27 MDX, AGOSTO. 28 boni, e non tenir li tristi. Item, aspetemo il signor Troylo Savello, e pcrhò questi è da tenir. Nota, dita letera fo suspesa e non andò. Fo serilo a Padoa, a li provedadori et rectori, che quelli zenthilomeni, andono de lì gratis a servir la Signoria nostra, bora che ’1 campo va via, li dagino licentia vengino a repatriar ; e cussi sier Al-.vise Bembo, è provedador sopra i feni. Di Treviso, dii provedador Mocenigo, do letere, di eri. Per una, come uno rehello, nominato Hironimo Nosadin, da Bassan, compagno di Bontu-rella, qual à fato gran dampi, menando li inimici eie., et li messe le man adosso ; e li cai di X li scrisse mandasse il processo di qui. Item, uno altro Matio de Pondòzoi, da Cividal di Belun, qual à fato 'final ofìcio e scrito a li nimici, hessendo im prexon, toy il passo di Caxa Mata eie., e trovato le letere di sua mano, in questa sera lo farà apichar. Item, à diliberato con quelli capi, poi molti consulti, a meza note levarsi con domino Zitolo, domino Zuan Greco, domino Zanin dii Conte, et sarà etiam Zuan Forte, et anderà verso Bassan per averlo, poi a Cividal di Bellun, dove è domino Andrea Lechtislener. Item, à mandato sier Bironimo Dolfìm, con el conte Cesaro di Rossi, con 25 cavali, a tuor Castel Franco e Cita-. della. • Dii dito, hore 3 di note. Come, inteso il cam- • po nimico non è ancora ben levato dii tulto, ha terminato levarsi il dì sequente di andar a l’impresa, ut supra ; et manda dornan trombeti, con cavali 25, per li castelli, videlicet Asolo, Citadela etc., a dir si rendino, aliter etc. Item, voria la Signoria li mandasse Michiel Zancho con la compagnia, qual è a Mestre. Fo parlato di liti in colegio, qual à bona compagnia di fanti ..., et è uno mexe è lì a Mestre; ma per manchar il dinaro, fo terminà casar dita compagnia. Di Udene, di sier Antonio Zustignan, do-tor, vice loco tenente, et sier Alvise Dolfìm, provedador zeneral, date a dì primo. Come hanno provisto a Strasoldo, e mandatoli fanti e artilarie. Item, hanno auto letere di Gradischa, qual importano, et le mandano. Di Scipion di Tigoni, contestabile, date a Gradischa, a dì ultimo, al provedador zeneral. Come P à per una bona spia, el conte Christoforo esser zonto a Goritia eri, con circha cavalli 12 ; el resto di soi cavali, fin 200, ha lassati a Spascerniza e lì circunvicin. Item, dice è zonto in Goricia el vescovo di Lubiana et lo vicedomino de Lubiana, 13 con cavali 14 per cadauno. Et corno se l’ano scale de passa 5 in 6, sopra le qual pono andar homeni 4 a par; e che hanno uno legno in mezo, qualli sono da le bande, per più forleza. Et dice hanno messo in hordene bombarde do grosse, di la sorle menor-no a Monfalcon questo anno passato. Et ilice, si aspe-tano zente infinite; et presto voleno far una caval-chata, non si sa dove.. Di Cao d’Istria, di sier Alvise Zustignan, podestà et capitanio, di.....Avisa, quelli di Dra- guchio da Anderlin è stà damnizati etc. Item, li stratiotf non voleno cavalchar, et si perde li danari a tenirli de lì. Item, si provedi a le compagnie di Mocho, aliter si partirano e resterassi con le compagnie. Vechie, di 5. ’ Di sier Andrea Zivran, provedador di stra-tioti, date a Cao d' Istria, a dì 28. Zercha el corvato, preso soto Pinguerito, ha esser di bon sangue, ma di la substantia sua non si poi aver la verità ; fu ditto P havia 3 castelli. Item, promesse dar, quando fu preso, 30 presoni di quelli di. Pinguento, per suo rescato, et pagar tuti li damili fati a tal incursione ; tamen, mandato a Pisin, non volseno dar altro, salvo ducati 16. Questo si à oferto venir in Italia con la Signoria nostra con 3 cavali. Item, per zornata farusi mior inquisition. Item, di novo, in li lochi cesarei gran penuria di vituarie, e prceser-tim a Trieste e Pisino ; e im Pisin è il morbo. À per uno presom, ritornato di Trieste, quel populo esser mosso a rumore e levato contra el suo capitanio, e haverlo voluto amazar, perchè faceva vender la farina soldi 54 la quarta, a ruina di poveri ; e l’have di grafia scalpar in castelo, et in odio a tuta la terra, per aver usato violentia a una di le prime don-zele de lì e di gran parentato. Se essQ provedador liavesse qualche pressidio di cavali, ogni dì coreria fin su le porte, e li seraria le strate, che non poria intrar vituarie ; ma quelli stratioti voleno andar via e voi una paga. Si scusa con la Signoria. Venere el si partì di Montona, à visita Portole, Grisigna’ e Buja e Momian, e poi vene de lì. Di Muja, di sier Piero Moro, podestà, di 27. Come triestini vanno con barche discorendo » per il colfo, riviere di Monfalcon e Sdoba, svalisan-do barche; e sier Zuan da Fara, dito Bobez, primo di la fusta, sempre li anda sequitando. E quando era sier Justo Guoro lì, a dì 10, triestini con artilarie grosse sopra la sua ponla, loco insolito, vene fuora con uno suo bregentino armato, e venuto, tirò a la galia, judicando P ussisse, per bufarla a fondi con l’artilaria ; unde il palron di la fusta ussì, et ave assa’ artelarie, al loco dii suo arguaito ; unde suo fratelo,