331 MDX, SETTEMBRE. 332 Dii capitanio di Po, date a Pontichio, a dì XI. Come domino Nicolò Sgnali, con 80 cavalli, con voler di fra’ Lunardo e lui capitanio, è andato a 157 Figaruol, fin sotto le mure, et ha preso 42 cavalli, XX animali grossi, e li hanno tutti conduti qui. Item, è venuti li diti stratioti ; dicono, quelli di Figaruol fe’ difesa, e aver trato assa’ archibusi, tamen niun di essi stratioti à ’uto mal. Et scrive esso capitanio aver ricevuto nostre letere. E come in uno palazo dii conte Ilironimo Roverella trovò 40 moza di formento, et resta far do tibie. Et è venuto uno fator di P arzivescovo di Ravena, Roverella, eh’ è suo fratello, dicendo, dito formento è suo, perchè el conte Ilironimo tolse la sua parte ; tamen lui capitanio à di villani, P hè prò indiviso. Scrive, cargerà formenti e li manderà di qui, et à tolto burchij. Di vini, non ha vaselli, pur ne ha trovato XXX bote, con promission sarano satisfali di qui da uno di Lendenara. Item, è venuti 4 contadini, di quelli solo Figaruol, per nome di altri, a darsi a la Signoria nostra et zurar fedeltà ; e, volendo, anderano lhoro a prender quel castello. Et per colegio li fo scrito, non facesse salvo con-duto a niun per niun modo. Di Buigo, dii provedador Pixani, di XI. 0 da conto. Scrive nove aule dii capitanio di Po, solimi che li nostri balestrieri damnizano assa’ li contadini. À fato proclame e previsioni si abstegnino, ma non si poi reparar. Dii dito, di 11, hore 12. Dii venir lì di 4 contadini, di quelli soto Figaruol, a darsi. Li hanno mandati al capitanio di Po. Di Padoa, di rectori, do letere, di eri. Zer-cha vini di rebelli. E cargano sier Alexandro Mali-piero, castelan a la Sarasinescha, qual tuo’ parte di diti vini, voi meter chi li par in castello, non voi obedir lhoro rectori, nè voi ordine alcuno. Per l’altra, zereba quello li fo scrito per colegio, desse licentia a sier Alvixe Bembo, provedador sopra i ferii, vengi di qui, perchè più non bisogna, rispondeno dito sier Alvise (esser) in campo. Item, di le fabriche, si lavora. Et fo scrito in campo, a li provedadori, non tenisseno più la spexa dii dito sier Alvixe Bembo, qual à ducati 20 al mexe, et è fructiosissimo (sic). Fo scrilo, per colegio, a Padoa, facesseno venir di qui immediate dito sier Alexandro Malipiero, castelan di la Sarasinescha, et vi metesse uno in loco suo a quella custodia. Nolo. In Arquà, im padoana, è il morbo grande, e cussi a Moncelese, etiam a Padoa et Vicenza grandissimo; unde sier Ilironimo Nanni, sier Zuan Mar- zello e sier Pollo Trivixan, provedadori sopra la sanità, veneno in colegio, a dir voleano che vicentini e padoani, eh' è amorbati, si facesseno provisione etc. Tamen fo scrito per lhoro a Padoa di questo, e ven-gino con boletini. È da saper, in questa matina uno soldato per tempo vene a la porta dii doxe, dicendo volerli parlar per cosse dii stato. El doxe mandò sier Hironi-mo, suo flol, a parlarli, et visto el zavariava, lo li-centió. El qual scontrò sier Marco Bolani, savio dii consejo, veniva in colegio, e li tochò la man, dicendo volevali dir gran cosse ; li disse venisse in colegio. Or, visto zavariava, et fo mandato per oficiali, e fato menar ina piaza, cazete in terra con la giandusa che P havea ; e quelli di Lazareto el vene a tuor, e in barella el morite. Sì che il doxe e sier Marco Bolani aveno una gran paura. Di Chioza, dii podestà, date eri. Manda le- 157* tere, aute per via di Bavena, dii secretarlo nostro. Et ozi è zonto lì uno domino Zorzi de Ubertis, prothonotario apostolicho, venuto da Viterbo, fino a Loreto, con il papa. Qual lo lassò in Ancona, dove dice, di 7 galie è lì, ne voi armar 5; e l’à visto armate. Ozi il papa dia esser a Bimino, poi starà lì do zorni, farà zente et vegnirà a Ravena ; porta con si ducali 80 milia. Dii governador dì Bavena. Come manda le dile letere dii sccrctario. Di Vicenzo Guidoto, secretano, date a Modena, a dì 7. Come, ricevute nostre letere di ultimo, con li avisi, comunichò con il legato, poi che ’1 fu ritornato ; qual andò a San Zuane, a parlar al ducila di Urbim, et ringratiò de li avisi. Item, ave poi letere di 3, copiose, e con la copia di le letere di provedadori zencrali, zercha la fuga de i nimici, e quelle di capetanij di Pannata; e cussi le comuni-clioe, ut supra, al legato. El qual lo pregò andasse in campo dal ducha, a conferir con lui; et esso Cardinal manderia uno homo con lui. Item, manda letere repliehade, aute per avanti. Di Pordenon, di sier Alvixe Bondimier, provedador. Come manda la spexa e la intrada di lì, da poi esso provedador andoe ivi. Fo scrito, per colegio, a li rectori di Zara, che, zoute sarano le galie sotil, dia vegnir lì da Corphù, che subito le mandino a drelura a Chioza, subito, subito. Veneno li oratori elecli al summo pontifice, per li qual fo mandalo, e ditoli si metesseno in bordine per andar via. Risposeno esser presti e in bordine, pur li cavalli fusseno preparali. Et fu ordinato seri-