825 MDXl, FEBBRAIO. 826 esser per alcuna parte nula dimanda ; le trale, per i luogi di vostra sublimità, al solito serate; la saxon va optima; semenadi assai. Idio a perfition le conducili. L’armada da la Peloxa non parti, ma, risona, do-via levarsi ; et si judicha, fin tempo novo si starà vele 30 ; sono da 3000 fanti malsani, et assai ne muor, per patir necessitade. Di Ponente si aferma, la catholi-cha majestà far ritenir Iute nave, per far, a tempo novo, nova armada, et prosequir l,i impresa de Afri -cha, che, per non esser stà leterè di Cathelogna, non si parla molto. Dii successo, vostra signoria ne ha-verà aviso. Per certo si ha, in Messina esser state 12 galie et 2 a Melazo; la qualità non dichiarirò. Idio 1’ altre et per tutto con salvamento le mandi. Nè altro. A’ mandati di vostra sublimità presto. Idio quella esalti et conservi. A di 9 zener. Di vostra illustrissima signoria servitor Pelegrin Venier, subscripsi. 422 A dì 18 fevrer. La matina, hessendo eri sera zonti qui sier Domenego Trivixan, cavalier, procu-rator, et sier. Lunardo Mocenigo, stali oratori nostri al pontifice, veneno per tempo in colegio. Et il Mocenigo referite, per esser più' zovene ; e poi andono a sentar savij dii consejo, che il loco lhoro sono stà riservati, et starano per tutto il mexe di...... Di Alexandria, si ave letere. Di garbugij fati per il soldan a’ nostri, et è in li Paxini, copiose, li scrive uno Alvise Balbi, popular, di... desembrio. Come sier Tomà Contarini, consolo, era stà mandà al Cajaro con altri zentilhomeni, e bolà i magazeni, e merchadanti retenuti ; et etiam sier Piero Zen, consolo a Damasco, andava al Cayro con altri merchadanti. Et la causa è, che il soldan à levà garbujo a la natiom nostra; e come per letere di sier Piero Loredan, quondam sier Marco, quondam sier Alvise, procurato!’, a sier Nicolò e Alvise Bernardo, da San Polo, se intese, di 6 dezembrio, come il consolo di Alexandria'era zonto lì, e stato do volte a la presentia dii soldan, qual li dimandò, che voi dir che la Signoria era sua inimicha. E li fe’ tre opposition : primo, le letere trovate di Sophì a la Signoria, come per avanti se intese; poi, che danno le intrate e il viver di Cypro a’ rhodiani soi nemici ; 3.°, che vene a Veniexia uno anibasador di Sophì, et la Signoria e il doxe noi! li de’ aviso. Item, si dà / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI. recepto a’ corsari etc. E volse una lelera dii consolo a la Signoria ; qual la fece. Et aspetavano il consolo di Damasco-, qual era zonto in Jerusalem. E come il soldan, inteso il prender di la sua armata da’ rodia-ni, havia fato tuor li calesi e arzenti tutti di monte Syon de Jerusalem, e batudo i frali etc. ; di qual fra- li, 4 vanno a Rodi a dimandar la restilulion di l’armata predila, et do vanno al papa. Item, il consolo di catelani, qual fo menato in cadene al Cayro, havia conzà la mastelada in ducati 40 milia, et havia scrito in Franza al re, et in Spagna, prometendoli la soa armala li saria restituita. Si dice, à tolto questo tempo di mezo, perchè o morirà il soldan o il gambetto, chome si dice che fu uno etc. Item, par sia zonte le arlellarie e legnami, mandali per il signor turcho al soldan, in Alexandria, et erano aviate al Chaiaro. Altre particularità se ave per le letere, qual è venute per via di Puja ; e, potendo averne qualche una di questo garbujo, di soto ne farò copia. Unum • est, che la terra era in moto, e le galie di Alexandria e di Baruto sono per partirsse de dì in dì. Da poi disnar fo colegio di la Signoria, a dar 422' audientia, et di savij, ad consulendum. Di Mantoa, di Vicenzo Guidoto, secretano nostro, vene letere. Scrive, chome il marchese li havia parlato di molte cosse zercha francesi, ut in litteris; et che havia, il re stava mal et im pericolo di morte, e perhò era.levate le poste di Franza, acciò non si sapesse di tal cossa in Italia; et che francesi andavano versso Parma, .e il gran maistro levato, e questo, perchè di sora è moliom di sguizari. Con altre particularità, ut in litteris. Di sier Zuan Diedo, provedador, da la Can-da, di eri. Chome à mandato sora Po, e il ponte, fece francesi, era mezo disfato; et che monsignor di la-Grua,' con 100 ìanze, et etiam il gran maistro, erano partiti di Sermene e andati versso Rezo. Con altri avisi, come in le letere si contien. In questo zornò, da poi disnar, si reduse la quaranta criminal et, per li avogadori posto parte, fu preso di relenir do zenlhilomeni : uno, sier Alvise Guoro, di sier Hironimo, fo podestà a Grisignana, per aver fato apichar uno, incolpato per ladro, qual non meritava, e altre cosse facte. Item, sier Zorzi Diedo, quondam sier Antonio, qual stava a Ruigno e in Histria, e havia intelligentia con i nimici, a venir a depredar li animali, e lui li comprava, per darli a li Donadi da la becharia etc. A dì 19. La matirfa. Veneno in colegio li patroni et merchadanti di Alexandria e Baruto, zoè alcuni, et..., dicendo, atento sti garbugij, è bon le galie, 53