537 jidx, ottobre. 538 Nolo. Eri sera fono mandali in campo, al Capel- lo, ducati 6000. Di Spalato, disier Almorò Barbaro, camerlengo e castelan e vice conte. Come a dì L2 di l’instante morì sicr Jacomo Lion, conte e capitante de lì. Noto. Li turchi, erano qui, fo terminalo remandarli in campo, et parte volseno tornar, e parte no. Et il conte Vanis volse ritornar con zercha 50 di soi, et 56 partirssi etc. Et cussi dito conte Yanissa fo mandato subito in campo. È da saper, eri in gran consejo, qual non ho scripto al loco suo, fo posto do parte, per i consieri : l’una, che li sopracoiniti electi possi no esser balola-ti, non armando, per esser quelli facti per il consejo di X antiani. Et cussi fu presa. Itern fu posto, che a li fìoli di sier Lodovico Mi-chiel, quondam sier Polo, era castelan in Caravan), et è prexom di francesi, qual si portò virilmente, che, alento à fieli e fie, numero ..., e la mojer, e non hanno di viver, li sia dato per gratia X balestrane, ut in parte, acciò possino susleutar la vita Iboro. Et balotata do volte, non fu presa, perchè la vuol .... 2G1 * Da poi disnar fo pregadi. Et fo consejo di X con la zonta, et preso di aprir alcune letere e scrilure, erano nel consejo di X, al pregadi, zercha il mar-chexe di Manloa etc. Fo leto le lelere, scrile eri per il consejo di X al provedador Capello etc. Fu posto, per li savij, una letera a li oratori nostri in corte. Come havemo serito al provedador Capello, passi immediate con tutte le zelile l’ha ; et di più scrilo al provedador Oriti, mandi 100 ho-meni d’arme et 200 cavali lizieri etc., ut in ea; et siano vigilanti, che ’1 papa non si acordi con francesi. Et sier Zacaria Dolfirn, savio dii consejo, non vuol si mandi a tuor di Montagnana 100 homeni d’arme el li cavali lizieri, et parlò dii pericolo restava il campo, passando il Capello Po; li rispose sier Alvise da Molim. Parlò poi sier Gasparo Mali-piero, l’avogador, voi si provedi di mandar danari in campo, et nulla si fa. Et parlò sier Francesco Fo-scari, el cavalier, dicendo, si doveria trovar danari ozi im pregadi, in tanto bisogno, et lui havia presti ducali 2000, et ancora ne baveva ducati 500, el li oferiva im presiedo a la Signoria. Or andò le parie. 11 Dolimi messe senza la clausula di tuor le zente, ut supra, di Montagnana : 45 dii Dolfim, il resto di savij. Et questa fu presa. Fu posto, per li dili, una altra lelera al provedador Capello, passi Po subito. Fu poslo, per li diti, una lelera al marchese di Manloa, voglij etiam lui andar, con il nostro esercito, in ajuto dii papa, et fazi li 2000 fanti; et li mandemo ducati 6000, videlicet 4000 de contadi et 2000 per letere di cambio tic., ut in litteris. Presa. Fu posto, per li diti, una letera al provedador Griti, a Montagnana, che ’1 mandi subito li 100 homeni d’arme et 200 cavali lizieri al provedador Capello, e altre particularità. Balolà con la lelfra di Roma; presa. Et il pregadi slevano in aspetation di baver letere dii provedador Capello over di la corte, dii sabado, da Bologna, che importa assa’; et steteno fino horre 4 di note. Noto. Il conte Antonio Bergamasco, qual era fa-zelo, e andava per Rialto, è sii amazatodove l’ha-bilava, a San Cassali, da quelli stava con lui, credendo l’havesse danari etc. A dì 22. In colegio. Vene sier Hironimo Zorzi, quondam sier Andrea, da San Marcuola, stato in Verbossana da Feris bei, sanzacho, al qual al mio tempo fo dato licenlia el repatriasse. Et referì poche cosse, et di la volontà di quel sanzacho etc. Di Montagnana, dii provedador Griti, fon-no letere, di eri. 0 da conio. Dii capitanio di Po, generai, date a presso Figaruol, a dì 20, vidi letere. Come eri fo lì il marchese; e havia ordinà fusse fato il ponte, et fino una horra sarà finito, qual è da Figaruol a la Stella, e si judicha ozi si principierà a passar. 11 marchexe poi ritornò a Sermene subito; alende a far la monstre a le sue zente d’arme, poi dice venirà in campo fin do over Ire zorni. Scrive, è bon far disarmar le ganzare, et di quelli danari si spende in esse, far tante barche. Da poi disnar fo pregadi. Et leto molle lelere, 262 et una dii provedador Oriti. Come Renzo Malizino, capo di balestrieri ..., havia morto lì in campo uno suo balestrier, et era scampi in Verona. Fu posto, per i savij, che tulli quelli, hanno de-posità parte et non il tutto, a li governadori, per aver oDcij, et sono rimasti, debano, termine zorni 8, aver apresenlà tutta la quantità, solo pena di perder il deposito, et siano electi altri in loco suo. Fo preso. Fo leto una letera dii grani maistro di Rodi, a la Signoria nostra. Di la viloria aula conira l’arma’ dii soldan. La copia di la qual sarà notada qui avanti. Fo fato scurlinio di do savij dii consejo, che