369 MDX, SETTEMBRE. 370 roiia. Tanden fo ordini do letere da esser scrile in campo, una per i savij, l’altra per sier Lucha Trum. Fo mandato a trovar X bombardieri, per li esecutori, et cargà balote di piera et mandate versso il campo. Fo scrito a Padoa, e per lutto, mandino boy, da poter levar le artellarie, bisognando, e condurle a salvamento. Et nota, le dite letere zonseno a bore 22, demente voleano lezer l’altra letera consultata, di scriver in campo et laudar essi provedadori, dolersi di Latanzio eto. Di campo, come ho dito, di horre 2 di note, di provedadori generali. Come domino Latanzio, bessendostà ferito, con gran damnodil campo, Tanno mandato a Padoa a medicliarssi ; e il cargo di le artellarie, parendo cussi a lo illustrissimo governador e capitario di le lantarie, hanno lassato al Zitolo sollo. Et le artellarie de i nimici hanno strupià XI bombardieri, di qual do è morti, e assa’ guastatori, e soldati più numero di quello existimavano; e questo, perchè le artellarie fu poste senza riparo. I nimici da eri a mezo dì in qua hanno fortifichi, e con artellarie da li campameli e da Castel San Piero trameno a li nostri; sì che dito campo, stando lì, stano im pericolo. Voleno far repari a le dite artelarie nostre. I nimici sono molti gajardi ; nium dii populo si à mosso, come credevano dovesse far. Hanno auto certe letere inlercepte, dii vescovo di Trento e altri, mandava in Alemagna, qual le mandano a la Signoria nostra. Non le hanno potuto lezer, parte sono in zìfra lodescha ; ma ben li hanno posto sospeto, per il soccorsso dicono aspetarda monsignor el gran mai-slro, poi di sguizari disciolti. E la cossa dii marche-xe di Mantoa vedeno sferdita. Et borra horra è zon-to qui Zuam Francesco Valier, vien da Mantoa, mandalo dal marchexe, a inanimar nostri a l’impresa tolta; et che il marchexe a sentito il nostro bombardar. Dice ancora, la cossa dii marchexe non è risoluta ; à aviato Vigo al papa, qual conzeri la cossa, in el qual dito marchexe si i messo. Scriveno, è cossa di gran importanza e si voria concluder. Dice dito Zuan Francesco, che ’1 marchexe non voria perder quello è suo fin horra ; ma di Peschiera e Lona’ si poiria conzar con darli altro. Iterni scriveno, eri et ozi di note sempre noslri hanno tralo, le balote li vien a meno; poi l’artellarie grosse, condute da Padoa, è sti condute lì, excepto la più grossa, perchè la non bisognava, le qual fonno condute con 60 para di boy, e tutte piantate. Li qual boy partiteno ; si che, volendole levar, saria con pericolo, et maxime non havendo li diti boy. Aricordano, se li mandi danari. Bingratiano di avisi di Roma. Item scrive-l Diarii di M Sanuto — Tom. XI. no, se li mandi subilo X bombardieri et balote, perchè, manchando li bombardieri sono de.li et li guastatori, fariano mal. Nota, in dito eampo sono bombardieri numero 66. Di Zuam Francesco Valier, a la Signoria nostra, sotoscrita: FI schiavo indisolubile; data cri, in campo. Avisa il suo venir lì, mandalo dal marchexe, da li provedadori. Et voi venir a Venecia, a justiiìchar quello i dito Vigo di lui a la Signoria; el qual Vigo è sti mandalo dal papa. Dice, il mar-chexe il mandò in campo, a solicilar la impresa, quando el sentì bombardar etc. Dii vescovo di Trento, data in Verona, a dì 16, a V imperador, la qual fo intcrcepta. Scrive, come i venitiani è atomo la citi, e debbi mandarli socorsso dii conta’ di Tyrol; spera haver dal gran maislro. Avisa, il marchese di Mantoa è conzo con venitiani; il papa vien a Bologna. Scrive, di citadini, mandati a Mantoa, è bon removerli ; ben che ’I marchexe non voi vegnir conira Verona, andari conira Brexa e Bergamo, eh’ è conira li francesi. Item, quelle zenle in Verona è ben disposte ; e li inimici bombardano Castel San Felixe etc. Fono leto altri capitoli di letere, tratedi lodesco in vulgar, con avisi, le cosse di Verona erano im pericolo; tamen si ajutano, hanno fato che niun ci-tadim ensi di caxa. Di Hironimo da Nogaruole, data a lìrixe-non, fo leto una letera, in dite intercepte trovata. Avisa, che Zuan Mima da Marlinengo a Brexa li è sti tajà la testa, era marchcsco ; e cussi a uno suo nepote, fo fìol di Paris da Lodrom. Di domino Lunardo Grasso, prothonótario, 173 ' date in campo, eri, a sier Nicolò Zorzi. Scrive, come domenica, a bore 4, con grande bordine levò il campo. Li proveditori steleno tutta note armali ; le artellarie parte fonno tarde, per esser le strale rote et guaste, sì per non esser li cavali le condti-ceano. Lauda la solicitùdine di Lactanzio, qual ozi da una artellaria è stato ferito. Ilor si comenzò a bombardar el Castel San Felixe. Per uno garzon, menalo per Sabaslian Manzino, portava letere di lo episcopo di Trento a lo imperadore, qual è sti mandate a la Signoria, da Verona ha, come è sti fato cride, solo pena di la forcha, dandoli la balaja, alcuno di la terra escila di caxa. Lui i fato intender a molti citadini e populari, che, auto el castelo, tutti debano amazar quelli arano in caxa, acciò possino venir a la balaja. Scrive, lui sta armalo sempre, con li provedadori, a cavalo. Banno i nimici messo artellarie, a nui e al campo nocive, et trano per la via 24