409 MDX, SETTEMBRE. 410 Item, à dii comissario dii marchese, sta a Lona’, come il gran maistro, con 400 lanze et 4000 fanti, veniva a Peschiera. Il signor marchese have le lete-re da missier Galeazo Palavisim, di sguizari, che tornavano contra Milani. Il qual marchese à mandato a dir al papa, li basta l’animo di mandar danari a’ ditti sguizari, si ’1 papa voi. Item disse, il papa non spende ; e il suo campo è ritrato di Ferrara. Li fanti si disolve. E si (rata acordo con Franza, et li voi dar el re Ferara al papa, e la mità dii regno di Napoli, perchè il re di Spagna non è in bona con lui. Item, che li provedadori mandono a dimandar al marchexe, di haver fanti di mantoana; rispose, è contento, ma voi indusiar 3 over 4 zorni. Item, di li nostri cavali ìizieri, andando sul brexan, sarano acceptati in lochi dii signor marchese ; ma soa signoria pregava non fosse molta quantità, per non dar sospeto. Item, el non voi esser contra l’imperio, ma ben venir a Peschiera e in brexana. Item che, in corte di ditto marchese, la Signoria à molti contra-rij. 11 signor marchese à bon animo; e quando intendeva bone nove di questa Signoria, li piacea. Item, quando l’andò lì di campo, credevano in Mantoa il nostro campo fusse retrato a Lonigo, et esserli sta tolte per i nimici le artellarie; e, inteso per lui non era il vero, piaque molto al marchese. Item, cl voria da la Signoria ducali CO milia in tempo di pace e in tempo di guera. Et li à parso di novo, (juesta illustrissima Signoria non li voi dar Peschiera 192 et Lona’, eh’è state di la cha’ di Gonzaga; tamen di questi do lochi el faria contracambio, ma ben voi certe ville, che a la Signoria è pocho, ma a lui saria assa’, che fonno pur de li soi etc. Et inteso questa relatione, si partì di colegio. Ih campo, di provedadori generali, date a San Martini, a dì 23, Tiore 13. Come, aspelando la venuta di Vigo, è ritornà di Mantoa Zuan Francesco Valier, qual lo manda a la Signoria nostra, con exponer la relatione fata. Scriveno, li par aver a far con bari. À revochà il mandar Vigo a la Signoria esso marchexe, e l’à rimandà dal papa. Di sguizari, le cosse non è come à dito; imo il gran maistro è zon-to a Brexa, dove essi provedadori hanno soi explo-ratori, da i qual 0 intendeno fin borra, ma ben hano, è zonti più di 800 cavali de’ francesi a Valezo etc., ut in litteris, e altri cavali si dize è zonti. De li diti, di ìiore 21, venute pocho da poi. Come era zonto uno lhoro explorator. Dice, certo il gran maistro esser zonto a Brexa, con 500 lanze et 1000 fanti. La qual nova è cativa, e fo prima intesa in campo da Zuan Francesco Valier, qual la disse a Zuan Batista da Fam ; linde parse di novo a lhoro provedadori. Il campo erano tati in paura; lhoro li confortono, non esser vera tal nova ; stano oceu-lati etc. Scriveno, dii marchese si dubita di la niente sua, perliò aricordano a la Signoria nostra, è bon strenzer la pratieha per via dii papa. Et si ricordano, il Valier averli ditto, che il marchexe vegneria a parlar a uno di lhoro proveditori, e voria la Signoria mandasse lì uno, con mandato di concluder ; et usseria in campagna versso Brexa, sì ben dito marchese non volesse esser contra l’imperio, perchè, facendo cussi, Verona non aspeteria soccorsso, e saria certo nostra. Sopra questo scriveno longo. Item, post scripta, avisano esser zonto uno suo explorator. Dice, questa matina il gran maistro è zonto a Peschiera, con 500 lanze et 3000 fanti. Et hanno sentilo in Verona trar artellarie; judiehano per l’intrar lì dii ducha di Brexvich etc. Da poi disnar fo consejo di X con zonta. Et fo terminato, che sier Alvise Mocenigo, el cavalier, qual è di la zonta, venisse ini pregadi, et non facesse altra relatione prò nunc, ma la sua cossa fosse, come fu preso, comesso a l’avogaria. Item, fo asolto sier Piero Gixi, quondam sier Alvise, qual l’anno pasato, per esser slà capitanio in Cadore, e si rese a’ todeschi, fu cazuto a la leze e confina a Padoa, che la dita sua condanason sia la-jata, et babbi gralia, cliome non fosse sta condanato. Et nota. Fo comandà etiam la zonta, per asolver sier Zuan Antonio Minio, fo confinà in Arbe, ma 0 fu fato ; è parte molto stretissima. E fo condanà per 0, ut jam scripsi. Di campo, vene letere, di 24 hore, eri. Come era venuto lì uno trombeta dii ducha di Terme ni ; e sier Andrea Griti, provedador, li andò a parlar in campagna, acciò el non inlrasse in campo. Li disse, il ducha si voria partir di Verona, ma non sa il modo; et scrive parole dite Itine inde. E li disse, dovesse dir al ducha, si .dovesse partir, con scusa cl papa el voi per lui, e il re li ha promesso dar 300 lanze al papa. El qual li disse, dito ducha è nimicho de’ francesi. Item li disse, come questa matina intrò in Verona el Contini baroli, con 200 lanze; e il gran maistro vien con 2000 fanti et lanze 500, qual è zonto a Peschiera. Esso provedador li rispose, non dubitavano di lhoro. E, partilo, consultano col go-vernador quid fendum. Barino terminà levar le artellarie grosse, e restar solum con 4 canoni di 20, e con li lalconeli, e il resto di le artellarie mandarle a Villa Nova, et lhoro poi col campo ritrarssi. Item, hanno ricevuto nostre letere, col senato, zercha lau-