249 MDX, SETTEMBRE, 250 sub posila excomunicaUonis, non debiuo proceder contra sier Jacomo Arimondo, di sier Andrea, perchè è zago.de prima censura, fato a Treviso, al tempo dii reverendo domino Nicolao Francho, episcopo de lì, dicendo essi avogadori è falsso etc. E fo terminato mandar per il patriarcha, yengi doman in colegio. Veneno sier Bernardo da Leze, di sier Jacomo, à il dazio di la messetaria, sier Alvise Dolfìm, quondam, sier Hironimo, à il dazio di l’intrada, sier Alvise Barbaro, quondam sier Piero, à il dazio di l’in-sida, dolendossi di la parte messa dii grosso di più, e poi dii pagar li forestieri quello paga nostri a la messetaria, qual sarà danmo a li dazij ; per tanto vo-leno refudar i dacij. Et, mandati fuora e consultato, li fo dito per il principe, volendo refudar i dacij, li sariano tolti da dosso, e avesse rispelo. Veneno sier Hironimo Querini, quondam sier Jacomo, electo alias podestà a Montagnana, sier Bortolo Magno, di sier Piero, electo podestà a Mon-celese, et sier Vicenzo Baffo, era podestà a Marosle-ga, dicendo voriano andar ai lhoro rezimenti. Et, consultato col colegio, li fo risposto si vederia. E li do primi fonno lassali andar ai lhoro rezimenti, ma quel era in Marostega non andoe. Veneno 4 oratori di la comunità di Caslel Francho, pregando li sia dato governo, tamen non mostrano letera di credenza, et dimandono uno sier Alexandro Querini, quondam sier Jacomo. E1 qual, fato intrar in colegio, fo mandalo de li a quel governo, fino vadi el podestà, sarà electo per gran con-sejo, con ducati... al mese. Vene Brazo di Forte Brazi, fradello dii conte Bernardim, qual è più mexi è a le scalle, fu preson di francesi, preso in Trevi e rescatato, et portò una letera di provedadori zenerali, di 20 avosto, che lo ricomandano. El fo commesso a li savij a terra ferma. Noto. In questa malina, avanti zonzesse in colegio, la terra era piena, li nostri aver roto il retro-guarda dii campo nimicho. Et parlai a uno vicentino, veniva di Vicenza, a Rialto, dicea lui aver visto esser a le mano ; tamen non fo vero. Et cussi da basso dii principe fonno lede le letere. Et è da saper, eri sera fo mandato in campo ducati 4500 ; et sier Lorenzo di Prioli, provedador sora i danari, usa gran diligentia. Di campo, date a le Tavarnelle, di provedadori zenerali, eri, borre 16. Come in quella malina col campo si levono di le Torrele, e introno in Vicenza, per la porta di San Piero, e ussiteno per quella di San Felixe; e perchè inteseno; la strada esser stà rota per i nimici, mandorlo prima guastatori a farla conzar. Item, a borra hanno, li cavali li-zieri esser atachati con il retroguarda de i nimici, qual è da 4 in 5 milia, tra homeni d’arme e fanta-rie, qualli hanno do fàlconeli e assa’ schiopeti, e fanno 119* un gran tirar a’ noslri, e tutavia nostri scharamu-zano insieme. El campo nostro anderà ad alozar vicino a Monte Bello e 11 intorno, Item, scriveno se li mandi danari. Dii capitanio di Po, date a presso Crespini, a dì 30, borre una di note. Come 1’ ultime fu per Mafio Falaza, con il qual mandò il prexon Maxin dal Forno. E per molti venuti, et per uno stratioto, qual dice di veduta, ha, esser venuti cavali 300 e certi fanti in soccorsso dii bastion di Cologna; e che da-matina il ponte e la nostra armata doveano venir ad arsaltarla. Unde esso capitanio, inleso questo, fe’disfar il ponte, e voi andar per i canalli di Arre, et scorer con l’armata a la PeloseUa, e intrar im Po per quella via, havendo prima il parer di fra’ Lu-nardo, che lì a la Pelosella se ritrovale lì polrano far uno ponte e passar Po, e lui con l’armata scorer fino a Figaruol. Dimanda 100 tavole e certi ferri per far il ponte, perchè ha tolto quelli di le ganzare. Et fo ordinalo mandarle. Di Montagnana, di sier Jacomo Venier, provedador, di 30. Come, per exploralori, à che a Lignago è stà tajà l’Adexe, acciò el vadi alorno Li-gnago; e che monsignor di la Croia stava in extremis, et haveano devedato il passar di cari per lì, per non far strepito; e di le zente il forzo è amallati. Item, per uno fante di Nicolò Zanoto, qual partì eri, a horre do di di, da Ferara, è avisato, el ducha esser in la terra, con 4000 persone, tra cavalo e a pe’, zoè fanti, e la terra è mal contenta ; et esser fato una proclama, da parte dii ducha, di levar certa gabella al populo. Item, havia messo arlellarie atomo la terra. Et il populo era mal contento, sperando non vegneria soccorsso, e non si polrano. mantenir. Lì non è farine per far dii pam. Item, il campo dii papa è lontani uno mio e rnezo (fi Ferara, in uno Iodio ditto........; c che Girardo Sa- raxim, secretano dii ducha, era stà relenuto, perchè l’avia scrito al re di Pranza, non bisognava mandasse soccorsso; et il ducha havia manda 300 cavali et... fanti in soccorsso dii bastion di Cologna. Itemi esso provedador scrive, lì in Montagnana esser api-zato il morbo; fa le provision el poi. Di liuigo, di sier Silvestro Pixani, provedador, di 31, borre XI. Come à aviso, eri ussì di