297 è mal contento ; à letere dii signor Constanti!), qual ha, da quel orator yspano è de lì, che ’1 dito re suo à promesso a Pranza le X galie per Zenoa, e dar la sua armata a l’imperador per il colfo nostro. Item, scrive esso orator nostro, solicita col papa quanto el poi l’impresa di Ferara. Eri sera fo, poi cena, tre horre, sollo consoa santità, in diverssi ragionamenti. 11 papa concluse, omnino voler Ferara, e cussi l’o-rator lo persuase. Va a Bologna, ma prima a Loreto, per compir il voto di Nostra Dona, poi in 8 zorni sarà a Bologna ; desidera, il marchese sia fuora a nome di la Signoria nostra. Il papa à conduto Mutio Colona ; dii resto di le zente di fiorentini non si potrà servir, come il crede. Di le trieve con l’imperador e la Signoria nostra non li par al preposito; et voria scomunichar il re di Pranza. L’oralor nostro aspeta risposta nostra di quello l’habbi a far, perchè in concistorio li cardinali a tal excomunicatiou sarano li voti mollo contrarij ; tamen il roy à suspe-sol’ intrade, tulli i beneficij, et ordinato parlamento de episcopi in Pranza. Il papa voi far una bolla, tutti li episcopi vengino a Roma, aìiter siano privi di soi beneficij; et à mandato, per il datario, a luor a Roma ducati 60 milia, mo terzo zorno i zonseno. Item, le lanze 300 yspane vien lentamente, come feva le 400 prime. Il papa dice: Questo re è uno tachagno; non voi soa santità ultimi l’impresa di Zenoa. Item, il signor Fedrigo, fiol primogenito dii marchexe di Mantoa, è zonto a Roma, a Belveder; il papa li à deputi certa custodia e compagnia. Desidera, il marchese sia conzo con la Signoria nostra ; e volse che lui oralor P allro zorno li scrivesse una teiera, et ozi n’ à scrito una altra al diio marchexe, et manda la copia di la dila lelera. Item scrive, il conte Filippo di Rossi è zonto lì a Fuligno, et manda una le-tera al vescovo, suo fratello. Item, esso orator scrive de’ biscoli per l’armada ; e manda lelere dii pro-vedador. Di sier Rironimo Contarmi, provedador di l’armada, date in galia, a presso Piombim, a dì 27 avosto. Come si levò con 8 galie di Civita Vechia, et 6 rimaseno a levar li fanti, fonno numero 270 e non più, e con esso provedador vene le Ire barze e la galeaza, e zonse a Porto Ilercule, poi ozi lì a presso Piombim. Ad horre 1G etiam sono zonle le altre 6 galie, con li fanti. Zenoesi, over il re di Pranza, hanno tre nave grosse, gaiioni XX, galie G di Prejam. Et ha terminà esso provedador, col comis-sario dii papa, lassar le tre barze e galeaza lì a Piom-bin, et con le galie andar versso Zenoa la notte ; 142 tamen tien l’impresa sarà dificile, si sguizari non 298 vengano zoso. Tamen lui atenderà a far ogni cossa, per l’impresa et la segurtà di l’armala, come è di mente di la Signoria nostra. Item, ha electo sora-comito di la galia fo Poiana sier Hironimo Corner, di sier Zorzi, cavalier, procurator; prega sia confirmato con titolo di soracomito. Item, scrive zercha il bisogno di l’armada de biscoti ; et ne ha solum per zorni 6. Di Padua, di reofori, date eri. Zercha quelli fanti el conleslabeli sono de 11, zoè Maldonato, spa-gnol, in Coa Longa con fanti 160, Zuan Maraja... .......con 120, Anzolo di Rechanati in laSarasine- scha con 70, el in castello Nicolò da Cataro con 24. Item, scrivono si lavora il fosso di Coa Longa, e altre fabriche, ordinato per lo illustrissimo governa-dor e provedadori zenerali. Item scrive, de vituarie in campo non bisogna tanto. Item, è zonto in questa sera Folcgino lì, con 6 altri, vien di Mantoa, e vien a Venetia. Di sier Aìvixe Loredam, quondam sier Luca, provedador sora i turchi, date in campo, a San Martim, a dì 3. Come in quel zorno il go-vcrnador e provedadori sono andati a Montorio, con 30 in 40 cavali de’ turchi, col vayvoda Vanis ; etiam lui provedador vi andoe. Et andato sopra uno monte, vete ussir di Verona cavali 800. Et venendo 250 di dito numero in qua, quelli turchi li fonno conira vigorosamente; do de li qual fonno ferili da ditti inimici, uno di 4,1’ altro di .2 ferite, e il terzo ave tre lanzade, et non ave mal alcuno. Questi sono homeni da esser extimali, et li lauda assai. Item, il capitanio di le fanterie voi luor lui i spagnoli, sono in Verona, per li fanti el dia far ctc. Di domino Antonio di Pij, condùtier nostro, date in campo, a San Martim, a dì.... Dimanda licentia da la Signoria, non voi più il soldo. Scrive, domcnega à persso una bella viloria ; voi venir a Veniexia. Dice, Dio volesse fosse slà aldito. Carga tacite il capo etc. Dii colateral generai, date in campo, a San Martim dii Don Albergo. Scrive, come à sparagnà a la paga di ducali 6000, perchè l’altra montò ducati 53 milia, et questa ducali 47 milia ; e questo, perchè si pagava zente inferma el morta, et con 4 rnarzelli uno feva la mostra etc. Di Cividal di Frinì, di sier Andrea Contarmi, provedador, di 3. Dimanda licentia, è atna-lato. Item, a Goricia, Tulmin e in Lubiana è il morbo ; e ad ogni modo il suo star lì non è bisogno. Et cussi per colegio li fo dà licentia el venisse via. Da Cataro, di sier Pollo Valaresso, retor e MDX, SETTEMBRE.