187 MDX, AGOSTO. 188 sta exequida la sua ddiberalione. Parlò primo sier Zuan Paulo Gradenigo, qual laydò la letera, e voria, tuta P armada, e quella è sta mandata im Primier, vengi irn Po di le Fornase, e con scorta di cavali su le rive, vadi suso efe. Parlò poi contra la letera si<*r Antonio Grimani, qual si mudò di l’altro eri, dicendo P è a le Fornase, e sente tuta vadi im Primier, sì come el Cardinal Pavia P ha richiesto, a Santo Alberto, e perhò vadi lì con sua ventura. Li rispose sier Andrea Trivixan, el cavalier, per P opinion nostra. Parlò poi sier Zor/i Emo, fo savio dii consejo, allegando il- quondam domino Zuanne, suo padre, che fo provedador in campo, quando il signor Ruberto passò Po; et non era di mandar’ armada per questa via etc. Et sier Sabastian Justinian, el cavalier, andò in renga per parlar. Ma parmi cossa condecente, hessenclo secondo im parte, renderla raxon al consejo di la mia oppinion ; er cussi lo feci venir zoso, et Jo parlai et (ici bona et optima renga, judi-cio omnium. Andò le parte, over letera, et li savij a l’incontro 0 volseno meter: 22 fo di no, 1131 dì la le-tera, e fu presa ; e cussi fici spazar ad Alberto Tealdini immediate. Etiam mandai a Cliioza le do bandiere, con la insegna dii papa, da esser messe, l’una sopra l’armata menuta, l’altra sopra quella va im Primier, le qual quelli di le raxon vechie le haveano facte far. 88 Fu posto, per tutti i savij- et nui, una parie, che ’1 podestà di Antivari, sier Vicenzo Zen, presente, de ecetc.ro si pagi de lì di la mità di quello el dia aver, e P altra mità vadi in la fabricha, come fu preso, con quelle condition medeme. Et fu presa, ut in ea. Fu posto, per li savij, dar licentia e autorità a li governadori de P intrade, et a li 7 savij sora il dazio di la spina, di poter venir cadauno di llioro con le sue oppinion al pregadi, per beneficio dii dazio di la spina; et fu presa. Et poi fo ledo alcuni capitoli, vo-leno essi 7 savij meter, acciò il consejo lusso instruto, e uno altro consejo si baloteriano. Et li 7 savij an-dono a sentar sul tribunal a piedi di consieri, vide-licet sier Alvise Zustignan, sier Bernardo Soranzo, sier Gregorio Barbarigo, sier Zuan Badoer, doctor et cavalier, et sier Nicolò Michiel, dotor. Fu posto, per Jo, Marin Sanudo, e sier Lorenzo Orio, dotor, savij ai ordeni, una parte, notada di mia man, che per pagar li 500 ducati si dà al signor turco, per la pension dii Zante, el provedador presente dii Zante, e quelli che per tempora sarano, debano ogni anno mandar di qui tanti formenti di l’intrade di quella ixola tocha a la Signoria nostra, che si cavi li ducati 500, e si pagi li nolli. Li qualli danari si (ramno di li formenti, siano posti in‘la pro-curatia per il sopradito effedo, .sotogran pene etc. Ave . . ..di no; fu presa. Fu posto, per nui ai ordeni, che sier Donado Zustignan, quondam sier Piero, qual è posto soraeo-mito di la galia fo di sier Jlironimo Polani, habbj titolo di soracomito. Sier Gasparo Malipiero, avoga-dor, ne fo contrario; et nui, per non contender, melessemo sia confirmato, et babbi- titolo di vice soracomito. E fu presa. Dii capitanio di Po, vene le ter e, nel levar dii pregadi, date ozi, a hore do di note, a le Eornaxe. Come recevete la letera dii senato, debbi intrar per la Pelosella irn Po ; et che li cavali lizieri non fazino damno a li nostri, maxime a le Papoze, a sier Piero Querini. Scrive farà il lutto, ma li venturieri dubita farano disordine, senza aver rispeto. Quanto a le proclame fate, scrive lui non voler decima alcuna. Item, è dubio di certi bestiami tolti, ut in litteris; e che li cavali, è con Ira’ Lunardo. tolseno slera 200 dii tormento di la possession di la Canda, di raxon di la Signoria nostra. Item, dimanda si li mandi barche, in luogo di ganzaruoli. Item, li danari per quelli meschini di l’armata, è passà zorni 12 dii tempo di la paga. A dì 25 avosto, domenega. Reduti da basso 88* dal principe, avanti messa, fonilo lede le infrascripte letere, venute di la corte : I)i Roma, di V orai or nostro, di 16. Come a dì 14 recevete nostre di X, zercha il galiom di ze-noesi, preso per le nostre galie a Corphù etc., et andò dal papa, dicendo questo. Soa santità laudò la Signoria nostra, dicendo sarà venuto in tempo et a preposito per le cosse di Zenoa ; e si fazi lenir ditto galion e tutto, intado. Item, è più caldo cha mai a l’impresa di Zenoa, di parole ma de fatti no;et bisogneria far provisiom de fanti 3000. Soa santità à ditto, domenega voi andar a Hostia, monterà su Parmada nostra e anderà a Civita Vecliia, e lì ordi-narà P impresa di Zenoa. Et à di Zenoa, che armavano 12 gaiioni et do galie; pur è slà ben, a divertir francesi di Ferara, questa movesta facta. Item, di Sguizari, 0 si vede. 11 grani maistro esser levalo e andato a Milani ; e à fato bon frutto, et il levar -P ase-dio de i nimici quasi di torno Padoa. Item, le scomuniche contra Ferara il papa Pà fate stampar, e ne manda alcune, qualle il papa le manda per tutto; e queste dete a esso orator, et ne à date a P orator cesareo et yspano, et à dito: Si il re di Pranza non si extegnerà, lo scomunicherà etiam. lui. El Cardinal Samallò li à dito, el varda come el fa za ; il re à lanze