m MDX, OTTOBRE. 524 Dii provedador Capello, date a Figaruol, 15, a horre 17. Como l’armarla nostra ora arnia versso Sermone. Item ha, esser andi 500 cavati dii marchexe di Mantoa conira esso marchexe; et Vigo amloe, con 11 nostri bOT cavalli, e sier Ferigo Coniarmi. Di domino Lunardo Grasso, prothonotario, date a Montagnana, a dì 15, hore 24, a sier Nicolò Zorzi. Come, di novo, el ducha di Urbino havea auto Rubiera e Sassollo, che sono tra Rezo e Modena, dove li era dentro el signor F.nea di Pij. Item, eri zonseno a la Stella 4 boche de avellane dii ducha di Ferara ; et hanno trato ozi, sed niliil fecerunt, el sono retirate a la Ponta. Da poi disnar Co eonsejo di X con la zonta et co-legio. Et nota, eri fono su parte di vender beni de’re-belli, per ducati 30 milia, videlìeet dando uno quarto di prò’ di monte nuovo e tre quarti de contadi, a raxon di ... per 100 d’inlrada; et cussi sono sopra queste materie, per aver danari. Et ozi fono apichadi do, uno bastardo fo di sier Santo Malipiero, zovene, et uno linaruol da Santi Appostoli, robono li Pixani dal banco, in dia’ Vituri, a San Stai, et altri, per ducati 1500. Et fo chiama il fio quondam sier Nadalin da Molim, nominato Baiti ¡sera, chome ho scrito di sopra, et si absenlò. Noto. Sier Piero Loredam, fradello dii serenissimo, sta malissimo; et sier Marco da Canal, di sier Alvise, à la peste. Di corte vene letere, di V orator nostro Donato, a nona, ozi, date a Bologna, a dì 14 et 15. Come il marchese di Mantoa, era zonto lì, è partito per campo. Item, il signor Alberto da Carpi, orator di Pranza, è stato lì, per tratar trieve col papa ; et il papa non ha voluto far 0, et lo ha licen-tiato con colora. Item, à mandato il suo datario Ar-zentino, episcopo di Concordia, a Roma, a tuor 1GO milia ducati. Item, à leterc di Rechanati, che ’1 signor Fabricio Colona è zonto lì con le zente yspane, lanze 300, e vien di longo; tamen esso orator à dii suo zonzer a Pexaro, e questa altra selimana sarà in Bologna. Item, francesi, zoè il gran maistro, mandoe a dir al ducha di Urbin, qual è in Modena, che l’havia inteso che l’aria piacer di veder quel campo, perhò lo invitava a vegnir a vederlo; et clic dito ducha li mandò a dir, che ’1 havea cerio che esso gran maistro voleva veder Modena, et, si ’1 voleva, el venisse dentro. El qual campo par sij in campagna vicino a Modena. Et poi par, le zente dii papa et francesi fonno a le man, et ne fo amazati de’ francesi 100; el clic uno governador, si dice di la com- pagnia di monsignor di Foys, Tue ferito da’ nostri, zoè da le zelile dii papa, et era sta preso uno eapi-tnnio spagnol et uno Oamhaourta, pjsano, erano in ramno de* francesi, adeo francesi se erano retrati di Modena et andati a Parma, et lì si fortifichano. De’ sgtrzari 0. Item, a Roma era morto il Cardinal di Bologna, fio] dii thesorier di Savoja, di natione pia-monfesp over savogino, era di etJi di anni .... ha-via intrada ducati.... et era episcopo di Bologna. Di, sier Pollo Capello, el cavalier, provedador generai, date in campo, a Fioaruol. a dì 15, hore 4 di noie. Avisa il zonzer dii marchexe a Sermone, et esso provedador li andò contra ; et scrive coloqiiij auti insieme. Quid li ha dito, voi ca-zar francesi de Italia, cussi chome fonno insieme in Reame, con esso provedador Capello, a cazarli ; et che era ritornalo a Figaruol, con hordine di tornar la matina, con quelli capi, lì a Sermene, a consultar quid fiendum. Et è zonto esso marchexe con li 500 cavali nostri ; ai qual il marchese fece restituir il bu-lin, fato per Ihoro, a essi stratioti, qual era in deposito a Sermene, imo li dete licentia corosseno fino su quel di la Mirandola a far butini. Item, esso marchexe à mandato per li ducati 8000, è in campo a Montagnana, a suo nome, perchè voi far fati, et ha auto dal papa ducati 4000; et ne ha mandato, che la Signoria mandi di altri, et siano conduti a Mantoa, a far homeni d’arme, qual dice sarano fati presti ; et farano uno ponte. Item scrive, nel suo ritorno di esso provedador fu fato in campo grandissima festa, di soni et trar artellarie e fuogi. Item, el ducha di Ferara è a la Ponta, con le artellarie. Di sier Vetor Capelo, provedador in Vi- 254 cenza, vidi letere particular, di 17. Come, per avisi 1’ ha, francesi s’ingrosavano in Verona, e dava soldo a fanti todeschi ; tamen che molli fanti andavano versso Trento, di essi todeschi. Scrive, tutto ozi à sentito bombardar verso il campo nostro. Et in Vincenza el morbo feva pur processo. A dì 18 octubrio. Fo San Lucha. Ma non fu 255 fato fiera a Treviso, justa il consueto, per la peste grande vi hè ; et il podestà, sier Bironimo Marin, è amaialo etc. Tuta la terra era in gaudio per le bone nove di ogni banda. Di domino Lunardo Grasso, prothonotario, vidi letere, date a Montagnana, a dì 16, a horre 24, a sier Nicolò Zorzi drezate. Come ha da Lignago, questa nocle esser ussiti cercha cavalli 300 ; stimasse vadino versso Pescliiera, et cui dice