351 MDX, SETTEMBRE. 352 et.........., i qualli lianno ordinato si licvino et vengino in campo. Item, ozi li inimici ussiteno di Verona, e veneno versso San Michiel. Li nostri slratioli ii fonno contra.; ma haveano fato diti inimici una in-boschata, e il governador non volse che li cavali lizieri andasse avanti, et Lecha Bua andò tanto, che da i nimici fanti li fo dato di uno lanzon e fu ferito, e ritornò col cavalo et expirù : si feva valentissimo homo. Item, zercha il contin di Melze, hanno mandalo uno milanese suo dal colateral, con il signal dato di tocharli il dedo, et dirli dito contin voi venir ili qua, ma voria conduta da la Signoria; li ha risposto vengi. Item, havendo mandato uno trombeta a Verona, per presoni, è ritorni con una letera di monsignor di Plesis; qual è inrabià, li voglino far la risposta con li eflecti, et manda la dila letera. Item, non hanno danari per li slratioti ; e le zenle d’arme comenzano a dimandar danari. Item, hanno fato comandamento a sier Alvise Bembo vengi di qui. Dice, non sta a spexe di la Signoria, ma a le sue etc. Di monsignor di Plesis, locotenente regio, data in Verona, a dì 13, drizata al provedador Oriti, in campo. Come avisa, a borra haver auto dal gsan maistro, che sguizari, per fame e......, esser retrali ; et è sta fato liga, con essi sguizari e il re di Franza, per anni X. Item, le nostre galie da mar hanno auto damno e rolc, e di le soe di Prejam Ire galie; dicendo, sempre che buverano simel novele aviserà. Dii vice capitanio al eolfo, date a dì 13, a le Fornase. Come à ricevuto letere dii capitanio di Po, che ’1 provedi a Are et mandi le fuste. Avisa, le fuste andono per levar la mojer dii Zitolo a llavena. Item scrive, lui è amalato, e prega aver licentia. Et per colegio li fo dà licentia, che dito capitanio venisse in questa terra a varir, e restasse in loco suo sier Domenego, suo fratello, qual è patron a l’arsemi, andato de li a visitarlo, fin si provedi. E1 qual non volse restar, et vene via. Di sier Bortolo da Mosto, capitanio di le galie bastarde, date in galia, a Caxopo, a dì 28 avosto. Come è venuto li, per non star indarno. E trova quelli di la Parga desperali, per una villa, mia 3 lontan, rebcllata a’ turchi, dove erano venuti alcuni axapi ; voria, uno zenlhilomo fusse a quel governo. Item si duol, la Signoria scriva a li relori, mandino do galie solil a Zara, e si doveria scriver a lui capitanio. Item, aspcta risposta dii galion di ze-noesi, che ancora è lì inlacto. Bi sier Marco Zen, baylo di Corfit, di 27. Zercha do galie bastarde, videlicet Gamma e Tiepo- la, mandoe in arma’ a Zenoa, et con biscoto. Et co- 165 * me, justa i mandati nostri, manda do solil in Dal-matia, videlicet Cornerà et Pasqualiga di Candia. Da poi disnar fo gran consejo. Fato tre consieri di là di canal: sier Bernardo Bembo, dolor, cava-lier, di San Marco, sier Alvise Malipiero, di Castello, sier Piero Duodo, di Chanarejo; i qualli do ultimi veneno per eletione et non per scurlinio, et rimase. Et vene fuora di scurtinio, di Castello, sier Uironimo Contarmi, cao dii consejo di X, quondam sier Ber-tuzi, procurator, da sier Zacaria Dolfim, fo capitanio a Padoa, et sier Alvixe Malipiero, fo consier, che poi rimase. Item, fu fato elelion di capitanio a Raspo; et niun non passoe. Di campo, da San Martini, di provedadori generali, date a dì 14, hore 17. Come comenza-vano a zonzer guastatori e altri homeni con arme, di visenlina etc. Il tempo è pur a la pioza messo grandemente; si preparavano per andar la sera soto Verona. Di novo, de i nimici, 0 da conto. Hanno, sier Ferigo Contarini è zonto 5 mia di là di Vicenza, a Grisignan, come hanno aviso, eli’ è stà miracolo: niun credeva fusse sì presto. Merita gran laude. Bi Vicenza, di sier Vetor Capello, provedador, di eri, horre 2 di note. Come è zonto sier Ferigo Contarini, con le artelarie ; e a bore una va di longo versso il campo. Lui provedador à fato conzar li ponti, per poter condur le artellarie. Item, il morbo de li fa gran processo. La Signoria doveria far comandamento a li citadini sono qui, volesseno aju-tar con danari quella terra a far le provisione. A dì X VI. Da matina in colegio fo leto letere di campo, venute eri sera : Bi campo, da San Martini, di provedadori zenerali, date a dì 14, horre 2 di note. Come erano in bordine, per levarsi tutti e andar soto Verona, e comenzò a piover grandemente. Tutto era preparato, tamen vituarie poche vien in campo; da Lonigo e Soave non vi vien, per non li esser in quelli lochi governo ; sì che le vituarie è scarsse : vo-riano per quel campo 40 casoni di pan al dì. Hanno scripto per tutto, Vicenza, Padoa etc. Item, hanno ricevuto nostre letere, con li capitoli scriti a Roma, di successi col marchexe e nove di Àiemagna ; tengono, havendo Verona, ditto marchexe sarà con nui. Item, aricordano danari per la paga di le zente d’arme, ozi è zorni 36 che fonno pagati. Hanno inteso quanto se li scrive, zercha il conte Vanis, dii cavalo; ne ha compralo uno per ducati 200. Bi Vorator in corte, date a Sinigaja, a dì