423 MDX, SETTEMBRE. 424 Nota. In questo pregadi vene sier Alvixe Moce-nigo, e! cavalier, venuto provedador zeneral di tri-vixana, vestito di scarlato ; el qual è stato uno anno el 7 dì fuora. Et si voria justifichar et referir, nè cura le querelle date. E cussi più dì andò vestito di scarlato, et menava 8 over X di soi armati drio, stati con lui in la legatione, et poi li licentiono. Fu posto, per i savij tutti di colegio, elezer domali capitanio im Po, e il capitanio possi esser tolto di ogni locho et oficio, con ducati 50 neti al mexe, monti su fusta o barcha, dove li parerà; el siano armate qui 50 barche; e li executori habino ogni libertà, come fu a la guerra dii turcho, di trovar li liomeni. La qual parte fo quella Jo notai e lexi in colegio. Unde mi parse di meter a l’incontro, che voleva la parte, con questo, che ’1 dito capitanio habi titolo di capitanio zeneral ini Po, el sia electo ozi, per dar più presta expeditione ; ma non vulssi parlar. Andò le parte: una di no, CI la mia, 103 di savij ; et quella fu presa. Fu posto, per li diti, non era sier Marco Bolani, savio dii consejo, una letcra a li provedadori zene-rali in campo, laudandoli di esser levati da San Martini, e mandino le «ridiane a Padoa. Et ave tutto il consejo. Et licentialo il pregadi, fo chiama consejo di X con la zonla di XV, per danari da mandar in campo. Fu preso parte contra quelli debitori dii dazio di la ternaria vecliia, et di l’una per 100, pagino etc., ut in parte, aliter siano foli pagar integralmente lutto el debito etc. Fu tajà la eletion di colegio, di Alexandro di Leopardi, zoè dii fìul, et dii colegio di... savij di Rialto, di Hironimo dal Sol, scrivan a le biave; et si fazi balotazion, per il colegio di Rialto, di novo, di questi do, e il Ruosa, qual ha l’oficio etc. Fo scrilo, per li cai di X, al podestà di Cliioza, provedi di custodia a la torre nuova et a Cavarzer'e. Et fo per una lelera, drizà ai cai di X, qual ozi per sier Alvise Emo fo portata in colegio, et, mandati tuli fuora, la lexeno. Nescio quid, ma comprisi questo. Nolo. La terra, justa il solilo, ogni dì morti et amallati andava a Lazareto; nium stimava, et è usi. 199 A dì 26. In colegio. Vene sier Silvestro Pixani, fo provedador in Ituigo, et non fo aldito. El qual è partito et à ’bandonalo il locho; tamen con effecto non si poteva lenir. Di campo, di provedadori zenerali, date a Monte Forte, a dì 25, horre 13. Come in quella matina si levono col campo da San Martin e veneno lì. E in camino haveno lelere di fra’ Lunardo, da Montagnana. Li scrive il desastro di l’armata, e i ni-mici venuti su el Polesene, il ducha con zenle assai ; et nostri l’hanno abandonato. TJnde mandano sier Zuan Diedo, provedador, con li stratioli, a Montagnana ; e, dubitando diti inimici non veniseno a la volta di Padoa, ozi il campo si beva e vanno a Monte Bello ad alozar, con ordine, sier Ferigo Contarmi lievi le artellarie e le conduchino a Padoa. Item, scriveno al Ire particularità, ut in litteris. Et dimandano danari per le zenle etc. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, provedador, di eri. Con avisi dii levar dii campo da San Marlim, adeo quelli è in Vicenza sono in fuga. Manda i libri di la camera, e l’artelarie per aqua, carga-te su barche, in questa terra. Item, à di Schyo, che quelli homeni hanno mandato a capitolar con tode-schi. Item scrive, lì in Vicenza è assa’ salii, saria ben levarli e mandarli a Padoa. Item à aviso, to-deschi fanno motion di zente a le parte di sopra. E come domino Anzolo di Caldonio, dotor, li ha dito, in Vicenza esser di male spine; e la nova dii Polesene, fo prima dita per la terra, che lui provedador 1’ havesse per lelere. Item, à mandà artellarie a Padoa, e do di ferro, le qual erano nel castel di Boti Vexim. Item, lì è pocha custodia etc. Di la comunità di Marostega, a la Signoria nostra, date a dì 25. Come hanno avisi di sopra, di uno Matio di Perii, di adunation fanno lo-deschi per calarsi in vicentina. Et per colegio fo scrilo a Vicenza, al provedador, una bona letera, non si metesse in fuga; avi-sarli quello è, e il campo è lì propinquo. Di Padoa, di rcctori, di eri. Come sono stati in quella matina al Sancto, a le exequie di domino Laclanzio da Bergamo, cussi invidati da suo fra-delio etc. Di Bassam, di sier Zuan Nadal, provedador, di 25. Con nove di Enego, eli’ è sta brasalo da li inimici etc. E altre occorentie. Di Castel Prandio, di sier Alexandro Quc-rini, provedador. Zerclia homeni di quel terilorio, fato la dcscritione etc. Etiam Carlo da Cortona di Castel Francho scrisse a la Signoria, con nove etc. Di Cividal di Ikllum, di sier Nicolò Balbi, provedador. Di quelle occorentie de lì ; et chome el vien di qui 4 oratori, do citadini et do dii populo. Item, scrive zereha roveri per l’arsenal; e altre particularità et occorentie de lì. Da Chiosa, dii podestà, date cri, a horre 20.