303 MDX, SETTEMBRE. 304 sa, perchè lo l’à fato venir con le zente a l’incontro di Ferara, dicendo 1’ ha intelligentia in Ferara, et non ha 0; e lui ducha saria andà col campo a la Stella etc. Dii dito, di primo, date a Cento. Come eri, a hore 12, partì il campo de dove l’era alozato, per andar al Bondem et tuor la Stella ; e lì si farà il ponte sora Po, per passar sul Polesene di Ferara. Scrive, il ducha li ha dito che la nostra armata sia preparala lì. E altre cosse, ut in litteris. È in zifra. Dii capitanio di Po, tre letere, di 6, la prima data a Satiam. Come XV- fanti inimici solli passono di qua di Po, et li molini e passi non fu brusadi, ma sono ancora a la Pelosella ; ma fra’ Lu-nardo li disse, perchè ’1 crete cussi fosse stà facto. Item, il campo dii papa è a la Stella. Di 1’ altra, di hore 23, data a Ponlichio, avisa aver da explora-tori, il campo dii papa esser al Bondem, e voi far uno ponte. Item, è compito il ponte a Ponlichio, acciò fra’Lunardo, con li cavalli, possino passar e andar su le rive di Po ; e lui con 1’ armada intrerà im Po, inteso che ’1 campo dii papa habi passato sul Polesene di Ferara. Dii dito, pur di 6, portata per sier Alvise Barbaro, pagador, ritornato. Avisa mancharli su l’armala 57 homeni, tra morti, amalati e faliti ; e Farmirajo suo è venuto amalato; e lui capitanio à ’uto 5 termeni di febre, tamen spera starà ben, à tolto purgatione. Item repliche, quando disfe’ il ponte su Po a Crespini non seguì damno, salvo di do balestrieri. Item, lui non tuo’ decima alcuna, ma sono emulli che li beva questo, excepto uno bo et uno vedello, che li donò fra’ Lunardo. Item, scrive altre cosse, ut in litteris. Et è letera longa. Et nota, fo mandato, per suo fìol Zuane, uno altro armiragio per la dita armata a dito capitanio, chiamato ...... 144* Di Buigo, di sier Silvestro Pixani, prove-dador. Non fo lede. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, prove-dador. Non fo lede. Di Cadore, di sier Filippo Salamon, capitanio, di 4. Come li vicino è alozati 500 cavali cor-vati, e minazano venir de lì contra di Cadore. Item, scrive zercha legnami e lanze. Item, non si poi mandar a Dubiacho, per esser le strade rote. Et manda letere, aute di Brìxenon, dii signor Constantin Ar-niti. Di Bernardini Alario, date a Brixenon, a dì 3, drízate a Zuan Jacomo dii consejo di X. Si duol le letere è tarde ; et manda alcune vanno a Roma, et si soliciti a mandar le letere presto, perchè importa assai ; et F haver tolto i lochi, e la tardità di le letere, fa damno assai. Domino Paulo Le-chtistener li ha dito si fa preparation assai, per Fanno novo, de’ francesi, todeschi e spagnoli contra vene tos. Di uno pre’ Nicolò, è col dito signor Constantin, date a Brixenon, a dì 3. Scrive a uno prete da San Moisè. Avisa di fanti 6000 si fevà a Yspurch ; il re è a Lendech. Item, di gran zente che veniva versso Verona ; e domali si aspelava il ducha di Brunxvich, 100 stratioti, corvati 500 a cavalo, et homeni d’arme et fanti, utpatet in litteris, assa’ numero. Item, si dize de lì, che sguizari XII milia sono passati la montagna di San Bernardo, per il papa. In questo pregadi fonno lede tutte le letere di Constantinopoli e Andernopoli, dii Zuslignan e dii secretano, Lodovico Valdrìm, dii baylo. Che fonno assa’ letere, longe et tediose. Poi, leto la letera dii marchexe di Mantoa a la Signoria, portata ozi per il Folegino, et il colegio era ussito fuora, Fu posto, per li savij dii consejo e di terra ferma, excepto sier Marco Bolani, et sier Thomà Mo-zenigo, procurator, qualli non erano im pregadi, di scriver una letera al marchexe, in risposta di la sua, e solicitar el vadi nel nostro campo, con quelle zente F ha, e ordeni il resto li vadi drio; e se li manda la forma di capitoli F habiamo conduto per capitanio zeneral nostro; et non era de indusiar, volendo far ben al papa et a la Signoria nostra. Et fono ledi li capitoli soliti; et questi, di condurlo per capitanio zeneral nostro, e darli ducati 50 milia in tempo di guerra et.. . milia in tempo di paxe; e tengi in tempo di guerra 350 homeni d’arme, 50 balestrieri a cavalo et 200 provisionati, e a tempo di paxe 300 homeni d’ arme, 40 balestrieri et 50 provisionati ; et sia conduto per anni cinque et uno di rispeto, in libertà di la Signoria nostra ; et li altri capitoli soliti, quando alias fu nostro capitanio zeneral; et sia contra tutti, excepto il papa, etiam si suprema dignitate fulgeret; et cussi nui lo tolemo lui, e il suo stato, im protezion contra quoscumque, etiam si suprema dignitate fulgeret, excepto papa Julio presente. Et cussi senza altra disputation andò la letera. Ave 7 di no. Fu posto, per li diti savij, una letera a l’orafor nostro in corte, in risposta di sue, e dirli la conclusion fata col marchexe di Mantoa c la conduta data, e di questo notifichi il papa; et di la venuta dii Folegino 145