597 mdx, novembri;, 598 menori. Et cussi, per la Signoria, in questa sera li fo mandato a dir tal optima nova a lui, a la cha’graiida, ui Erari. Di domino Lunario Grasso, prothonotario, a sier Nicolò Zorzi, date a Montagnana, a dì 12. Cliome, horra eh’è partito il ducha di Termene di Verona, saria tempo di andarvi con il campo, ma li bisogneria 4000 fanti, et quanto citius tanto melìus. E, per aver più facilmente Verona, si facesse uno bixido, che più non si andasse a’ damni di citadini nè contadini veronesi, e che non serano molestati in le persone nè in la robba, sotto pena ctc., e a questo modo si aria più favor; et è più facile dia andar a Lignago, tutavia li bisogna più fan-tarie. Il populo mai à falò demosfration conira la Signoria, come hanno fato alcuni citadini. Questi talli haveano favor da’ todeschi, franzesi e spagnoli ; e perliù il populo menuto, con alcuni citadini mediocri, non potevan monslrar l’animo suo, per le cride fate, che non potevano ussir di caxa, a pena di esser tagliati a pezi, corno furon alcuni, et perder la Ihor facultà. Horra sono più polenti, e havendo lo 292 ' exercito nostro a le mure, farano, volendo perhò nostri far el dover, e havendo li fantli dicli di sopra ; nè bisogna perder tempo, perchè, havendo Verona, si andaria di longo a Brcxa ; e li fanti si ponno luor per uno mexe, in el qual si farà cosse assai. Noto. In le letere dii provedador Capello, par volesseno andar con le zenle versso Ferara, di bordine dii papa, dove havea intelligentia ; ma il tratato era sta scoperto, el cussi, mutato proposito, ande-rano a l’impresa di Rezo. Tamen hanno, francesi è molto ingrossati li, el zente di Parma è venute li. Et in questo consejo di X, fo scrito caldamente al provedador Oriti, vadi a 1’ impresa di Verona con le zente. In questi zorni sier Faustim Barbo, provedador sorai conti, e compagni, sier Jacomo d’Anselmoesier Jacomo Marzello, volendo far contribuir e servir di bando li oficiali a le cazude e scrivani, a l’incontro li provedadori sora i officij, a chi per leze dii 1501 fu comesso tal exalion, fo in colegio, dicendo è lhoro oficio. E cussi la Signoria terminò fusse suo oficio, justa la parte. Item, sier Zuan Barbarigo, fo provedador sora i conti, convense in quaranlia civil Andrea Filamati, scrivan a le raxon nuove, a contribuir, ut in parte posta. E presa, poi assa’disputato. Sumario di letere di sier Lodovico Falier, «93 quondam sier Thomà, date in Modena, a dì 6 novembrio 1510, et ricevuta a dì 16 dito qui, drizata a sier Lorenzo Falier, suo fratello. Cliome el si parti da Bologna domenega passala, et azonse in campo nostro a bona horra, el qual se atrova a Castel Francho et per quelli contorni. Poi, visto il provedador, se ne andoe a Modena ; et perchè non era Iodio, dove si potesse alozar uno cavallo, nè stantia, andò ad alozar con sier Ferigo Contarmi, provedador. Dal qual à ’uto optima compagnia, et lo lauda assai di diligentia, sollicitudine et praticha, et è ben voluto Ma tutti li soldati. Item, in quella matina, avanti giorno, se partitalo con cavalli zerclia 200. et andono versso li nimici, (ino a Rubiera. E, gionti che fonno a certo cortivo, pocho più de uno miglio lontani di Rubiera, el hessendo li desmontati, per meter in bordine uno arguaito, mandono do cavalli inanti per far tal effecto, et li inimici veneno fuora de uno boscho lì a presso, et li veneno incontra, lontani pocho più de uno trar de ballcslra. Et el provedador Contarmi, acorto di questo, montoe a cavallo con i altri, acciò non tolesseno ditti inimici la strada, el veneno a la strada, dubitando de non esser posti in mezo, che era cossa pericolosa ; et cussi pigliono la strada, ma molti de quelli fugiteno. Li inimici ge venero incontra, faccndo gran rumor, sonando tre man de trombete; et questo, perchè erano in 3 squadroni. Forono a le man con nostri, reculandosse perhò sempre nostri, fonno presi do nostri malamente, et uno de li soi a cavallo. La sca-ramuza è stà di sorta, che sono sta tutti in grandissimo pericolo de esser presi, ma Idio non ha voluto; et.lui è stato in tal impresa. E lauda molto il provedador Contarmi, qual ha gran cuor, et stete fino che li inimici se partirono, che rimase con pochi cavalli. Il cavallo, eh’è stà preso, è slà uno zanelo de’stralioti, e il provedador ge l’à donato, vai ducati 30; non lo voleva aceptar per cossa alcuna e il provedador à voluto lo accepti. Item, il campo se dia partir da poi diinan e andar versso Rezo; le zenle serano questi homcni d’arme 1000, senza quelli dii signor Fabricio, fanti 9 in X milia, cavalli lizieri 2000, non lassando perhò genie in questi lochi. Li inimici sono da 800 in 1000 lanze, fanti 4000; et loro dicono, che i volleno far la giornata ad ogni modo, e li nostri hanno mollo più voglia. Date a bore 4 di nolte,