65 MDVIl, APRILE. 5C Sier Antonio Jusliiiiau, dolor, lo avo- gador,..........47... Sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, fo podestà a Verona,.....(¡0.... Sier Andrea (¡riti, è podestà a Padoa, quondam sier Francesco, . . . . 75... 5*2 A dì 25, fo il zorno di San Marco. El principe fo a messa con li oratori, Pranza e Ferara, et quelli invidati al pranso. Portò la spada sier Piero Balbi, va capitanio a Padoa; fo suo compagno sier Alvixe Arimondo. Et in questo zorno a Lio fo Irato 4 palij al schiopelo, juxta la parte presa nel conscio di X, et questo fu la prima volta. Vi andò li deputati, juxta il consueto, el vi vene molti forestieri sebio-ficticri a trar eie. ; treno 2 bole per uno. In questo zorno edam si dia lar in diverssi lochi le monstre di le zelile d’arme armade, zoó in bergamasca, in cremonese, in veronese, in vicentina, in trivixana etc., come più diffuse scriverò di solo. l'Aia tu il capitanio di le fanlarie, era qui, ritornò a Faenza. A dì 26. Fo pregadi. Et lelo le infrascripte le-tere: Di Candía, di sier Hironimo Donado, dotor, duca, et sier Piero Mar zelo, capitanio. Avisano occorenze de lì, et è di 21) marzo ; mandano letere aute di Cvpro, da Rodi et di Damiata, ut in eis. Vene per la galia Mosta. Di Cypro, di sier Christofal Moro, luogo-tenente et consieri. Avisano, di fevrer, per relation aula, ut in eis, di Sophì, che prospera contra il turco. Dein, quelli di Adna e Terso fevano provisione; par il signor sij a presso il turco, e insti esser ritornalo in caxa. Item, corsari capitati a Saline etc., ut in litteris. Da llodi, dii grani maistro, al rezimcnto di Candía. I)i 17 fuste di turchi sono fuora contra corsari ; e nove di terra dii liol dii turco, et di spelò contra li janizari sublevali etc. Di Damiata, di Domenego dii Capelo, al regimentó di Crete, di 15 mareo. Avisa non parer il messo di Tangavardim. Item, specie zonle con la caravana; et mori hanno roto arabi. Item, il soldán fa certi navilij a la bocha dìi Mar Rosso contra portogalesì. Item, di 3 barze di corsari, quale erano in quelle aque, e hanno fato danni a' mori et turcomani. Di Roma, di l’orator nostro. Avisa esser nova de lì. di certa rota data ad alguni pedoni, per numero..., qualli andavano in favor di nobeli a la riviera di Levante ; et dii prender dii fiol di mis-sier Zuan Alvise dal Fiesco etc., et fo a Rapallo. Item, il papa voria si aquietasse queste cosse etc., ut in litteris. Avisa a l’oralor, il re di romani voi venir in Italia a incoronarsi, coloquij etc. ; secretiora omnia sunt. Da Milam. 0 da conto. Dii partir dii Condol-mer per Alexandria di la Paja. Noto, ne li superior zorni si ave, a Milam esser zonlo il Cardinal Cesarino, venuto a farsi cavar una piera. Di Crema, di sier Andrea Magno, podestà et capitanio. Avisa certa relatione aula di uno vien dii campo regio, ut in litteris. Di Bergamo, di sier Michiel Navajer et sier Alvixe Zorzi, rectori. Dii far di 200 provisionati, el mandati inGiravazo et altrove ;*et esser sta cavà le fosse dii castello, qual al tempo di sier Zuan Antonio Dandolo fo cavà per la Signoria, hora li hoineni l’ànno cavato; et altre provisione, e custodia mandata in Gcradada. Di Caxal Mazor, di sier Francesco Duodo, provedador. Dii zonzer lì la mojer fo di re Fedri- go, vien di Pranza con do (ioli, et____persone ; la •piai pass;» Po, va a uno castello, nominato San Co-lonban, è di la sorela di Gonzaga, dove voi star e fenir la sua vita. Fo disputato cerbi materia, pur eazadi li papali-sta. Parlò sier Piero Landò, savio a terra ferma, sier Antonio Trun el sier Domenego Trivixan, è procu-rator. Et non spazada la materia, fo rimesso a dimani. A dì 27. Po etiam pregadi, et (o compito la 2 materia. Parlò sier Piero Vituri, savio a terra ferma. El fu posto parte far certo numero di sehiope-lieri etc. ; fu presa. Item, spazar per colegio certi capitoli di Bergamo; el fu presa. Di Ferara, dii vicedomino, di 22. Come era slà notilìchala la morie dii duca Valentino a la sorela, madama Lucretia, per Ira' Raphael, qual à predicato lì questa quaresema; la qual monstrò gran dolor, tamen con coslanlìa et sine lacrymis. Item, il duca havia scrito, voler restar con la chrislianissi-ma majestà a l'impresa di Zcnoa, cussi pregato da soa majestà. Da Roma, di 23. Come a dì 25 si aspeclavano li oratori dii calholico re, per la investitura. Item, il papa voria che le cosse di Zeno:» si aquielasse; et di coloquij con l’oralor nostro, col qual conferisse. Item, che ’I cardmal Salerno stava in extremis, qual fu maestro di eaxa di Valentino etc. Di Milam, dii secretorio. Dii ritornar a Mi-