383 MDX, SETTEMBRE. 384 Di sier Thomà Tiepolo, vice gerente dii vice capitanio al colfo, date a le Fornase, a dì 19, horre 3 di note, do letere zonseno. Per una, di la 180 disobedienlia di la galia Capella. Et coinè fu presa, per li homeni (di) dita galia, una barcha di Ariam; à mandalo a (noria, quelli non Fà voluto render per alcun modo. Per F altra, avisa aver auto una lelera dii provedador di Are, clic li scrive, i nimici dieno venir li per aqua e per (erra, perhò debbi far previsione, e vadi suso con F armata etc. ; di che aspeta bordine di la Signoria noslra, quello F habi a far. Fu posto, per li savij d’acordo, una lelera a li provedadori generali in campo, solicitarli a l’impresa, e non se li mancherà danari, tutavia con segurtà di P excrcito, et li mandemo danari, et fazino fanli lì in campo et su quel di Mantoa, et si remetemo a Ihoro di star o levarsi, e melino prescidio a le arlel-larie sopra tulio ; e da mo sia preso, che de inferenti sia per il serenissimo principe chiamà tutli a bancho a banebo et dimandar imprestedo; et quelli presterà possino scontar in le sue angarie pasate, presente et future, con il don. Et nota, molti andò zoso per non prestar. Ave 14 di no. Fu posto, per nui savij ai ordeni, non era sier Vido Antonio Trivixan, una parte, nolada di mia man, longa et ben considerata, in la qual intrò li savij da terra ferma, che, atento è anni 8 fosseno elecli, per il colegio, li provedadori sora il colimo di Damasco, che ’1 sia electo, per scurtinio, im pregadi, 2 provedadori sora il dito cotimo, con F autorità, ut in parte. Sier Francesco Foscari, savio dii consejo, mandalo da sier Alvise da Molin, e per difender sier Michiel di Prioli, è provedador su dito colimo za 8 anni, andò a la Signoria, dicendo voi rispeto etc. Et Jo a F inconlro. El la Signoria lermenò andasse la parte. Et sier Antonio Grimani intrò im parte, con questo, si elezesse e ti am do provedadori sora il co-timo di Alexandria, e do sora il cotimo di Londra ; et tutti fo conienti meler etiam queslo. E andò la parie : ave 2 di no, e fo laudata da luti di pregadi e di piaza. E noia, è più di 5 mexi havi tal fantasia, nè mai trovai il tempo di meterla ; pur ho messa, et presa. Fu posto, per alcuni savij, ut patet, che li da-cieri di 1’ una per 100 debino pagar quanto è slà preso, in termine etc. Sier Luca Trun, savio a terra ferma, messe a F incontro, aliter, non pagando, siano astreli real e personal etc. E mandati l'uora quelli, andò do volle le parie; quella dii Trum fu presa. Di campo, di provedadori generali, vene le- tere, date a presso San Felixe, a dì 19, hore 2 di note. Scrivono, per manchamenlo di polvere so: no restali di trazòr; e nostri haveano brusà la porla dii castello. Tamen, che Zitolo e Lalanzio li haveano inganati, prima di le mure, eh’è più grosse di quello diceano, poi di la polvere bisognava. Item, li nostri è slà scaramuzando ozi con li inimici. Item, di quello hanno ruinà in diio castello, fino al discender zoso, è più di una lanza. Sono restali disordinati, per non haver polvere. Cargano el Zitolo, quàl à voluto tuor lui questa impresa, ma è dificile. E per le-lere interceple, quelli dentro non è bastanti a resister. Voleno guastatori e polvere, et ne hanno con- 180* sumato assa’ ; et non venendo soccorso, voi veder la fine. Item, se li manda danari, perchè dubitano più di nostri, per esser mal conienti in campo, cha de li inimici. Avisano il zonzer Domenegoda Modon e Batista Rondinelle, con le compagnie, vieneno di (rivisana. È zorni 50 non hanno auto danari ; balestrieri, homeni d’arme et stratioti dimandano danari. Item, vedono nostri in gran fervor conira li inimici ; tamen il populo non si scopre, el, ancora che ’1 populo non si sehoprisse, nostri è gajardi a darli la bataja. in questo pregadi sier Marco Antonio Loredan, cao di X, con sier Lorenzo di Prioli, provedador su i danari, forte fe’ gran parole. Questo, perchè el prefato sier Lorenzo, con uno boletin di cai havia tolto danari di la camera d’impreslidi di monte ve-ehio assa’, per il bisogno dii campo, et esso cao el voleva, e lui non gel voleva dar, et andò a la Signoria e refudò etc. Tamen non fo 0. Fo mandato in campo in questa sera ducati 5000. A dì 21. Fo San Mathio. In colegio. Veneno 181 oratori di la comunità di Parenzo, con letere di sier Lorenzo Orio, podestà, di fede, i qualli si dolseno dii vicario dii vescovo de lì, fa assa’ malli a quelli ci-tadini, strusiandoli etc., e non poleno suporlar. Fo ordinato far una letera, et dolersi con li parenti di lo episcopo, è qui. Di campo, di provedadori generali, date a dì 20, hore 16, a presso San Felixe. Come in quella note non hanno trato, per non haver auto polvere; ha aulì barili 6 da Soave, et hanno comen-zà a Irar; quelli si aspeta di Padoa, dovea esser cri sera, non è zonli. Quelli dii castello fabrichano repari. Item, è borre do che ebbeno letere di Mantoa, per le qual hanno hauto una malia malina, per intender veniva soccorso de’ francesi, et per tre altri respeli : il primo, per aver pochi guastatori ; il secondo, per li populi di Verona non mossi ; terzio, li