843 MDXI, FEBBRAIO. 844 Sumario dì do letere di sier Hironimo Lippo-tnano, da Bologna, di 8 et 9, ozi venute, dri-zate al provedador Capello, in campo a Cre-vacuor, et per lui mandate de qui. La prima di 8. Dii zonzer quel zorno lì a hore 21, et eri dormite a Cento. 11 papa domati fa capella, e darà le candelle; luni fa concistorio; darà molli episcopati, vachati tuto questo tempo. Poi, marti parte per Ravena, per andar a la Massa et Arzenta con l’armata nostra, die cussi ha dito a li cardinali; e li ha dito che se reduchano, essi cardinali, versso o Imola o Faenza o Furlì o Ravena,, che, secondo succederà le cosse, li ordenerà quello dieno far. Scrive, 431 * etiam lui si partirà per Ravena. Et scrive, ozi scontrò F orator Donato su le porte di la terra, qual havia scrito a esso provedador. Dii dito, di 9, hore 2 di note. Come firmiter il papa parte marti per Imola, e voi che tuli li cardinali vadino a Ymola ; e lui voi andar a la impresa de la Bastia, et mena secho li do cardinali Regino et Ragona, e li altri starano a Ymola, e la corte, zoè li oficij, anderano a Faenza. Questo è 1’ hordine fin qui ; ma con il papa bisogna star preparali, perchè si muta spesso di momento in momento. Qui in corte è publica fama, che il papa voglij che la Signoria se acorda insieme con lui e Maximian, per cazar questi traditori francesi ; e adesso il papa non parla secreto, ma publice lo dixe. Scrive, cussi come il papa li disse a esso provedador al Final, cussi ha dito a li do oratori a Cento. Poi, ozi à fato iterum il simile con l’orator nostro, che ozi è stato bon pezo con il papa, insieme con l’orator yspano ; el qual orator li ha dito, spaza uno a esso provedilor per Venecia. Tutti questi cardinali ozi in capella hanno parlato fra lhoro, zoè quelli voleno il ben de Italia, che questo acordo è neccessario ; e che, si ’I Stado nostro lassa corer questa ocaxion, sarà pezo, perchè a Maximian bisogna dar e impegnar li fioli, etiam prometer, perchè, acordato Maximian, subito francesi sarano cazati ; et, per quello intende, il papa desidera presta resolution. Item, 1’ è morto lo arzie-piscopo di Palermo, a Palermo, eh’ è uno di quelli ‘ 5 proposti daLpapa per farlo Cardinal. Il re di Spagna scrive al papa, che dagi Palermo al Cardinal Su-rente, eh’ è a Napoli. Il papa dize che ’1 non voi, et voi el vegna qui in corte ; sì che, forssi, questi do cardinali, Surento e Borgia, che sono a Napoli, se acorderano con il papa et vegnirano a la corte. Il Cardinal San Zorzi è stà fatto episcopo ostiensis; e il Grimano, portuensis. Il papa è stato in colora con San Maio et Santa f, che volevano esser lhoro portuensis, e li haveano scrito, e con effeto tochava a lhoro, si non fosseno stati contumazi; et arboren-se è intrato episcopo. Doman è concistorio, per dar molti episcopati ; e il papa dirà fermo il suo partir. De qui non si parla d’altro, salvo de questi francesi, che sono di là de la Sechia, quello farano. E il provedador è mollo laudato da questi servitori dii papa, e dicono il papa è molto satisfato etc. A dì 24, luni. Fo San Mathio. In colegio 0 fu 432 da conto Et fonno lecte le letere interzepte, qual il papa l’à mandate qui, et li soi non le hanno saputo intender, et tamen Zuan Soro, secretarlo nostro, diligentissimo a zifre, ne cavoe parte, e sono dii gran maistro e dii Triulzi, vanno a parlar, e di l’orator di fiorentini a la Signoria di Fiorenza. Et il sumario *di dite letere scriverò diffuse di soto. Da poi disnar fo gran consejo. Fu fato eletion di podestà et capitanio a Cividal di Bellun, et niun non passoe. Etiam non passoe capetanio a Raspo. Altre voxe, non da conto. Vene, letere di la corte, di Ravena, di 22. Et fo letere dii provedador Capello, di 20, da Crevacuor, in la Signoria sollo, e non particu-lar. Il sumario di le qual è, come francesi voleano venir a la Concordia o a la Mirandola. Lhoro stavano riguardosi, facendo le provision debite. E altre particularità, sì chome di soto noterò. Di sier Hironimo Lipomano, a sier Vetor, suo fratello, date a Ravena, a dì 22, a hore 20, vidi letere. Chome il papa fo eri a la marina, con li cardinali, poi tornò la sera a veder la piaza ; sta benissimo et ha bona ciera. Questa matina ha udito messa, dove erano lì tutti ; poi andò a pranso. Rimase Regino e l’orator nostro con soa santità. Non se potria far meglio, che mandarli questa armada, come se fa. Scrive, le nove sono qui, sono lì da voi, di questi francesi, che comenzano a partir ; che, se cussi sarà, saria bona nova ; ma il papa dice, che li sguizari non sono calati a basso per suo conto, eh’ è segno che sguizari voleno danari da Franza. Il papa non resta di far fanti per campo ; si ’1 papa avesse boni ministri, tutto andaria bene. Si ha, che ’1 cur-zense è apresso Verona, per letere di Venecia, ma lì non si ha queste nove ; ma lui non voi vegnir, salvo a cossa fata, e aspeta la resolulion vostra. E si doveria serar li ochij imprometer, e atender quello si poi, e do dea di più a Maximian; e, acordato lui, francesi usseriano sponte de Italia. E, si la crida di