ni MI>X, ACOSTO. <*ipe de Aynalt pregò ¡1 Triulzi andasse versso ¡1 Friul ; qual recusò andar, dicendo, più presto ande-ria a Milan, perchè, andando in Friul, si va con pericolo. Item, chome li im Padoa il morbo è intrato ne li stratioti, per tanto hanno mandato li stratioti ad alozar fuora di la terra ; et è mal, etiam perchè se mesiano con li contadini, i qual etiam è infetadi, per li sachi andati a far verso Vicenza, dove è gran peste. Item hanno avisi, quelli di Vicenza feva con-dur i salii via. Item, hanno recevuto letere nostre essi provedadori, zercha il butin à fato Julio Man-fron, che tutto sia tenuto intacto; e cussi farano su-spender. De li rectori di Padoa, di eri. Zercha le fa-briche, et fanno lavorar. Et hario, i nimici vano via verso Verona. Di. Cicilia, di sier Pelegrim Venier, quondam sier Domenego, date a Palermo, a dì 16 lujo. Come a di 6 scrisse di una letera, che quel vice re havia scrito al nostro provedador di l’arma- 44 ta, bona, offerendoli vituaria etc. ; sì che tien sia bona intelligentia insieme. Item, avisa dii zonzer lì 7 galie di Napoli, et do dii gobo Zustignan, le qual andono 8 a la Fagagnana. Et eri la dita armada partì per Barbaria, zoè quella di Spagna, capitanio don Piero Navaro, qual è velie 160, zoè 90 quare, il resto a la latina : videlicet barze 56, caravelle 34, galie sotil X, fuste 30, el resto bregantini, barche e altri navilij; sopra la qual sono homeni 20,000, de li qual è XV milia combatenti. Item, la corte dii re è a...... La copia è qui avanti. Fo scrito in campo, a li proveditori zenerali, a Padoa, che facendossi al presente le monstre a le zente d’arme, debino dar li defedi, come voi li bordoni di la bancha. Et nui savij ai ordeni aldissemo Ir oratori dii po-pulo di Chersso, contra li nobeli, qualli voleano 9 capitoli. Parlono li soi avochati. Fo longa audientia. A dì 12 avosto. In colegio. lntrò li capi di X, et mandati luti fuora, fe’ lezer una depositiom, zercha nove de i nimici, fata a ihoro capi ; qual si lezerà im pregadi. Vene sier Antonio Morexini, venuto baylo di Corfù. Referì prima di le fabriehe, et quello inanellava a compir; e di compagni de li castelli, che si parteno, per esser mal pagati. De’ salii, disse quello bisognava; e di la gran spesa. Item, dii porlo ; et la inlrada di la camera ducati 7000 a l’anno, di spesa ducati 9000. Era vestito damaschili negro, a ma-nege duchal, con barba. Fo laudato de more dal principe. Jo proposi armar la galia, soracomito sier Tho-mà Tiepolo. Avi contrasto, pur fo balotà e preso darli li danari. El qual havia messo banco za più zorni, juxta la parte. Di campo, di Padoa, di proveditori venerali, di eri, horre 3 di noete. Come, per alcuni venuti, hanno li campi esser, parte di francesi, levati versso Verona. È restìi in campo, come scrisse, mis-sier Zuan Jacomo, con 400 1mze in 500 al più, et aspeta una risposta di Milan, ma è di Pranza; e le fantarie e il resto è iti a Verona. Item, è venuto lì in campo, a Padoa, Sabastian da Veniexia, contesta-bele, fo preso a la Scala, et è venuto con uno trom-beta dii ducha di Termeni. Qual è liberato. Et dice, haver visto lui levar i salii di Vicenza ; et è resta in campo solum missier Zuan Jacomo Triulzi con lanze 100, la compagnia dii marchese di Mantoa con 100, monsignor di Montisom con 50, domino Thodaro Triulzi con 50, li gambareschi e altri fin 100. Item, che ’1 ducha di Termeni non sta contento in dito campo ; et che non si sano governar. Item, essi pro-veditori scriveno, doman finirano di far le mostre. Et de li ducati 6000 à ’uti, ducati 2000 hanno dispensa in li fanti di Vitelli ; sì che è resta 4000 per le zente d’arme, perhò si mandi danari. Item, hanno letere dii provedador Mocenigo, da Castel Franco, voria qualche cavai lizier; e cussi ne manderano. Et di le mostre, per il colateral, qual voi venir qui, a bocha se intenderà. Laudano Ilironimo Pinchin, stato in Marostega etc. Dii colateral venerai. Zercha le monstre. Et compite, verà di qui et porterà tutto in nota. Fo leto la commissioni, fata per colegio a sier Lorenzo Orio, el dotor, et sier Piero Morexini, savij ai ordeni, vanno a portar il baslon e stendardo a Padoa, al governador zeneral. Vanno con X persone, e datoli per spexe ducati 30 tra Ihoro, stagi uno zorno da poi, et tornino. E scrito a Padoa, a li rectori, li preparino una caxa per li diti oratori. Di Chiova, dii podestà, di eri, do letere. Zercha li homeni faliti di la fusta, patron Andrea di la Janina; et si provedi a li compagni e al contestabele è in la torre nuova, i qual si voleno partir. Et Jo fici balotar li danari per diti fanti. Item, per l’altra letera, avisa aver letere di Ravena, di eri, di uno, li scrive di novo, conio a dì 7 zonse in campo a Lugo il Cardinal Pavia, et bombardano la rocha, et hanno butà zoso fino al bordon. Lì è dentro Pereto Corsso con 500 fanti, ben in hordine di repari. Si hanno voluto darsi a pati, e il ducha di Urbim non li ha voluti, per averli amazà uno suo trombeta ; c si tier,