5CI MDX, OTTOBRE. 583 dialo, per d marchexe, dio non è ancor in bordine. Iteri lui vene da lai di là fin a la Stellala, et se risolse de parlirse domane ; ma vede, manche doman passe-rano, et il signor marchese venir molto lentamente, nè sa che dir. Nostri è in bordine ; e, quanto a lhoro, eri si aria potuto passar, ma tuto sta nel marchese. In quella horra à ricevuto letere di oratori nostri in corte, de heri, hore Iti, per le quale li avisano, il pontilice aver ricevuto una incredibile satisfattene, intender che i siano per passare, con el numero di quelle gente determinate andar; e inarti proxiino sarà etiam lo signor Fabricio Colona, con le sue genie, a Modena ; et che li francesi vanno a la volta di Parma, cosse tutte che fanno per noi; el che ’1 pontitice slava bene. Itern dice, 1 armala nostra è tragelala in 1’ Adese a salvamento. Iteri sera zonse qui sier Francesco Capello, el cavalier, con lo cola-teral zeneral, quali borra sono a Sermene, a solici-tar el signor marchese. Nota : in le publice di dito provedudor par, li oratori nostri lo solitili a passar di là; et francesi hanno fornito Kubiera etc. Itern, esso provedador scrive a la Signoria, aver auto tanti danari, che li basta, et à pagalo le zelile, et ancora n’è avanzato. Di la qual cossa piaque a tutto il pre-gadi, che mai più si à ’ulo questo da provedador. Di sier Znan Moro, capitanio menerai ini Po, date a Pontichio, a dì 27 octubrio, hore 4 di note, vidi letere, et ozi lete, soe, im pregadi. Come, per la via di Castel Novo, à salvato quella armala e li venturieri, e venuto quella sera li a salvamento. Et scrive, a dì 24 el provedador Capello li de’ licentia, si levasse di Figaruol, dove l’era con l’armata, e venisse zoso per Po in la Pelosella. E in quel dì l’ave letere di Sermene, dii marchese di Mantoa, lo avisava, il gran maistro veniva versso Fe-rara, per couzonzersi col ducha ; unde io suspesa la sua levala. Poi, a dì ¿5, a hore '24, li disse che si salvasse con l’armata, perchè ’1 marchese havea deliberalo, tra sabado e doinenega fusse passa tuto * lo exercito di là di Po. Si dolse con el dito provedador esso capitante, dicendo che ’1 dovea lassarlo partir el dì avanti, come el voleva, perite che quella notte se partì da zerclia 60 barche de venturieri, e fono salve, per la via de la Pelosella, parte tornono lì, per le artellarie trate per i nimici ; sì che mancha da barche G in 7 con 3 homeni et do per barella. Pensavano andar a Margera a solazo, venendo im Po. Iter scrive, questa armata è sta la salute de tutto questo exercilo. Et lui capitanio poi menò 1’ armata a Castel Novo, in su de Figaruol, e lì fece tragetar le barche, per uno fosso secho, più tengo de uno / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI. ♦ mio. Ne era, nel numero di le barche, da barche zercha 60 de portada di stera 100 fin 200 1’ una; el resto menor: in tulio barche 200. Poi navegò più de mia X, per campi e pradarie anegadi, per la rola di ie aque di Lignago ; e veneno, per la via di la Frata, poi a Zello, a Tresenta, e, per la rola di Casiignaro, introno in 1’ Adexe, a la Canda, et veneno lì a Pontichio a salvamente. Scrive, voria lassar queste cargo ad altri. Et il ducha di Ferara si liavia avantato, non daria niuna di queste barche per inanello di quello le vai, per aver artellarie in eharele e a la Ponta, per mezo la Stella, al Bonello, a Lago Scuro, a Francolin et molti altri lochi; ma li è andà falito. Avisa, do sole barche non si potè tragetar, di poriada di più di stera 300, ma si salvono a Manica. Itern, doman lui anderà in Are con l’armata, et poi a le Fornase, dove aspeterà bordine di 'a Signoria nostra. Itern, si provedi a la paga di l’armala, per esser lìnilo il suo tempo. In queste pregadi fo compito di tuor im presiedo, el chiamati dal principe quelli, che l’ultimo pregadi non preslono et non erano im pregadi ; et fo trovato zercha ducati 1800, e non più. Fu posto, per i savij ai ordeni, le galie di viazi, Baruto et Alexandria, con doni a le galie di Alexandria, ut in parte, videlicet tre per muda. Et sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, messe a l’incontro do galie a Baruto et tre in Alexandria, con darli la Romania bassa e alta in Alexandria, ut in parte, come era la mia opinion. El senza altra di-spulation: 30 dii Prioli, 114 di savij ai ordeni; et fu presa. Et Jo li dissi non troverano patroni. Di Vicenza, dii provedador Capello, di 26, hore 7. Come per avanti scrisse di uno caxo acaduto, di uno fratello di domino Agustim de Alviano, fratello dii quondam domino Lorenzo, dolor, trucidato da 4 ribaldi. Qualli te trovorono in li soi campi, e lo l'eceno spogliar nudo, e poi luti 4 ge menò con pugnali e pistoiese ne la persona, e lì nudo lo lassono, con X et più ferite, de una spana 1’ una de penetration. Cossa da far pianzer li saxi ! Et per esser caso nefando et atrocissimo, scrive a la Signoria li dagi auctorilà di darli taglia. Di sier Sigismondo di . Cavali, provedador 273 executor, data a Schyo, a dì 27 octubrio, a hore 17, drizata a sier Piero Venier, quondam sier Domenego. Avisa, come a li dì passati scrisse al provedador Griti, che ’1 judichava fusse dilìcile al pontifice, over a la Signoria, mandar letere, over danari, a le bande de’ sguizari ; unde si havia adope- • rato zercha questo, et trovato modo de mandar le- 36