Í97 MDX, OTTOBRE. 498 Di domino Lunardo Grasso, prothonotario, date a dì 6, a Montagnana, a hore 2 note, a sier Nicolò Zorzi. Come el fa 25 balestrieri a cavallo, di soi danari, a ducati 4. Alcuni dice: è pazo e buta via il suo, et ne baveri desasio etc. ; non se cura di tal parole, pur faza cossa grata a la Signoria nostra ; e li 25 balestrieri voleno per paga, con il capo, ducati 108 ; e lui fa ultimimi de potenlia, come die lar cadauno bon servitore etc. ; ha 33 boche in caxa et 20 cavali, et questi 25 balestrieri è fora di casa. Item, da Verona ha, eri fu fato una crida in Verona, che, sotto pena de excomunicatione, et di perder luto quello haveva el ducha di Termine et soi ne le lerre dii papa, se dovesse levar ditto ducha et li soi e andar nel campo dii papa. Et el duca mandò uno trombela, ut dicitur, a domandarii passo a Mantoa ; gli fu risposto, che il passo non hera dii marchese, ma di la illustrissima Signoria ; cussi à re-ferito il messo. Item dice, che venere ussiron di Verona cavali zercha 500, francesi, che andorono versso Peschiera; dicevassi andar dal gran maistro, qual andava versso Parma. La peste è pur in Verona. Item, questa sera nostri stralioli hanno menalo parecbij cavali lì in campo, qualli hanno presi suso le parte di Verona, di là di 1’ Adese; tra li qualli ge ne erano alcuni da carela. Fo in questo pregadi, poi leto le lelere tutte, in-tralo in la maleria di scriver a Constanlinopoli, et risponder al signor lurcho. Parlò prima sier Zuan Arseni Foscarini, è di pregadi, voi temporizar, et seguir come è stà principiato ; poi sier Alvise da Mobil, per la sua opinion, che si manderà uno orator; poi sier Marin Morexini, fo avogador, qual voi un’ altra soa fantasia; poi sier Alvixe di Prioli, savio a terra ferma, per la sua opinion, a so modo; poi sier Francesco Trum, fo savio dii consejo; et demum sier Andrea Trivixan, el cavalier, savio a terra ferma, che voi elezer uno orator al signor turco. Et per 1’ bora larda, et esser molti che voi parlar, fo rimesso a doman, e comandalo grandissima credenza di tal materia. A dì 8. Da inalino. Non fo dito 0 di novo. Da poi disnar fo pregadi. Et vene le infrascriple letere : Di campo, di Montagnana, dii provedador Griti, di eri. Chomeà, per uno explorator, il campo di Franza, zoè il gran maistro, esser atorno Modena. Item, esso provedador è amalato, e havia flu-xo, e voria repatriar. Di Chioza, di oratori vano a la corte, date osi. Chome esso orator, sier Domenego Trivixan, era l Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI. miorato di la doja dii Gancho, et sperava andar immediate in galia etc. Di Vicenza, dii provedador Capello, di 5, e di sier Sigismondo di Cavalli, provedador, de Schtjo. Come todeschi voleno calarse in Val Arssa ; tanien li nostri cavalli liziori et fantarie, bon numero de questi dii paese, sono a Sehyo per starli a l’impeto, venendo. Item, Vicenza in zorni 3 è morti X da peste. Fo nitrato in le materie proposte, di scriver a 240' Constanlinopoli. El leto le oppinion di savij, parlò primo sier Vetor Michiel, è di la zonta, poi sier Mario Zuslignan, fo savio a terra ferma, poi sier Francesco Foscari, el cavalier, sier Antonio Loredam, el cavalier, sier Antonio Grimani, savio dii consejo, sier Piero Duodo, fo savio dii consejo, sier Alvixe Capello, savio ai ordeni, sier Lucha Trun, savio a terra ferma, sier Gasparo Malipiero, l’avogador, sier Zorzi Emo, fo savio dii consejo, voi far ambasador al turco, et ultimo sier Andrea Loredan, fo a Udene. Et sier Domenego Pizamano et sier Alvise Capello, savij ai ordeni, messeno indusiar. Andò le tre opinioni : di savij, di scriver si farà orator, e lo manda-remo, e altre particularilà ; sier Alvise di Prioli e sier Andrea Trivixan, el cavalier, savij a Ierra ferma, elezer de prcesenti ambasador; et li do savij ai ordeni de indusiar. Et fu preso, di largo, la parte di savij, di scriver, ut patet; et fo sagramentà il consejo e comandà grandissima credenza. Noto. In questo zorno la terra fo, per eri, 9 da peste, Ira morti et amalali, sì che ogni dì ne va G, 7 et più ; tutavia si fa bone provisione, ma per lutto in terra ferma si è afeladi di morbo. Et vene nova, in questa sera esser morlo a Padoa, in Sania Justina, don llironimo Bolani, priora Praja, da peste, di sier Marco, el qual, bessendo al seculo, noineva Piero ; morite in ... zorni. El padre, vecliio et di colegio; ste’ un dì in caxa, poi ussì in colegio. A dì 9. Da malina. In colegio, bessendo stà cavà fuora di prexon Nicolò Lanza, et pratichato con lui di tuor il dazio, el iterimi provarlo in colegio, e balotar li caratadori, per li ducuti 78 milia ; et fu contento. E cussi fo balotà et rimase, et* continuerà etiam nel dazio, con optimi piezi e caratadori. Etiam sier Nicolò Michiel fo cavato di camera a dì XI. IH sier Pollo Capello, el cavalier, proveda• dor zeneral, date a presso Figaruol, a dì 8, a liorre 8, zente questa note. Come in quella malina, a dì 7, justa 1’ bordine dato, con quel lempo calivo di vento e pioza si levò, col campo, di la Canda, et 38