amazoe uno di quelli andò per compagnia de chi andò a sopraveder ; si che ritornorono, e non è possibile tuorla, salvo bombardarla, poi darli la bataglia, clic non sa se sarà sì presto : la cossa va scorendo. El Cardinal di Mantoa è venuto questa matina a visitar il papa ; è alozulo vicino di qui X miglia, a San Beneto; potrà esser fusse venuto per excusar il marchese, aut per visitar solum el papa. Item, in quella sera, a hore 24, è venuto dal provedador il signor Troylo Savello, el li ha dito, il papa à mandalo a chiamarli tuli li nostri e soi condulieri, e ditoli clic ha avi-si, come francesi se ingrossano a Rezo, per far do effecti, aut andar a Modena, aut vegnir a trovarne. E il papa consultò quid agendum, e fo parlato per tulli ; tamen fo concluso che, si francesi venisse a Modena, che si andasse a trovarli e far la zornata con Ihoro; perchè nostri sono più potenti assai di Ihuro; venendo mo qui per via di Corezo, far il simile; ma deliberalo di meter guardie sopra la Sechia, fiume. E cussi il papa disse al signor Troylo che andasse al suo alozamento, che è a la Concordia, e che lì, è sopra la Sechia, si facesse far la guarda, che non passasseno francesi di note dito .fiume ; o che '1 non si partisse de lì più, nè venisse lì a la Mirandola, salvo il zorno che si darà la bataglia. E cussi fo mandato a dir a fra’ Lunardo, al Sbroiava-cha, e a tutti li nostri sono fati li mandati che guardino. Et il papa ordinò a li soi, zoè Zuan Paulo Bajon et altri, che sono alozali sopra le rive di la Sechia; sì che non è un pericolo al mondo che vengono qui, perchè li nostri non li temeno, ma si tien che dagino voce, per far divertir il papa et il campo da la Mirandola : ma il papa la voi aver ad ogni modo. Poi il papa.disse, versso il dudia : Che se fa domali aut poi.diman? Compiremo le cave? Non compiremo mai; li altri le hanno fate. Poi disse: 384 Andate et spazative. Li noslri hanno fato tuto il bisogno, e levate quasi tutte Te ofexe da la nostra banda a li inimici ; e questi dii papa vanno lentissimi: sì che non poi scriver quando si darà la ba-laglia. Item scrive, è lì in campo uno, che si chiama el Proto, mollo suo amieho e dii provedador, qual dà li alozamenti per il papa. Et par che Melara, ch’è sul Polesene, si dete al papa; tamen il papa non hi mai mandato comissario, perchè fo dito: Padre santo, veniliani la governa. Et sier Zuan Diedo, provedador, à mandalo lì aut fioli over messi, et fa etc. Undc sono venuti quelli di Melara 3 fiale a lamentarse al provedador ; e il provedador à scrilo al provedador Diedo, tamen nihil fecit. Ozi, questi di Melara sono venuti iterum a lamentarsi ; e questo comissario Proto voleva dirlo al "papa, che subito il Cardinal Pavia haria mandato qualche suo favorito a robar più ; tamen, l'eno tanto con quel Proto, che lui ini persona va damatina a Melara, e parlerà al Diedo, provedador, e vederà che le cosse so aseti ; si non, lo dirà al papa. Scrive, crepa di dolor a veder quello si fa ; c poi volemo recuperar el slado! Scrivo, il papa à optima disposilion versso il slado noslro, et lo cognosse; ma quelli preti non governano le cosse a suo modo. Et l’altro zorno, parlando con missier Sigismondo, secretano dii papa, li disse: Io vorei che il papa ve desse danari a voi ve-nitiani, et lassar governar a voi, che le co^se non anderiano sì male. Eri fo belissimO tempo, et ozi à nevegaio. A dì 18. La matina. 0 fu di conto. Et fo su-speso il continuar di pagar le barche per Po, alento, per li grandissimi frodi, li fiumi è agiazati, el Po etiam è agiazato. Di Montagnana, dii provedador Griti, fo letere, perchè ogni sorno ne è, ma non le scrivo, per non esser cossa di momento. Si vede dispe-