235 MDX, ACOSTO. Dii colatemi generai, dato ori, in campo, a le Torre. Come à fato le mostre a li str;itioti e trovato gran fraude in Ihoro : uno risponde per l’altro ; e à trova uno, feya questo, li tolse le arme eie. Conclude, sparagnerà assa’ danari a la Signoria nostra, che prima veniva robata. Dii capìtanio eli Po, date a presso Crespini, a dì 29. Come, per la gran pioza fo la notte, non si potè’ far il ponte, justa l’bordine dato ; ma questa matina l’anno facto et compilo a borre 15, e za principia a passar cavali nostri di là di Po. Et, per uno fantazino preso, era nel bastioni di Cologna, à ivi esser 250 fanti e poeba vituaria, da stera 40 farine; et haveano 4 falconeti, 3 passavolanti et archibusi assai, e 3 spingardoni. Itcm, di Ferara, à per letere di la Badia, qual le manda a la Signoria, di 27, cosse vechie, za intese. Item, post scripta, scrive à aviso, come le letere che ’1 Cardinal Pavia li scrivea, venendo, chi le portava fu preso per quelli di Ferara, et conduto a Ferrara; et, trovate le dite letere, dito messo per il ducila è stà fato apichar. Dii ditto, di 29, ìiorre 24. Come à ricevuto letere, che ’1 tegni avisato la Signoria nostra di ogni successo ; scrive cussi farà. E ha, il sostegno di la Pelosella è libero; e legnirà avisato il Cardinal Pavia, legato, di ogni progresso di l’armada ; et dice aver scrito ogni di a la Signoria nostra do e tre letere al zorno, e scrive il numero. Item, à aviso, per presoni, presi per li ballestrieri, erano nel baslion di Cologna, come le zente dii papa erano a la torre di la Fossa e a la lorre dii Fondi, mia do vicino a Fe- 110 rara, et voleano far uno ponte al Bondem per passar in Caxaglia, per alozarse lì. E che francesi erano alozati in el borgo de la Piopa, e luni introno li ditti francesi li. E che domenega, lo a dì 25, il ducha dete a le zente uno duellato per uno, et à mandato fanti in Arzenta ; e li citadini di Ferara dicono non potersi tenir. Et ancora vene queste altre letere: Dii dito capitanio, date eri, Ìiorre 23, ivi. Come, per uno tìol di Nicolò Sgnati, capo di slra-tioti, è stà preso di là di Po uno capo di ballestrieri dii ducha, nominato Maxin da Modena, qual lo manda de qui. Questo dice molte cosse di Ferara ; tamen à aviso, che in Ferara era desasio di farine, e non vi esser pan; e che ’1 ducha à tolto i molini per niase-nar per suo conto, e che non poleno vendemar; e che ’1 campo dii papa è retrato; et esser in Ferara 300 fanti guasconi et 300 altri dii ducha et 100 ho-meni d’arme; e che uno fiol dii ducha stava malissimo, di mal di fluxo. Item, per li nostri, eh’è passali di là, ha, haver visto 40 cavali di ballestrieri, qualli veniano versso el baslion, e li hanno fati ritornar adriedo ; tien siano di la compagnia dii dito Maxino. E cussi sono stà rebatuli etc. Et fo fato venir in colegio el dito Maxin dal Forno, modenese. Et examinato dal principe, disse fu preso eri, a horre 17, da do stratioti e certi balestrieri a cavallo. Disse, esser in Ferara assa’ zente, homeni d’arme 200 fin 225 francesi, à cavali 6 per lauza over homo d’arme, et 160 dii ducha. Item, cavali lizieri 400, fanti 2000 guasconi, e spagnoli 1000; e che li citadini diceano, non li venendo soc-corsso, non si tegneriano. Item, in Ferara è assa’ da viver, e stano quelle zente d’arme di bona voja; e lui era venuto fuora di Ferara, per far venir li animali in su, acciò non fosseno depredati da li nostri ; et fu preso. Dicendo è povero soldato et sia liberato. Et alcuni di colegio el voleva lasarlo prexom a li stratioti ; et Jo cridai tanto, dicendo non è da lassarlo, che lo fici meter in li cabioni, prexon di la Signoria nostra. E subito vene in colegio sier Nicolò Michiel, procurator, pregando la Signoria non fosse liberato, perchè è il primo homo habbi il ducha, acciò si (tossi rescatar per sier Mafio, suo fiol, è prexom a Ferara, fu preso hessendo podestà a Lende-nara. Etiam sier Luca Vendramin, quondam sier Lunardo, lo ’1 voria, per riscato di sier Ferigo, suo fradello, è pur prexom a Ferara, tu preso hessendo podestà a la Badia. Di la Badia, di sier Jacomo Marzello, pro-vedador, di 29. Come alcuni balestrieri, di la compagnia dii Batagino, erano andati a Castel Novo sora Po, e quello si à reso a la Signoria nostra. Item, per do citadini venuti, stati presoni in Ferara, ha il campo dii papa esser a presso Ferara, e quel dii ducila eri intrò in la terra ; e in Ferara stanno con gran paura, perchè quelli dii papa core ogni dì fin su le porte di Ferara. Di Cao d’Istria, dii podestà et capitanio, 1 di 26. Come, per do corvati venuti lì, ha, il conte Christoforo Frangipani esser amaialo, e sta mal, in certo castello di sora Gorizia. Item, Carzego e Marco Cam esser a la corte. Item, hanno ricevuto letere zercha il restituir di damni ai subditi dii papa per quelli di Muja; unde mandò per el Bombez, patron di una fusta, qual non è a Muja, ma è fuora. Et Zuan Maria di Soldati, I’ altro patron dii bragantim, voi salvo conduto da lui ; sì che la Signoria comandi. Di Mochò, di sier Hironimo Contarmi, pro-vedador, di 22. Come il conte Andrea Charensich, con cavali 80, ben in ordine, corvati, qual si ritrova a Postoyna, Voria venir a’ stipendij di la Signoria