/ 27 UDXI. GENNAIO. 728 dicendo esser venuto per vederlo, et consigliarssi con lui di quello si (ha) ad fare. E cussi à voluto solamente el parer nostro. Non ha voluto che ’I ducha di Urbino vada da lui, lo apella traditoretu; tandem ha statuito che si fazi gagliardamente la impresa de la Mirandola, et successive a Ferara. Crede, quella nocte-se pianterano le artellarie; et si farà el dover, maxime dal canto nostro. Si duol, non habiano nostri qualche pezo de artellarie grosse; pur, con quelle bailo, tarano forssi più di quello è _ aspettato fazino. El papa si chiama tanto satisfato di la illustrissima Signoria et da lui provedador e tute quelle zcnte nostre, che più non se poria desiderar; e li disse: Si ’1 duca era con voi a la Concordia, non l’havessa-1110 ancor haula. Dandossi principio a la bataria, ancor che la terra sia molto fortificata, per la tardità de chi li ha dato tempo, non dubita, facendo tutti el dover suo, che presto 1’ haverano. Scrive, da lui si poi expectar sincera fede et amor a le cosse pu-blice, et bon core de non man(car) in quello li sarà 370* possibele; nè si dubita, come li è scrito, che li siano preparate le insidie da li inimici per via de Carpi. Scrive, stanno riguardosi, e inlendeno tutti li andamenti de li inimici, e fonno fugati da’ nostri marche-sclii talmente, che crede corallo ancora, el ne rimase hoineni d’arme 44 francesi ; sì che stanno senza timore e dubio alcuno de dicti inimici, et mollo si meraveglia de chi scrive el contrario. Et scrive, si stagi di bon animo, che spera iti Dio condur quello nostro exercito a salvamento, salvo se al dar de la bataglia di la Mirandola non ne rimanesse qualcuno, come potria acader, e tien acaderà, perchè vorano la volpe. De i nimici francesi non si sente movimento alcuno, et continuamente ha bone spie a quelle bande et dove fa bisogno. Sier Hironimo Lipomano è lì con lui etc. Da poi disnar fo pregadì, per meter angarie, et fu posto 3 opinion, et baiotale 4: una di sier Alvise da Molìn, savio dii consejo, sier Lorenzo Capello, sier Alvise Mocenigo, el cavalier, sier Alvise Pixani, savij a terra ferma, de meter meza tanxa et una decimo ai monte novissimo, a restituir di debitori di le cazude, ut in parte, e scontar luta di credito, per consumar li-crediti etc. Sier Marco Bolani, sier Piero Balbi, sier Zorzi Emo, sier Zorzi Corner, cavalier, procurator, savij dii consejo, sier Lucha Truin,......'.........messeno '/a tansa et una decima, a pagar, ut in parte, la */* dii credito, la */a di contadi, con don X per 100 ai contadi, al munte novìssimo, senza alcuna restituii»!). Sier Antonio Grimani, procurator, volse questa parte, ina voi una altra decima per Parsenal. E li savij conzò tuor ducati 0000, videticet 3000 di la tansa e 3000 di la decima per l’arsenal. Sier Nicolò Donado, con-'sier, messe di scontar in ditte tutto il credito de chi hanno prestato et deposita, jusla le parte prese. Et fo parlalo per sier Alvixe