373 MDX. SETTEMBRE. 374 fosse mandata poi. Item, voleno expedir Gela Renessi, con li stratioti sono a Lio; et Jo non vul-si etc. Fo scrilo, per mio aricordo, una letera al capila-nio eli Po, come oppinion nostra saria, si andasse a minar e depredar il loco di Arian; et perliò consulti con fra’ Lunardo, et ne avisi 1’ hopinion llioro. Fono mandati sier Lorenzo Orio, el dotor, et sier Piero Morexini, savij ai ordeni, ozi, da parte di la Signoria nostra, da la mojer dii Zitolo, qual eri zonse qui, et è alozata in caxa di Piero di Bibiena, e dolersi di la morte dii marito. Di Mantoa, di domino Alexandro Gabio-neti, nontio pontifìcio, di 17, liorre 20, a li provedadori zenerali. In risposta di sue. Come ha ricevuto le so letere e inteso li successi ; spera di bene. Itevi, di Verona, arbori e saxi doveriano desiderar di ussir di man di barbari. Li piace, l’arlel-larie sia sta condute sul monte, ma con gran faticha. Li scrive, seguitasseno l’impresa. Il marchese è mar-chesco, ma desidera honor, come dia desiderar cadauno ; à messo la cossa in man di nostro signor, si aspeta questa sera il ritorno di Vigo dal papa. Manda una letera auta, con nove, dii scritor di brevi secreti ; prega, lela, gela remandino. Di sguizari, non è vero siano acordati con Franza ; ben i nimici fazino fochi, e, si non passerano, li tegnirano francesi occupali. Item, è gran ruzene tra missier Zuan Ja-como e il gran maistro. À mandato uno versso Mi-lan. Brexa farà novità, auta Verona, licet siano sta apichali quelli do. À manda le letere soe al pontifì-ce. Diman si parte el Cardinal, per trovar soa santità. Item, è venuto uno corier, con letere di l'oralor yspano al ducha di Termoli, e letere dii Cardinal re-gino e il Cardinal Ilagona, che scriveno al dito ducha, si lievi di Verona con scusa di la peste e vengi . a servir il papa contra Ferara. Et dito messo, venuto di la corte, havia una letera di l’orator nostro, che ’1 fosse lassato passar etc. Di domino Baldisera Tuerdo, proposito di Gavardo, drizata al sopradito domino Alexandro Gabioneta, nontio pontificio in Mantoa, data a dì 13, a Sinigaja. Come à leto le letere, con le nove, al papa, e volse lezerle lui; e mandò el papa per 1’ orator veneto. Scrive, è bon si acordi el marchexe, qual è servitor di la Signoria nostra. Francesi sono versso Parma. El papa à mandato Marco Antonio Colona, Rizo di Matolicha e Rosso da Parma dal legato Pavia, li scrive inanimi el signor marchexe a servir la Signoria. Item, per il viazo, di quelli è col papa, molti, che ’1 siegue, è ama- lati, e molti morti. L’armata nostra a Zenoa evasit pericuhm ; quella di Franza si slargò in mare, la nostra passoe su. Dii governador zeneral nostro, date in campo, soto Castel San Felixe, a dì 17, a sier Nicolò da Udene, suo canzelier qui. Come à dato l’hordine di la bataja. Antonio di Castello et Costanzo da.....qualli siano li primi, con 400 fanti, poi, per sorte, tochò al Zitolo la seconda bataglia ; tutti voleano esser lhoro. Scrive: Tristo chi se confida in vilani ! Spera di far et obtenir la terra, e si darà la terra a sacho. Item, manda la copia di po- 175 lize, qual fa trar in la terra, con freze et veretoni, perchè ’I populo non si à mostrà nostro favorevele. La copia di la qual è quesla : Copia di poliza, trata per nostri in la cita di Verona. Nobili et populo veronese. Non obstante el fallo conmesso per qualchuno versso lo stato nostro, è parsso alla illusti issima Signoria nostra perdonare liberamente a ogne homo, né volere che nisuno patiscila, come s’è dicto liberamente, che a ogne homo li sia slato tolto el suo, li sia facto restituire. Noi senio qua, et con P artilaiia, nostra batemo la cita, con el mezo de Io qualle, senza dubio intraremo dentro. Perchè, intrando per forza, non saria im potestà nostra defender non ne siano morti molti, et la cilà vada a paramano, che saria con grandissimo despiacer nostro, li aricordc-mo considerare li tractamenti boni riceputi dal stato nostro già molti anni, et lo periculo dove ce trovano al presente, et provederli in tempo, corno si convien a verili homini. Di Padoa, di rectori, di eri, horrc 3. Come Zuan Paulo Manfrom stava mal; voria se li mandasse uno medico, nominato domino Batista de Barze-lis, in loco dii Montagnana. Item scriveno, fanno far pan continuamente, per mandar in campo ; et atcndeno a le fabriche, ma non hanno danari etc. Di Trevixo, dii podestà et capitanio, di eri. Dii zonzer lì 57 homeni di Seravaie, et 100 di Cone-jan, vanno in campo, mal armati. Di Cadore, di sier Filippo Salamon, capitanio, di 16. Come à dato licentia a Frachasso da Peschiera, contestabele, vengi in questa terra. Item, scrive di legnami di rebelli ; e che Zacaria Trivixan è lì, ma è spesa superflua, perchè lui recupera il tutto, e li manderà a l’arsenal. Item à nova, 700